Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Disunione sovietica
• Disunione sovietica. 1.Estonia. Indipendente dal 20 agosto 1991, ha aderito all’Unione Europea il 1° maggio del 2004. Il presidente è Arnold Rüütel, eletto nel 2003 con un mandato di cinque anni.
Economia solida, adotterà l’euro probabilmente nel 2007.
• Disunione sovietica. 2.Lettonia. Indipendente dal 20 agosto 1991. Come le sue due sorelle ha aderito all’Unione Europea il 1° maggio del 2004.
Il presidente Vaira Vike-Freiberga è stato rieletto nel 2003 per quattro anni. Adesione all’euro prevista per il 2008
• Disunione sovietica. 3.Lituania. Indipendente dall’11 marzo 1991, ha aderito all’Unione Europea il 1° maggio del 2004. Il presidente Valdas Adamkus è stato rieletto nel 2004 per cinque anni.
L’opposizione è guidata da Viktor Uspasskik, un russo.
• Disunione sovietica. 4.Bielorussia. Indipendente dal 25 agosto 1991. Il capo dello Stato, Alexander Lukashenko, già presidente di un kolkoz, è stato eletto per la prima volta nel 1994 e ha da poco fatto approvare una legge che gli consentirà un numero illimitato di mandati. Elezioni previste per marzo.
L’opposizione si è raggruppata attorno a un candidato
unico, Alexander Milenkevich, e spera di riuscire a lanciare una «rivoluzione democratica» come in Ucraina
• Disunione sovietica. 5.Ucraina. Indipendente dal 24 agosto 1991, è una repubblica parlamentare.
Nel dicembre 2004 la «rivoluzione arancione» ha
sconfitto l’uomo forte Leonid Kuchma, al potere da 10
anni, che aveva cercato di far eleggere il suo successore
designato, Viktor Yanukovic, con brogli diffusi, e che ha
portato al potere il presidente Viktor Yushenko. Un’altra
protagonista della rivoluzione, Julia Timoshenko, si è
dimessa recentemente da primo ministro
• Disunione sovietica. 6.Moldova. Indipendente dal 27 agosto 1991, è uno dei buchi neri dell’Europa. La regione della Transnistria, popolata in maggioranza da russi, si è autoproclamata indipendente.
Il presidente Vladimir Voronin è stato eletto nel 2001,
con un programma filo-russo, che prevedeva concessioni
alla Transnistria. Voronin è stato rieletto nel 2005 e si
sta riavvicinando all’Unione Europea. L’opposizione è
articolata attorno al partito Moldova Democratica
• Disunione sovietica. 7.Georgia. Indipendente dal 9 aprile 1991. Il presidente Mikhail Saakashvili è stato eletto nel gennaio 2004 dopo la «rivoluzione rosa» che ha rovesciato l’ex presidente, ed ex ministro degli esteri dell’Unione
Sovietica, Eduard Shevardnadze.
Opposizione debole e divisa
• Disunione sovietica. 8.Armenia. Indipendente dal 21 settembre 1991. Il presidente Robert Kocharian è al potere dal 1998 ed è stato rieletto nel 2003 per altri cinque anni. L’opposizione si è organizzata attorno al blocco parlamentare «Giustizia», guidato da Aram Karapetian,
leader del partito Il nuovo tempo
• Disunione sovietica. 9.Azerbaijan. Indipendente dal 30 agosto 1991. Il presidente Ilham Aliyev è stato eletto nel 2003 con un mandato di cinque anni ed è succeduto al padre
Gidair, ex capo del Kgb, che governava il Paese dal 1993. L’opposizione guidata da Isa Gambar e dall’esiliato
Rassul Guliev è repressa
• Disunione sovietica. 10.Russia. Indipendente dal 12 giugno 1990. Repubblica presidenziale con una deriva
autoritaria e una guerra sporca in corso in Cecenia. Vladimir Putin è presidente dal 1999, è stato rieletto nel 2004 con un mandato di quattro anni.
L’opposizione è marginalizzata alla Duma, con poteri ridotti. Le tivù sono controllate dall’esecutivo e i giornalisti subiscono intimidazioni. Le imprese
petrolifere sono state rinazionalizzate. Lo scontro con l’Ucraina sul gas fa temere una politica più aggressiva nei confronti degli Stati confinanti
• Disunione sovietica. 11.Kazakhstan. Indipendente dal 16 dicembre 1991. Il presidente Nursultan Nazarbaev,
già segretario del Partito comunista kazaco, è al potere dal 1991. Il 4 dicembre 2005 è stato rieletto con il 91 per
cento dei voti. L’opposizione è guidata dal partito Scelta democratica, ma viene repressa sistematicamente
• Disunione sovietica. 12.Kirghizstan. Indipendente dal 31 agosto 1991. Il presidente Kurmanbek Bakiev è stato portato al potere dalla «rivoluzione dei tulipani» nel marzo 2005 che ha rovesciato l’uomo forte Askar Akaev, al potere dal 1991. Principale forza d’opposizione è quella guidata dall’ex primo ministro Felix Kulov
• Disunione sovietica. 13.Uzbekistan. Indipendente dal 31 agosto 1991. Il presidente Islam Karimov, ex presidente
del partito comunista usbeko, è al potere dal 1989 ed è stato rieletto nel 2000 con un mandato di sette anni.
Lo scorso 13 maggio una manifestazione contro il potere nella città di Andijan è finita in un massacro
• Disunione sovietica. 14.Tagikistan. Indipendente dal 9 settembre 1991. Il presidente Emomali Rakhmonov è stato eletto nel 1999, con un mandato di sette anni. Una violenta guerra civile ha fatto migliaia di morti nel 1992.
Leader dell’opposizione è Mahmadruzi Iskandarov, arrestato a Mosca e poi estradato nell’aprile del 2005
• Disunione sovietica. 15.Turkmenistan. Indipendente dal 27 ottobre 1991. Il presidente Saparmurat Niyazov, già
capo del partito comunista locale, è al potere dal 1985 e si è autoproclamato presidente a vita nel 1994. Tutti gli
oppositori sono stati esiliati. Boris Shikhmuradov è stato condannato all’ergastolo dopo un processo farsa