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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Caratteri - Questo articolo è composto in un carattere che si chiama ”Old Style7”, vale a dire che la forma delle lettere è quella tipica del carattere ”Old Style 7”

• Caratteri. Questo articolo è composto in un carattere che si chiama ”Old Style7”, vale a dire che la forma delle lettere è quella tipica del carattere ”Old Style 7”. Il titolo ha invece la forma del carattere ”Helvetica” e la testatina ”Un libro in gocce” è un ”Belizia Bold”. L’esistenza dei ”caratteri” - e cioè dei modi molteplici con cui si può scrivere un alfabeto - è antica quasi quanto la scrittura.
• Scritture. I romani, adottato l’alfabeto etrusco, svilupparono vari tipi di scrittura. Una scrittura veloce, corsiva veniva adoperata nella corrispondenza, incisa su tavolette di cera o scritta con un calamo su papiro. Da questa calligrafia (e dall’Onciale) provengono le nostre lettere minuscole. Le lettere maiuscole, invece, derivano da un’altra calligrafia, detta ”Capitale Imperiale”, apparsa nel I secolo avanti Cristo, e adoperata nelle iscrizioni monumentali. Chi voglia vedere un esempio di Capitale Imperiale vada a Roma e legga l’iscrizione ai piedi della colonna Traiana.
• Procedura. Per scolpire la lettera nella pietra prima la si disegnava con un pennello, poi la si scavava con uno scalpello.Il lavoro del pennello (un pennello fatto di peli di zibellino a punta piatta) diventa decisivo se si vogliono disegnare le Capitali Imperiali su carta: allora bisogna saper ruotare lo strumento fino a 180° per tracciare le grazie e i bracci oppure, volendo, disegnare i tratti dritti delle lettere, saperlo trascinare con un leggero movimento del’indice verso il palmo tenendolo intanto inclinato di 15 gradi.
• Pergamena. Quando non incidevano la pietra, gli antichi scrivevano su pergamena, cioè su una pelle di pecora, capra o vitello da cui, tramite uno speciale coltello circolare, erano stati raschiati via i residui di pelle dell’animale. La pergamena prende il nome da Pergamo, città dell’Asia Minore, dove furono costretti a inventarla tre secoli prima della nascita di Cristo, quando gli egiziani vietarono l’esportazione del papiro.
• Penna d’oca. Nessuna penna moderna vale una penna d’oca. ”Costituita da un materiale meno resistente rispetto a un pennino in acciaio o a un calamo, richiede una mano delicata, ma la qualità della linea che traccia è ineguagliabile. Penne di tacchino, oca o cigno sono le più pratiche, mentre quelle di anatra o di gallo possono essere usate per lavori formali”. Essenziale è il modo di far la punta alla penna d’oca o al calamo, esercizio a cui il calligrafo provvedera da s
• Frati. Gli amanuensi, ossia i frati antichi che, chiusi nei conventi di tutta Europa, copiavano i testi sacri e i classici. Erano loro i maestri della calligrafia, poichè spettava a loro decidere se adoperare la Capitale Rustica, l’Onciale, la Minuscola Carolina, eccetera
• Capitale rustica. La Capitale Rustica, una calligrafia inventata nel IV secolo, ma che non durò a lungo perché troppo difficile da tracciare (cambi di angolazione continui, grazie di estrema difficoltà, ecc.).
• Cristiani. I cristiani scrissero i loro testi in una scrittura nuova, derivata dai greci, forse inventata da San Girolamo, e detta ”Onciale” perché aveva le grazie a forma di uncino. Anche l’Onciale ha contribuito a determinare le caratteristiche delle nostre minuscole.
• Abitudine. L’abitudine degli antichi di scrivere tutto di seguito, senza separare, nei testi, una parola dall’altra (ed evidentemente senza adoperare punteggiatura).
• Kells. Il Libro di Kells, uno dei più belli mai scritti, si tratta di quattro vangeli miniati fra l’VIII e il IX secolo, probabilmente dai monaci irlandesi e della Northumbria. Il primo documento che ne parla è del 1006 e racconta la notizia del suo furto. Tutto in caratteri Onciali e Semionciali, con aperture di capitoli in capitali ornate, versi iniziali in caratteri più grandi riempiti di colori o decorati, puntini rossi per adornare i testi, la pagina delle Beatitudini (’Beati pauperes spiritu, ecc.”) composta in modo da avere le otto ”B” tutte sullo stesso foglio una sotto l’altra, istoriate con decorazioni zoomorfe e antropomorfe, ecc.
• Eadfrith. Eadfrith, l’amanuense autore dell’altro capolavoro, il Libro di Lindisfarne (città di cui divenne vescovo nel 698).
• A. L’abitudine, nella calligrafia anglosassone, di scrivere la ”a” con la forma ”oc”.
• Differenze. ”La principale differenza tra Semionciale e Minuscola Carolina è il taglio della punta del pennino. La Semionciale è disegnata con un pennino a punta obliqua, che produce una lettera verticale con contrastanti tratti spessi e sottili. La Carolina è scritta con un pennino a punta dritta, che traccia lettere con tratti di proporzioni uniformi”. (La Minuscola Carolina, chiara e uniforme, adoperata ad esempio per il Salterio di Ramsey, divenne la scrittura più diffusa in Europa a partire dal X secolo e per i successivi quattrocento anni).
• Gotico. Il Gotico, discendente diretto della Minuscola Carolina. ”La sua evoluzione fu probabilmente il semplice risultato di amanunesi che modificarono il taglio della punta del proprio pennino da diritto a obliquo”
• Grazia. Grazia: tratto decorativo alle estremità di un carattere
• Altre. Altre scritture: la Textura, la Capitale Longobarda, la Bastarda Cancelleresca, la Fraktur e Schwabacher, la Cadel - inventata nel XV secolo dal bibliotecario del duca di Berry -, , la Rotonda, la Minuscola Umanistica, la Copperplate, ecc.