Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
13 euro.
• Mestruazioni. Da menstruum (menstruus, in latino, ”mensile”, da mensis, ”mese”). Ma quasi mai si sono chiamate col loro nome. Per esempio la prima edizione del Dizionario della Crusca (1612), documenta l’uso della parola ”marchese” per indicare le mestruazioni. Secondo N. de Jacobis (Dizionario universale portatile, Napoli, 1845), questo termine derivava dal celtico march, ”donna”, e es, ”fluido”. Secondo B. Migliorini (Dizionario moderno delle parole che non si trovano nei dizionari comuni, Milano, 1950), dal francese gergale marquis, da marquer, ”segnare, marcare”.
• Tormenti. "Il tormento è come il marchese delle donne, che quando cessa nasce un figlio" (Cesare Pavese).
• Specchi. Nel Medioevo era un fatto notorio che la donna mestruata, guardandosi allo specchio, lo appannasse (secondo questa credenza l’occhio, raccogliendo il flusso mestruale, alterava l’aria trapassata dallo sguardo e gli oggetti in traiettoria).
• Canoni. "Ai mariti non è lecito accostarsi alle loro mogli durante le mestruazioni, perché non rendano affetti da elefantiasi e lebbra i corpi loro e dei nati: infatti quel corpo di sangue corrompe sia il corpo dei padri che quello dei figli" (canone del I concilio di Nicea, indetto dall’imperatore romano Costantino, nel 325 d.C.).
• Tempeste. Faceva parte della tradizione popolare umbra la credenza che una donna mestruata potesse far cessare una tempesta mostrando il didietro nudo al cielo.
• Profumi. Una pratica diffusa in Francia nel Cinquecento per diagnosticare la sterilità di una donna, consisteva nell’infilare nella vagina una cannula in cui erano convogliati gli odori prodotti da un brucia-profumi. Si riteneva che gli odori giungessero internamente fino all’organo dell’olfatto solo se le vie generative erano aperte, nel qual caso la donna non era sterile.
• Femministe. Lo slogan delle Bloodsisters, associazione di femministe canadesi: "be a rad, make a pad", ”sii radicale, costruisciti il tuo assorbente”.
• SPM. Il concetto di sindrome premestruale fu enucleato per la prima volta dal ginecologo americano Robert Frank, che nel 1931 classificò i sintomi che precedono le mestruazioni con la defininizione pre-mestrual tension, e formulò la prima spiegazione causale imputandoli ad un incremento nella produzione di ormoni estrogeni. Negli anni Quaranta la psicologa tedesca Karen Horney, studiando gli stessi sintomi, diede una spiegazione causale psicologica e concluse che dipendevano da un desiderio negato di maternità. L’attuale definizione pre-mestrual sindrome, risale al 1954 e si deve all’endocrinologa britannica Katharina Dalton, fondatrice della prima clinica per SPM del mondo.
• Obsolescenza. L’opportunità di sopprimere le mestruazioni è sostenuta scientificamente da una corrente di pensiero, che ha il suo manifesto nel libro Is Menstruation Obsolete? (Oxford University Press, New York, 1999). Secondo gli autori, Elsimar Couthino e Sheldon J. Segal, la ciclicità mensile delle mestruazioni determina disturbi ed è innaturale (nelle antenate erano molto meno frequenti, a causa delle continue gravidanze e allattamenti e, per le più povere, a causa della sottoalimentazione). A questo scopo la casa farmaceutica americana Organon ha appena prodotto un contraccettivo a base di etinilestradiolo e levonorgestrel, chiamato Seasonale, in attesa di approvazione negli Stati Uniti.
• Assorbenti. Fatturato annuo dell’industria di assorbenti in Italia: seicento milioni di euro (di cui il cinque per cento dalla vendita di tamponi, contro il trenta per cento della Germania).
• Business. In Occidente il business degli assorbenti cresce di pari passo col calo demografico. Una donna oggi ha in media circa 450-470 cicli mestruali nel corso della sua vita (per una media di 1,5 figli), contro una stima di 160-200 cicli delle generazioni precedenti (calcolando una media di 6-8 figli).
• Bende. Gli assorbenti usa e getta sono prodotti industrialmente su larga scala per la prima volta negli Usa alla fine della Prima guerra mondiale (in Italia alla fine della Seconda). L’origine è attribuita all’uso delle bende di cellulosa e cotone da parte delle infermiere americane di stanza in Francia durante la Grande Guerra. L’idea ispirò Kimberly Clark, che nel 1921 lanciò sul mercato i Kotex (da ”cottonlike texture”). Il successo fu decretato dall’idea del pubblicitario americano Albert Lasker, che inventò un sistema per consentire alle donne di acquistare gli assorbenti senza chiederli al commesso, ma destinando un contenitore apposta per il versamento del prezzo e il prelievo del prodotto.
• Pubblicità. Le prime pubblicità televisive di assorbenti in Italia risalgono alla seconda metà degli anni Settanta, limitatamente alle fasce orarie serali (In Inghilterra furono vietate fino al 1979). Recentemente l’associazione dei consumatori Codacons ha formalizzato la richiesta di vietare la pubblicità di assorbenti, tamponi e carta igienica negli orari dei pasti.
• Artiste. Vanessa Tiegs, tra il 2000 e il 2003, dipinse 64 quadri con soggetti floreali, usando il sangue delle proprie mestruazioni mescolato con acrilico (titolo della raccolta: Spiralling Moon). Nel 2003 l’artista sudafricana Nicola Deane, per ridicolizzare il test di psicodiagnostica Rorschach (consiste nell’esibizione di macchie d’inchiostro a un soggetto che deve associarvi delle figure), realizzò alcune stampe della sua vulva con il proprio sangue mestruale e le intitolò Dear Dr Rorschach (l’idea le era venuta quella volta che aveva finito assorbenti e tamponi e aveva usato la carta igienica: dispiegando la carta era uscita una macchia simile a quelle dei test). L’artista giapponese Shigeko Kubota si esibì in diretta nel 1965 al Perpetual Fluxus Festival di New York, dipingendo con un pennello attaccato alla vagina su un telo bianco steso per terra (ma usava pittura vera, anche se del colore del sangue mestruale).
• Tamponi. I primi tamponi furono commercializzati negli Usa negli anni Trenta. In Europa arrivarono a ridosso della Seconda guerra mondiale. Il primo tampone di successo ideato in Europa è l’o.b. (dal tedesco ohne Binde, ”senza pannolino”). Fu inventato dall’ingegnere tedesco Carl Hahn dopo aver visto una pubblicità di tamponi su un periodico americano. Anziché costruire una macchina apposta per arrotolare il cotone automaticamente, all’inizio l’ingegnere riadattò i macchinari usati nell’industria del tabacco. Il nome ”o.b.” fu suggerito da un pubblicitario, il barone Ludwig von Holzschuher, che ricorse a una parola neutrale da far pronunciare alle donne senza imbarazzo.