Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 2 aprile 2001
«L’invenzione più pericolosa del Ventesimo secolo non è stata, come molti credono, la bomba atomica, ma l’immondizia»
• «L’invenzione più pericolosa del Ventesimo secolo non è stata, come molti credono, la bomba atomica, ma l’immondizia». (Luciano De Crescanzo)
• Dal 1996, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia hanno un commissario straordinario per l’emergenza rifiuti. In Campania, con la chiusura delle discariche Tufino (Napoli) e Parapoti (Salerno), a gennaio, si è creata una situazione d’emergenza. Le due discariche smaltivano i rifiuti di 150 comuni della provincia di Napoli (un milione di abitanti in totale). Una parte della spazzatura accumulata dalla chiusura dei due centri di smaltimento è stata caricata su Tir e spedita in Emilia, Umbria, Toscana e Basilicata. Il trasporto a mezzo Tir è stato scelto perché meno costoso: per rendere economicamente conveniente il trasporto in treno, bisognerebbe trasportare almeno 400 tonnellate di rifiuti. Per far fronte all’emergenza, il Ministro degli Interni Enzo Bianco ha concesso l’uso provvisorio delle discariche abusive in corso di bonifica. Tra queste, la discarica Pirucchi di Palma di Campania, chiusa nel 1999. Il piano-rifiuti elaborato per la Regione Campania prevede la chiusura di tutte le discariche entro il 2001, e la costruzione di impianti di compostaggio e di Cdr (Combustibile da rifiuti) dove la spazzatura sarà trasformata prima di giungere agli inceneritori (termodistruttori).
• E’ più economico trasportare rifiuti da una regione all’altra con i Tir piuttosto che con i treni. Per rendere conveniente il trasporto in treno, i carichi dovrebbero raggiungere le quattrocento tonnellate. A causa dell’emergenza scoppiata in Campania in questi giorni, però, il Ministro degli Interni Bianco ha firmato un’ordinanza che, fino al 30 settembre, consente di usare anche il trasporto su rotaie.
• Il 75.5 per cento dell’immondizia prodotta ogni anno in Italia finisce in discarica. La più grande d’Italia e d’Europa è quella romana di Malagrotta, in cui confluiscono i rifiuti di 2.6 milioni di persone. La più vecchia è quella di Torino, attiva da quasi mezzo secolo; avrebbe dovuto chiudere entro la fine dell’anno, ma la data è stata spostata al 2003. In impianti come questi, lo smaltimento dei rifiuti costa tra le 80 e le 100 lire al chilo, contro le 170 della termodistruzione. In Italia ci sono 570 discariche, in Campania 115. Vita media di una discarica: tra i 10 e i 20 anni.
• Ogni anno la Campania produce: 2.4 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani (6.600 al giorno), un milione di tonnellate di rifiuti speciali e 146mila tonnellate di fanghi da impianti di depurazione. Il 14 per cento degli italiani applica alla propria spazzatura i criteri della raccolta differenziata; in Campania la percentuale scende all’un per cento. Lo smaltimento dei rifiuti di una discarica costa tra le 80 e le 100 lire al chilo, contro le 170 della termodistruzione. In Italia ci sono 570 discariche, in Campania 115. Vita media di una discarica: tra i 10 e i 20 anni.
• «Si è calcolato che ogni italiano produce un chilo e 650 grammi di spazzatura al giorno, ovvero sei quintali all’anno, ovvero 48 tonnellate nel corso della vita, pari, quindi, a ottocento volte il proprio peso corporeo». (Luciano De Crescenzo)
• L’Italia ricicla il 30 per cento di carta e cartone. La Germania il 70, Francia e Gran Bretagna il 40. Un chilo di carta riciclabile può essere rivenduto a 151 lire. In Italia si ricicla anche il 34 per cento del vetro, contro il 79 per cento della Germania, il 52 della Francia. Il vetro raccolto può essere rivenduto a 60 lire al chilo. Comuni italiani che riciclano di più: Torre Boldone, Bergamo, il 78 per cento; Bellusco, Milano, il 77; Villa di Serio, Bergamo, il 74.
• Il 24 per cento dei rifiuti prodotti a Milano è costituito da scarti alimentari e il 32 per cento da carta e cartone; a Palermo le percentuali sono rispettivamente del 32 e del 22 per cento. L’1.1 per cento dei rifiuti solidi urbani di Bolzano è costituito da pannolini per bambini; la percentuale sale al 4.3 per cento a Palermo. Il cittadino veneziano è quello che in media butta la maggiore quantità di pattumiera: un chilo e settecento grammi al giorno, seguito dal catanese (un chilo e seicento grammi). Gli abitanti di Genova, invece, sono gli italiani che buttano meno: poco più di un chilo e duecento grammi al giorno.
• Rispetto agli abitanti dei quartieri residenziali, quelli delle zone popolari buttano più mobili, vestiti, scarpe e oggetti per la casa. Motivo: i ”ricchi” comprano merci di qualità migliore. Esempio: i benestanti comprano vestiti realizzati con tessuti buoni e duraturi, li tengono più a lungo e alla fine li regalano; i poveri comprano abiti di scarsa qualità, che hanno una durata inferiore.
• Secondo le recenti stime ministeriali, ogni anno in Italia si producono 80 milioni di tonnellate di rifiuti speciali e 28 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani. Circa 35 milioni di tonnellate vengono smaltite illegalmente, con un fatturato annuo stimato attorno ai dodicimila miliardi di lire (duemila miliardi di lire di danno per l’erario). Spesso, i rifiuti speciali finiscono in mezzo a quelli urbani: nelle discariche di Scurcola Marsicana (L’Aquila) e di Tufino (Napoli) è stato ritrovato del percolato di cromo.
• A Palma Campania (Napoli), alcuni pensano che dietro l’emergenza rifiuti ci sia la maledizione dell’"Arbitro Impiccato". Nessuno ricorda più il suo nome, ma si dice che, verso la fine degli anni Cinquanta, sia stato appeso per il collo alla traversa, per aver fischiato un rigore. L’arbitro si salvò ma il campo di San Gennaro Vesuviano fu squalificato a vita, diventando la discarica di Palma.
• Il sindaco di Napoli Antonio Bassolino ha approvato un progetto che, entro due anni, trasformerà la discarica Perrucchi di Palma Campania in un parco pubblico, attrezzato con giochi per bambini. A giugno la discarica verrà definitivamente chiusa e, per i quaranta giorni successivi, bonificata in base ad un progetto elaborato dall’Enea. I lavori saranno conclusi in circa dieci mesi.
• Nei giorni scorsi ha chiuso a New York Fresh Kills, la più ampia discarica del mondo, grande quanto la città di Caserta. Le dodicimila tonnellate di rifiuti prodotte ogni giorno dalla città saranno d’ora in poi spedite in altri quattro stati, con 500 autocarri e 450 Tir. Il nuovo sistema di smaltimento darà lavoro a novecento persone, e costerà alla pubblica amministrazione circa 300 milioni di dollari (630 miliardi di lire) all’anno, di cui 3.5 milioni di dollari (circa 7 miliardi di lire) solo di pedaggi per i tunnel e i ponti che i mezzi di trasporto delle immondizie dovranno attraversare.
• «Quando io ero ragazzo l’immondizia si chiamava ”monnezza” e consisteva in un sacchettino che ogni mattina veniva ritirato direttamente a casa da un impiegato del comune, detto ”munnezzaro”. Una famiglia normale come la mia (due genitori, due figli e una domestica) non andava oltre i duecento grammi e il pacchetto era costituito prevalentemente da bucce di ortaggi e di frutta. Questo anche perché esisteva l’abitudine di non buttar via mai niente. Mia madre aveva una scatola di cartone con su scritto ”spaghi troppo corti per essere usati”. Non si sa mai, possono sempre servire». (Luciano de Crescenzo)