Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Uomini e bestie
• In Italia quasi dieci milioni di famiglie hanno almeno un animale ”da compagnia”: di queste, 6.650.000 possiedono un cane o un gatto (o entrambi), 4.870.000 hanno uccelli, pesci, anfibi, rettili o roditori.
• I cinesi cominciarono ad allevare pesci rossi come animali da compagnia già durante la dinastia Sung (960/1279). Nel X secolo il monaco Kao Tsan-ning scriveva che ”se i pesci rossi mangiano lo scarto delle olive o acqua saponata muoiono”. In Occidente, la moda del pesce rosso come animale domestico comincia nell’Ottocento. Attualmente in Italia ci sono più di mezzo milione di acquari domestici e ogni anno vengono messi in commercio 25 milioni di pesci da acquario, compresi i pesci rossi dati in premio nei luna park.
• I ricercatori comunicano con le otarie utilizzando un linguaggio dei segni simile a quello dei sordi. Il laboratorio biologico di Santa Cruz, in California, ha dimostrato che le otarie sono capaci di rispondere sì o no in relazione alla presenza o all’assenza di un determinato oggetto. Durante i test, per non influenzare i comportamenti delle otarie, i ricercatori hanno l’obbligo di portare occhiali scuri: gli animali, intelligentissimi, tendono a farsi suggerire le risposte dall’espressione dell’uomo che fa le domande.
• La nomenclatura binomia, codificata da Carlo Linneo, attribuisce ad ogni organismo vivente un ”nome e cognome” in latino. Ad esempio, Canis lupus: il primo termine, con l’iniziale maiuscola, indica il genere, il secondo termine, con l’iniziale minuscola, la specie. Tra i nomi attribuiti da Linneo agli animali: Loxodonta africana (elefante) che significa ”animale dal dente obliquo d’Africa”; Didinium nasutum (un protozoo) che vuol dire ”terribilmente terribile, dotato di naso”.
• Secondo gli studiosi esistono ancora almeno 30 milioni di specie animali da descrivere: coloro che ne individuano una hanno diritto a darle il proprio nome. Per battezzare una nuova specie, basta inserirla in un genere e utilizzare un nome latino o latinizzato concordandolo con il genere. Durante il ventennio fascista molte specie vennero dedicate a uomini politici: ”balboi”, ”grazianii”, ”mussolinii”, etc.
• La sopravvivenza dei nomi regionali continua a creare una certa confusione. Nell’Italia centrale il nasello (Merluccius merluccius) spesso continua ad essere chiamato merluzzo (Gadus morhua), pesce che non vive nel Mediterraneo e viene importato salato (baccalà) o essiccato (stoccafisso).
• Gli archeologi hanno individuato in Eurasia alcuni ”centri di primo addomesticamento”, ovvero le zone dove si cominciò ad addomesticare un determinato animale. Il cavallo fu addomesticato per la prima volta in Asia Centrale, polli e bufali d’acqua in Thailandia, il cammello in Ucraina meridionale, cani e maiali in Cina, il dromedario in Arabia Saudita, pecore e capre nel Vicino Oriente.
• I gatti sono stati protagonisti di quattro fasi di addomesticamento. Prima del 5000 a.C., erano in competizione con le comunità di cacciatori-raccoglitori d’Egitto per la cattura di piccole prede, mammiferi e uccelli. Tra il 5000 e il 2000 a. C., frequentavano i villaggi e aiutavano gli agricoltori cacciando i roditori. Dal 2000 a. C. vennero tenuti in recinti, all’interno dei templi, come animali da compagnia dei sacerdoti e perciò sacri. Dopo il 1000 a. C. prese piede l’abitudine di allevare colonie di gatti, crescerli e curarli per poi ucciderli e mummificarli non appena avessero raggiunto l’età adulta. Il ”valore divino” dei gatti ebbe la massima diffusione tra il 664 e il 343 a.C. (da allora in poi vennero esportati in Grecia, Italia, India).
• Nell’antica Israele si proibì di consumare carne di maiale perché i porci devastavano le coltivazioni sulle colline della Giudea e della Samaria. Lo stesso divieto esisteva in Egitto e, dal 2400 a.C. in poi, in Mesopotamia.
• In India, dal 600 a.C., i preti riservarono il consumo di carne alle caste più elevate e mantennero per sé il controllo della macellazione e della distribuzione. Ai contadini restava la possibilità di utilizzare la forza degli animali, il latte e gli escrementi. Le vacche divennero sacre intorno al 350 d.C.
• L’unica carne che fu sempre consumata senza restrizioni fu quella del pollo, Gallus gallus, apprezzata un po’ ovunque da quando, circa 3000 anni fa, si cominciarono ad allevare pulcini selvatici a Giava e in Birmania.
In Italia la produzione di polli da carne (detti broilers, che in inglese significa ”cuocere alla griglia”) copre circa un terzo dei consumi di carne.
• In Africa è in programma la creazione di sette parchi ”sovrannazionali” denominati Aree della Pace che si estenderanno tra i confini di vari paesi creando un’oasi in grado di tutelare molte specie in pericolo.
• Il caso di un cinese condannato a morte per aver ucciso un panda.
• Contemplare i pesci di un acquario è un’attività rilassante. L’Ospedale Necker di Parigi fu tra i primi a utilizzare una vasca piena di pesci rossi per tranquillizzare i bambini che dovevano farsi curare i denti.
• Secondo gli esperti ogni ettaro di mare o oceano può produrre due chili di pescato l’anno. Tra il 1970 e il 1989, la flottiglia di pescherecci nel mondo è raddoppiata.