Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 15 ottobre 2005
Homosexualität
• Homosexualität. Termine coniato da un viaggiatore ungherese, uomo di lettere, Karl Maria Benkert (1824-1882).
• Vizi. Perifrasi usate per definire l’omosessualità nell’Ottocento: ”italian vice” (in Gran Bretagna), ”vizio inglese” (a Napoli e a Capri), ”amour allemand” (in Francia), ”die französische Krankheit” (in Germania).
• Urbanistica. Himmler, che gli omosessuali li condannava ai campi di concentramento nazisti, era seriamente convinto che nelle grandi città i ragazzi diventassero omosessuali perché, abitando in palazzi a più piani, non avevano l’opportunità di arrampicarsi per penetrare nelle camere da letto delle ragazze.
• Varietà. "C’è più varietà nella forma e nelle dimensioni del pene di quanta ce ne sia nel volto" (il dottor Brourdarel, amico e collega del padre di Marcel Proust).
• Cetrioli. Ad André Gide, che lo consultò, nel 1895, poco prima di fidanzarsi con Madeleine Rondeaux, il dottor Brourdarel rispose di non dubitare delle proprie inclinazioni sessuali: "Lei è come un uomo su punto di morire di fame, che ha cercato di nutrirsi esclusivamente di cetrioli sottaceto. Una volta sposato, capirà in un attimo qual è l’istinto naturale".
• Test. Test infallibili inventati dal medico berlinese Magnus Hirschfeld per verificare la preferenza sessuale degli individui: buttando un oggetto nel grembo di un omosessuale o di una lesbica seduti, il primo apre automaticamente le gambe per prenderlo, la seconda le chiude; oppure, facendo oscillare sopra un cucchiaio d’argento un anello nuziale d’oro legato all’indice della mano destra, se si tratta di un eterosessuale l’oscillazione è longitudinale o angolata a destra, altrimenti è obliqua.
• Uranismo. ”Omosessualità”, dal nome del dio Urano, che secondo un’ipotesi di studio mitologico, sarebbe stato mutilato dei genitali per aver manifestato la sua devianza sessuale. Termine coniato alla fine dell’Ottocento da Karl Heinrich Ulrichs, giornalista ex giurista, omosessuale, che non accontentandosi, distinse ulteriormente gli Urning in Männling (’attratti da uomini effemminati”), Weibling (’attratti da uomini mascolini”) e Zwischen-Urning (’attratti dagli adolescenti”). Gli urninghi, per Ulrichs, erano un sesso a parte: "L’anima di una donna racchiusa nel corpo di un uomo".
• Crostacei. "Bisognerà che vi ci abituiate, come i crostacei si abituano alla lenta cottura. Speriamo che non sia dannoso per la vostra salute" (Ara spei, Ulrichs).
• Pecore. Oscar Wilde, uscito di prigione e convinto da Ernest Dowson ad andare con una prostituta di Dieppe per assimilare ”gusti più sani”, uscito dal bordello non cambiò idea: "La prima negli ultimi dieci anni, e sarà l’ultima. stato come masticare carne di pecora fredda".
• Petites soeurs. ”Sorelline”, ovvero le coppie di lesbiche nella Parigi fin de siècle, così chiamate perché dichiaravano il loro legame indossando abiti identici
• Caffè. Souris e Rat Mort, due caffè di Monmartre degli anni Ottanta dell’Ottocento, erano famosi perché frequentati solo da lesbiche. Cappelli e abiti eccentrici, "si sarebbe detto che si fossero vestite in fretta e furia in un negozio di seconda mano, mentre la polizia minacciava di abbattere la porta" (Catulle Mendès). Gli unici uomini erano i camerieri, per lo più omosessuali.
• Resistenza. La prima resistenza gay si verificò in Francia, a metà dell’Ottocento. Gli omosessuali che si incontravano presso i mercati centrali di Les Halles non smisero di farlo nonostante le quotidiane retate organizzate dalla polizia con l’aiuto degli scaricatori del mercato. Il cameriere di un bar fu costretto a scappare tante volte da perdere cinque scarpe, dedotte come prova al processo dalla pubblica accusa. Anche la sommossa dei prigionieri del carcere di Riom, in Alvernia, nell’aprile del 1848, scoppiò contro i secondini che avevano separato un detenuto omosessuale dal suo compagno.
• Andersen/1. Tra gli omosessuali eccellenti Hans Christian Andersen. Perdutamente innamorato dell’amico Edvard Collin, a cui scriveva di desiderarlo come "una splendida fanciulla di Calabria, con gli occhi scuri e lo sguardo ardente di passione", quando questi si sposò pubblicò La Sirenetta, dove il travestito marino che si china sul principe e sulla sposa con un coltello in mano, non è che il suo alter ego.
• Andersen/2. Il brutto anatroccolo, incompreso perché nessuno capisce a che genere appartenga, è un’allegoria dell’omosessualità. In cerca di un posto dove stare, il protagonista non lo trova nemmeno nella fattoria, perché è divisa tra maschi e femmine: "Il gatto era il padrone di casa, la gallina era la padrona, e dicevano sempre:”Noi e il mondo!”, ed erano convinti di esserne la metà, la migliore per giunta. L’anatroccolo era del parere che si poteva anche avere un’opinione diversa, ma questo la gallina non lo tollerava". Infine l’anatroccolo scopre se stesso vedendo la sua immagine riflessa, e non conquista la felicità trovando un compagno, ma in un’intera società di uccelli migratori.