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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Quelli del Liechtenstein, il Paese a nascita zero che ha 2.000 calciatori

C’è un solo posto in Europa in cui non si gioca per lo scudetto ed è lo stesso Paese in cui da più di un anno non nascono bambini. In Liechtenstein hanno chiuso l’ultimo reparto maternità, per contenere i costi: da tempo le mamme preferivano partorire all’estero. Un campionato suo, invece, il Principato non l’ha cullato mai: la LVF, la federcalcio locale, fondata nel 1934 e oggi presieduta dall’ex ministro dello sport Hugo Quaderer, conta oltre 100 società e 1.900 tesserati, tanti in rapporto ai 36mila abitanti (circa mille italiani, la nostra è la seconda lingua dopo il tedesco), però soltanto un club, il Vaduz, è professionistico e assicura stipendi che vanno dai 90mila ai 140mila euro annui. Tutte le squadre del Liechtenstein giocano nel campionato svizzero: il Vaduz in Super League, le altre (Balzers, Triesen, Schaan, Ruggell, Eschen-Mauren e Triesenberg) nelle categorie minori. Sette società, altrettanti impianti sportivi, 21 campi da calcio in tutto il paese. Curiosità: ogni club ha una squadra B – iscritta nelle divisioni minori svizzere – per far crescere i giovani e recuperare gli infortunati. Esiste però la coppa nazionale, con formula a eliminazione diretta: il sorteggio per questa stagione si farà proprio a ridosso della partita con l’Italia. Nel Vaduz, che la vince da anni, insieme ai nazionali Jehle, Göppel, Burgmeier e Hasler (squalificato), giocano tre italosvizzeri, Moreno Costanzo, Simone Grippo (ex Chievo) e Diego Ciccone, centrocampista, genitori vibonesi di Monsoreto, che racconta: «Il Vaduz mi ha offerto un contratto e mi ha dato l’opportunità di ricominciare, sono arrivato qui che la squadra era in B. La nazionale sta facendo dei progressi, tatticamente è cresciuta negli ultimi anni, corre molto e si difende meglio, è più difficile farle gol. Intorno al calcio l’interesse del Paese è cresciuto e la comunità italiana attende con frenesia questa partita, i biglietti sono introvabili da settimane».
Perduto al 183esimo posto del ranking mondiale, è affiliato a Uefa e Fifa dal 1974, e solo dal 1994 gioca le qualificazioni. Tutte le nazionali giovanili (under 14, 15, 16 e 18) giocano nei corrispondenti campionati svizzeri, come se il Liechtenstein fosse un club. E se nella testa degli azzurri ci sono gli otto gol segnati dalla Spagna e possibilmente da eguagliare domani, la squadra del Principato ricorda con orgoglio le imprese passate: ha battuto due volte il Lussemburgo, fermato sul pari Portogallo e Slovacchia, battuto l’Islanda e, più recentemente, Lituania e Moldova. Nella rosa del ct austriaco Rene Pauritsch ci sono due giocatori di origine turca – il portiere di riserva Biçer, al momento svincolato, e il difensore Yildiz – e uno di sangue bosniaco, l’attaccante Salanovic.
Il più giovane è Yanik Frick, 18 anni, il figlio di Mario, ex di Arezzo, Verona, Ternana e Siena, che oggi allena i Balzers in patria. L’ex juventino Marcel Buchel, ora all’Empoli, è il volto più noto e, a parte il blocco del Vaduz, è l’unico a giocare in una serie A europea.