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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Greta Scacchi sta girando a Parigi il film "Jefferson"

• Greta Scacchi sta girando a Parigi il film "Jefferson".
• In una scena del film "Jefferson" l’attrice Greta Scacchi, in costume da bagno, fa il bagno in piscina. Uscendo dall’acqua, si stira sollevando le braccia.
• Fotografi, convocati apposta dall’ufficio stampa, scattarono foto a Greta Scacchi che esce dalla piscina e si stira sollevando le braccia. Giunte le foto in Inghilterra, le ragazze delle agenzie cominciarono a portarle in giro e a offrirle ai giornali.
• La redazione più interessata alle foto risultò quella del "People", un tabloid popolare. Solo a pubblicazione avvenuta, Greta Scacchi e la troupe si resero conto del contenuto esplosivo delle immagini: la bellissima attrice non era rasa e sotto le sue ascelle spiccava un folto ciuffo di peli castani.
• Il "People" titolò: "Vi eccitano le ascelle di Greta?". Il tono generale era che la scelta dell’attrice di non mostrarsi glabra veniva giudicata esecrabile.
• Tra i commenti raccolti per l’occasione, spicca quello di Barbara Windsor, attrice anche lei: ”Penso che sia una cosa orribile: le ascelle pelose piacciono agli italiani”.
• A questa singolare affermazione ("le ascelle pelose piacciono agli italiani"), possiamo rispondere con una citazione di Desmond Morris che dimostra come le ascelle pelose piacciano anche agli inglesi: ”In Inghilterra una vecchia credenza popolare dice che se un giovane vuol sedurre una ragazza al ballo prima di cominciare a ballare deve mettersi un fazzoletto pulito sotto un’ascella, dentro la camicia. In seguito deve prendere il fazzoletto e usarlo per ventilarsi dicendo di avere caldo. In tal modo egli diffonde il suo odore apocrino verso la ragazza, che ne viene subito sedotta”.
• ”Apocrino” viene da ”ghiandole apocrine”, vale a dire le ghiandole odorifere dell’ascella. Gli studi hanno accertato che esse secernono un umore lievemente più oleoso di quello del sudore. L’odore apocrino è un richiamo sessuale e il pelo serve a trattenerlo e a rinforzarlo.
• Quando i nostri antenati non avevano ancora assunto la "stazione eretta" (in piedi sulle due gambe), ma camminavano a quattro zampe, facevano l’amore da tergo: l’ascella (la futura ascella) non era troppo vicina al viso. In seguito, facendo l’amore faccia a faccia, i nasi degli amanti, nell’abbraccio, risultano spesso assai prossimi alle spalle. Di qui l’importanza dell’odore, eccetera.
• Secondo lo stesso Desmond Morris "l’odore fresco" delle ascelle è gradevole e sessualmente eccitante. Ciò che lo rende insopportabile è l’abitudine di vestirsi, cioè il fatto che la secrezione avvenga in un ambiente chiuso che subito lo corrompe in tanfo. Di qui deodoranti, rasature e la rinuncia al richiamo sessuale.
• Rinuncia dolorosa, tuttavia, tanto è vero che Sandra Milo è stata mesi in televisione a propagandare un profumo ai ferormòni che di fatto restituisce un minimo di sentore carnale al corpo raschiato dai deodoranti.
• D’Annunzio: "’Sì, eri più buona quando te ne sei andata, più buona da fiutare da palpare da baciare da assaporare da divorare. Dopo tre ore di carezze folli, tutti i sacchetti di profumo che hai qua e là sotto la pelle si scaldano ed esalano un fiato che non si può respirare senza che la follia bruci le tempie e la nuca: una follia seconda che è più acre della prima...” (lettera a Vidalita).
• La depilazione sarebbe tuttavia connessa molto relativamente alla faccenda dell’odore. Questo risulterebbe provato dal seguente sondaggio: preso un certo numero di bambini e bambine di dieci anni e chiesto loro chi ha paura dei ragni pelosi, le risposte sono in proporzioni uguali tra maschi e femmine. Fatta la stessa domanda a un gruppo di quattordicenni, le ragazze che hanno paura dei ragni pelosi sono il triplo dei ragazzi. In ciò gli studiosi avvertono il timore delle ragazze di sembrar maschi e cioè l’uguaglianza tra uomo = corpo villoso, donna = corpo liscio.
• La comparsa della peluria ascellare nelle bambine annuncia l’arrivo prossimo delle mestruazioni. Essa si manifesta nove mesi dopo i primi peli pubici e due anni dopo la formazione del bottone mammario (prof. Italo Farnetani).
• L’orrore per le pelosità femminili con conseguente depilazione è molto antico: le statue dei greci e dei romani, le pitture classiche fino a un secolo fa mostrano donne assolutamente lisce. Ancora oggi gli arabi costringono le loro mogli a ricorrere al metodo assai doloroso dello strappo. Gli antichi provvedevano alla bisogna con sistemi ugualmente sconcertanti: oltre allo strappo, le bruciature o le "strinature" (di "strinare" il Devoto-Oli dice: "esporre pollame o cacciagione alla fiamma, dopo la spiumatura, per bruciare le piume più sottili").
• Resta la questione sollevata da Barbara Windsor al punto 6). E cioè: gli italiani amano le ascelle pelose? Su questo, sono disposto a contare le cartoline che i lettori vorranno spedirmi, indirizzando a Roma, via San Quintino 18 (codice postale 00185). Basterà scrivere: "favorevole" (cioè, favorevole alle ascelle pelose e alla depilazione in genere) o "contrario". Poichè non è indifferente, sarà bene specificare se si hanno più di 35 anni (magari con un "+"). E se si è M o F, vale a dire maschi o femmine.