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 2005  agosto 27 Sabato calendario

Come si fa un santo

• Wojtyla. Beati e santi proclamati durante il pontificato di papa Giovanni Paolo II: 1.345 e 483 (per un totale di 389 miracoli approvati).
• Canonizzazione. Termine usato per la prima volta da Alessandro III nel 1171, significa ”dichiarazione solenne di santità”, dopodiché in onore del santo è prescritto il culto pubblico in tutta la chiesa. A differenza del beato, che può essere oggetto di culto solo in ambito locale, una diocesi o un’istituzione religiosa. Prima di diventare santi, comunque, si deve essere beatificati, ma sono ammesse le eccezioni (Carlo Borromeo, cardinale milanese, fu canonizzato direttamente nel 1610). La distinzione tra beato e santo fu formalizzata da Sisto IV nel 1483. Tutte le cause di beatificazione e canonizzazione, da quelle iniziate a quelle concluse, sono elencate nell’Index.
• Congregazione delle Cause dei Santi. Già Congregazione dei Riti, istituita da Sisto V nel 1588, è competente per l’istruzione delle cause di beatificazione e canonizzazione. Presieduta dal cardinal prefetto, che sovrintende a tutte le attività e la rappresenta, è formata da diversi organi collegiali, tra cui la Consulta medica (esamina l’aspetto scientifico degli asseriti miracoli), il Congresso peculiare dei consultori teologi (esprime il voto sull’eroicità delle virtù, il martirio e la soprannaturalità dei miracoli), la sessione ordinaria dei cardinali e vescovi (presieduta dal prefetto, giudica in secondo grado sulle stesse materie dei consultori teologi). Le conclusioni dei cardinali e dei vescovi sono riferite dal prefetto al Santo Padre, che prende la decisione definitiva.
• Ammissibilità. Condizioni di ammissibilità a una causa di canonizzazione sono l’esercizio eroico delle virtù cristiane e la fama di santità dopo la morte. Il grado eroico consiste nell’attuazione con prontezza d’animo e gioia delle virtù teologali (fede, speranza, carità), cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, temperanza), e se si tratta di un consacrato, dei tre consigli evangelici (castità, povertà, obbedienza). La fama di santità è l’opinione generalizzata che induce i fedeli a venerare e a raccomandarsi all’intercessione del futuribile santo.
• Attore. Promotore della causa di canonizzazione. legittimato chiunque faccia parte del popolo di Dio o qualunque gruppo di fedeli ammesso dall’autorità ecclesiastica. Per trattare la causa deve conferire procura speciale a un postulatore, col compito di svolgere indagini sul servo di Dio di cui si tratta e riferirne al vescovo. Durante la trattazione della causa il postulatore deve risiedere stabilmente a Roma. L’ufficio di postulatore può essere svolto anche da laici, purché esperti di teologia, diritto canonico, storia, e prassi della sacra Congregazione.
• Miracoli. Il numero richiesto per la proclamazione di beati e santi varia nella storia del diritto ecclesiastico. Il Codice di Diritto Canonico del 1917 richiedeva due miracoli per la beatificazione. Dall’Anno santo del 1975 si è cominciato a dispensare dal secondo miracolo per la beatificazione, fino all’attuale prassi di un solo miracolo per la beatificazione e di un altro successivo per la canonizzazione. Costituiscono prova di santità solo i miracoli avvenuti dopo la morte.
• Martiri. Requisiti richiesti per la sussistenza del martirio: morte violenta del cristiano; accettazione della morte per restare fedeli a Cristo; azione del persecutore in odio alla fede o contro altra virtù cristiana. Ciò provato, per la canonizzazione non è più necessario che Dio confermi la santità con un miracolo, perché il martirio di per sé non costituisce un fatto puramente umano, ma un atto di carità suprema compiuto sotto l’azione dello Spirito Santo, che illumina e sostiene interiormente.
• Miracolo. Da miror, ”mi meraviglio, ammiro”. Voluto da Dio per confermare una verità religiosa, è realizzato nel mondo fuori dell’ordine materiale, ma non contro l’ordine naturale: "Il miracolo può superare le forze della natura: a) quanto alla sostanza del fatto, per esempio la risurrezione della carne; b) quanto al modo, per esempio una guarigione istantanea. Infine, alcuni miracoli sono oggetto di fede e quindi fuori dell’esperienza sensibile; altri sono fati esterni, di evidenza tangibile, e sono ordinati da Dio a provare una verità di fede" (definizione del cardinale Pietro Parente, in Dizionario di teologia dommatica).
• Guarigioni. Per essere miracolosa la guarigione deve essere istantanea, completa e duratura. L’accertamento scientifico è devoluto a un organismo collegiale, la Consulta medica, presieduta da un presidente di chiara fama scientifica. Ne fanno parte esperti inclusi nell’albo della Congregazione delle Cause dei santi.
• Conversione. "Il miracolo non si ferma alla sola guarigione corporale, ma tende ad andare oltre, puntando verso la pienezza del valore salvifico [...] raggiunge l’orizzonte più profondo dello spirito: la conversione del cuore" (il vescovo Rino Fisichella).
• Grazia. A differenza del miracolo, è solo un aiuto divino che interviene per favorire un’attività umana senza sconvolgere le leggi naturali.
• Coppie. Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, beati dal 2001, prima coppia di sposi nella storia della Chiesa a essere beatificata congiuntamente, grazie all’approvazione di un miracolo attribuito contemporaneamente a entrambi, mentre la teologia prescrive che il miracolo possa essere attribuito all’intercessione di una sola persona.
• Martyrologium. Libro liturgico che raccoglie per ogni giorno dell’anno la notizia biografica relativa a santi e beati. Il giorno coincide con quello della loro morte, definito dalla Chiesa dies natalis, ”giorno della nascita al cielo”.