Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
La febbre dei tulipani
• Un falegname olandese guadagnava nel 1630 circa 250 fiorini l’anno, un mercante medio 1.500. Per "La ronda di notte" Rembrandt incassò 1.864 fiorini. Per un bulbo di tulipano, nel 1637, vennero pagati 5.200 fiorini, somma con la quale si sarebbe potuto agevolmente comprare un palazzo.
• Nel Trecento i turchi credevano che il tulipano tenesse lontano il malocchio e lo ricamavano sulla biancheria intima, essendo impossibile, per il divieto religioso di raffigurare forme viventi, esporlo in icona.
• Maometto II, essendogli stato rubato un pregiato cocomero, convocò i giardinieri di palazzo e li sbudellò uno a uno per accertare chi di loro lo avesse mangiato.
• Il palazzo Topkapi consisteva di quattro cortili. Al quarto e al terzo era praticamente impossibile accedere. Nel secondo, su una sfarzosa ottomana, il sultano, nascosto agli occhi dei semplici mortali da un velo di seta verde dai mille riflessi, ascoltava le relazioni dei funzionari di alto grado e riceveva gli ambasciatori delle potenze straniere. Nel primo si accalcava la folla dei postulanti. A due pilastri bianchi stavano appese le teste dei notabili che in qualche modo avevano offeso il sultano, imbottite di cotone se erano stati visir, di paglia se avevano avuto un rango meno elevato. Nasi, lingue e orecchie mozzati venivano di regola ammucchiati vicino al cancello d’entrata.
• Nel Topkapi erano i bostanci ad avere funzione di giardinieri, guardiani, facchini, spazzini e boia. Il capo dei bostanci aveva il compito di giustiziare i dignitari. Costoro, dopo la sentenza, potevano scappare nei giardini del sultano: se riuscivano a raggiungere il cancello della pescheria erano graziati ed esiliati. Altrimenti, il capogiardiniere li strangolava e gettava il corpo nel Bosforo.
• John Parkinson, botanico inglese della fine del Cinquecento, sosteneva che bevendo una pozione di tulipani pestati nel vino rosso si guariva dal torcicollo.
• Nell’inverno della fame, alla fine della Seconda guerra mondiale, gli olandesi si nutrirono di tulipani.
• «Nel Seicento e all’inizio del Settecento i cognomi erano ancora poco in uso nelle Province unite. Quasi tutti si identificavano con il patronimico: Walich Ziwerts era probabilmente figlio di Sievert o di Ziwert. Data la difficoltà di scrivere l’intero patronimico, che in questo caso sarebbe stato Ziwertszoon (figlio di Ziwert), era pratica comune abbreviare la versione scritta con un punto fermo dopo la z (l’iniziale di zoon, figlio). Perciò si scriveva Ziwertsz. e nella lingua parlata il nome veniva pronunciato per intero».
• «I poveri di oggi vivono meglio degli olandesi più ricchi del Seicento».
• In arabo, le lettere che compongono la parola lale - tulipano in turco - sono le stesse che formano Allah.
• «I tulipani botanici sono conosciuti per i loro colori uniformi e netti: come mai allora le celebri cultivar dell’età aurea erano cromaticamente così elaborate? La soluzione al problema è semplice ma inquietante: erano malati. L’ironia della ”febbre” del tulipano è che le varietà più note – quelle che cambiavano di mano per centinaia e perfino migliaia di fiorini – erano in realtà affette da un virus, che colpisce anche i tulipani. Così si spiegano la spettacolare intensità e le variazioni dei colori dei petali, e si spiega perché i tulipani, unici fra i fiori dei giardini, esibissero le tonalità spiccate e luminose tanto ambite dai collezionisti". Il virus che infettava i tulipani, rendendoli bellissimi, si chiamava mosaico. "Gli spettacolari colori e le infinite varietà del tulipano lo contraddistinsero fin dalla sua scoperta come un fiore eccezionale. Su questo concordavano tutti, non soltanto i turchi e gli olandesi, ma anche i botanici di ogni parte d’Europa. Nel 1600 il tulipano, acclamato come il nuovo re del giardino, subentrava alla rosa, l’indiscussa regina fino a quel momento».
• I ricchi olandesi piantavano nei loro giardini un solo fiore per aiuola, in modo che si potesse ammirarlo nel suo splendido isolamento.
• La Fiera del Libro di Francoforte è quello che rimane della Messe, un enorme mercato di origine medioevale che si teneva a Francoforte sul Meno.
• Adriaen Pauw, ricchissimo borgomastro di Amsterdam vissuto nella prima metà del Seicento, aveva piantato nelle sue aiuole di Heemstede degli specchi che davano di lontano l’impressione, con poche decine di tulipani rari, di una moltitudine di fiori preziosi.