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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Geni da legare

• «Il genio è l’uno per cento ispirazione e il novantanove per cento sudore» (Thomas Edison al rotocalco ”Life”, 1932).
• Il pittore Tommaso di Ser Giovanni di Simone Guidi fu soprannominato Masaccio, cioè ”l’idiota”, perché era talmente distratto che a volte dimenticava di farsi pagare i quadri.
• Georges Simenon cambiò domicilio 33 volte: «Viene un momento in cui, guardandomi attorno, mi sento uno straniero. Da quell’istante so che devo partire, è un problema di equilibrio».
• Georges Simenon è stato il più prolifico autore di lingua francese di ogni tempo. Ha scritto, tra il 1919 e il 1980, 190 romanzi sotto diversi pseudonimi, 193 con la sua firma, 25 lavori autobiografici, oltre un migliaio di racconti, svariati volumi di ”dettati”, articoli giornalistici e moltissimi inediti. In un solo anno, il 1941, ha scritto 41 romanzi. «Cominciavo molto presto la mattina, alle sei, in linea di massima, e terminavo a fine pomeriggio: il tutto stava a significare due bottiglie e ottanta pagine di lavoro».
• Flaubert stava inchiodato alla scrivania dalle 10 alle 12 ore al giorno. Il lavoro preparatorio per ”L’educazione sentimentale” gli portò via un anno (per scrivere le circa 2.300 pagine ne impiegherà cinque), quello per ”Bouvard e Pecuchet” tre. Ciononostante, pubblicò con regolarità un capolavoro ogni 4/5 anni.
• Blaise de Vigenere testimonia l’eccezionale rapidità d’esecuzione di Michelangelo: «Posso dire di aver visto Michelangelo, benché avesse superato i sessant’anni e fosse di costituzione tutt’altro che massiccia, scalpellare rapidamente un blocco di marmo particolarmente duro in 15 minuti, molto più rapidamente, cioè, di quanto avrebbero potuto fare tre giovani intagliatori di pietre in tre o quattro ore».
• Balzac passava 17 ore al giorno al tavolo da lavoro, in un totale capovolgimento delle ore di sonno e di veglia. Si svegliava a mezzanotte, lavorava fino alle 4 del pomeriggio, faceva una passeggiata, un bagno, cenava e tornava a letto alle sei del pomeriggio. Altri lavoratori notturni: Maupassant, Retif de la Bretonne (che si autodefiniva ”nictalopo”), Flaubert, Goya, Baudelaire, Jan Lys.
• Marcel Proust si alzava al sopraggiungere della sera e cercava di dormire verso le sei del mattino assumendo un grammo e mezzo di Trional. Si nutriva di caffellatte «arricchito con una modica quantità di confettura di prugne». Morì, nel novembre 1922, in una camera ammobiliata con un letto, un armadio cinese e tre tavolini, priva di riscaldamento.
• Wolfgang Amadeus Mozart compose i primi pezzi al clavicembalo a 4 anni, con sua sorella Marianne diede il primo concerto alla corte di Vienna a 6 anni. A sette anni suonava il violoncello ”a orecchio”, cioè senza leggere prima la parte. Meyerbeer suonava a 5 anni, Haendel imparò a suonare l’organo a 7 anni. Fryderyk Chopin pubblicò una polacca in sol minore a 7 anni, Robert Shumann compose ”una giornata da scolaro” a 9 anni, Franz Liszt trascrisse le Fughe di Bach a 12 anni, Roberto Benzi diresse per la prima volta un’orchestra a 8 anni. Paganini diede il primo recital a 11 anni.
• Glenn Gould fu messo davanti a un pianoforte a 3 anni, cominciò a comporre a 5, diede il primo concerto a 13. D’un tratto, a 32 anni, smise la carriera di concertista e fu assalito da varie stranezze e fobie: non toccava nulla con le mani e dormiva pochissime ore, soltanto al primo mattino e dopo aver consumato il suo unico pasto quotidiano: latte, 2 uova, frutta. Si rifiutava di uscire di casa, anche in piena estate, se non aveva indosso soprabito, guanti, sciarpa e berretto. Per evitare il freddo portava con sé dei manicotti che non abbandonava mai, nemmeno nella stanza da bagno.
• Franz Kafka, ossessionato dalle malattie, si privava di molti alimenti e si sottoponeva a bagni con acqua gelata. Ossessionato dal suo corpo, temeva di diventare deforme, calvo, di soffrire di deviazioni della colonna vertebrale. Aveva un disgusto viscerale per la sessualità.
• Fryderyk Chopin era capace di soffermarsi fino a sei settimane su una sola pagina.
• Lope de Vega, uno degli scrittori più prolifici della storia della letteratura mondiale, scrisse oltre 1.800 commedie e più di 400 epopee religiose. Inoltre ebbe 2 mogli, svariate amanti e l’ordinazione sacerdotale.
• Per oltre quarant’anni (dal 1807 al 1843, anno della sua morte) Hölderlin visse in una torre, a Tübingen, prigioniero del delirio: «Si poteva vederlo andare e venire dietro la finestra, con l’aspetto di un fantasma e un berretto bianco a punta sulla testa».
• Michelangelo si era costruito un copricapo di cartone sul quale posava una candela accesa per poter lavorare anche la notte, perché il suo «temperamento febbrile» gli impediva di dormire.
• Beethoven faceva soltanto un pisolino, all’alba.