Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 9 agosto 1999
«La mattina dell’11 agosto, quando a Greenwich saranno circa le 9 e 30 del mattino, da qualche parte in mezzo all’Oceano Atlantico il Sole sorgerà solo per essere oscurato di nuovo subito dopo
• «La mattina dell’11 agosto, quando a Greenwich saranno circa le 9 e 30 del mattino, da qualche parte in mezzo all’Oceano Atlantico il Sole sorgerà solo per essere oscurato di nuovo subito dopo. Il buio sarà breve, appena 47 secondi. [...] Poi il disco d’ombra, largo in quel punto circa 61 chilometri, inizierà la sua folle galoppata schizzando verso est a 10 mila chilometri all’ora».
• «Perché un’eclisse totale si verifichi è necessario che siano soddisfatte alcune particolari circostanze di meccanica celeste. La prima è che la Luna sia in congiunzione con il Sole, ovvero nella fase di Luna nuova. La seconda, poiché il piano dell’orbita lunare è inclinato di circa 5,1° sul piano dell’orbita terrestre (detto piano dell’eclittica), è che che la Luna si trovi in vicinanza dei nodi delle due orbite, cioè in uno dei due punti dove l’orbita lunare interseca il piano dell’eclittica. In realtà è sufficiente che nell’istante di Luna nuova la Luna non disti dal nodo più prossimo più di 18°».
• «La pennellata scura toccherà l’Europa alle 10 e 10, in Cornovaglia. Attraverserà la Francia del nord sfiorando appena il Belgio e il Lussemburgo, taglierà la Germania, l’Austria, l’Ungheria, una briciola di Serbia e la Romania. Qui, a metà strada fra Bucarest e Timisoara, l’eclisse raggiungerà il suo culmine, con due minuti e 23 secondi di oscurità completa e un cerchio d’ombra di 113 chilometri di diametro. E poi ancora via verso est: uno spicchio di Bulgaria, la Turchia, l’Iraq, un angolo di Siria, l’Iran, il Pakistan, l’India e di nuovo in mare. Quando a Greenwich arriveranno le 12 e 35, nel Golfo del Bengala sarà l’ora del tramonto e sull’eclisse calerà il sipario».
• Chilometri percorsi dall’ombra della Luna proiettata sul nostro pianeta: 14.000. Paesi attraversati dal cono: 16. Porzione di superficie terrestre oscurata: 0.2 %.
• Il successo dell’ultima eclissi del millenio è dovuto al fatto che attraverserà le regioni più popolate del pianeta giungendo nel pieno delle vacanze estive. Fred Espanek, scienziato della Nasa, veterano dello studio sulle eclissi «Non capita tanto spesso che l’ombra segua un percorso così lungo sulla terra ferma, di solito è quasi tutto sull’acqua».
• Sui giornali italiani le fotografie dell’astrofisica Margherita Hack sono più numerose di quelle che dovrebbero spiegare il fenomeno. Dichiarazioni e interviste su ”io donna” del 7/8, ”L’Espresso” del 12/8, ”la Repubblica” del 1/7 e del 4/8, ”Il Messaggero” del 5/8, ”Panorama” del 1/7, ”Teresa” del 10/8 ecc. «L’eclisse totale del Sole, con il disco della Luna che copre esattamente la nostra stella, è un frutto del caso. Cioè del fatto che la Luna abbia un diametro di seimila chilometri e il Sole di un milione e mezzo di chilometri, che la Luna disti dal sole 150 milioni di chilometri e dalla Terra 380 mila chilometri. Solo questa serie di numeri casuali permette di vedere, dalla Terra, il disco della Luna che si sovrappone a quello del sole esattamente. Se il nostro satellite fosse stato più vicino o più grosso lo spettacolo sarebbe stato ben diverso. Non solo: guardi che anche lo spettacolo dell’11 agosto è un bel colpo».
E perché?
«Le eclissi si possono vedere solo in una striscia di Terra molto piccola, pochissime centinaia di chilometri. Ma proprio perché è uno spettacolo che riguarda poco territorio e la Terra è grande, accade molto più frequentemente che lo si possa vedere nelle zone desertiche o sugli oceani» [...] (Margherita Hack a Romeo Bassoli).
• Che cosa fanno vedere le eclissi?
«Un’eclisse è sempre un evento interessante. Per esempio si può osservare meglio la corona solare. La corona è molto più calda della superficie del Sole, e questa è già una bella bizzarria. Bisogna capire bene quali sono i meccanismi di riscaldamento. Poi c’è il vento solare da studiare bene, perché è quello che riempie lo spazio tra i pianeti e ha una grande influenza sulla terra».
Che cosa ci ha fatto scoprire l’eclisse?
«Scoperto... Studiato, direi. Dicevo della corona solare, quell’alone chiaro, perlaceo, che a occhio nudo, quando il Sole è coperto dalla Luna, ci sembra circondi la nostra stella. Quello che vediamo senza telescopi è solo una parte della corona. A noi sembra che circondi il Sole per una distanza pari a metà del suo raggio, ma se facciamo delle fotografie con un telescopio attrezzato, vediamo che la corona si estende per molto più nello spazio: fino a cinque o sei volte il raggio solare. la parte superiore dell’atmosfera del Sole, ha una temperatura di un milione di gradi. da lì, più o meno, che parte il vento solare che investe costantemente la Terra. L’eclisse poi ci permette di vedere le protuberanze del Sole. Immensi getti di gas idrogeno ionizzato che si innalzano per migliaia di chilometri vincendo la forza di gravità solare, tirati su da gigantesche linee di forza del campo magnetico» (Margherita Hack a Romeo Bassoli).
• Condizioni meteorologiche. «Basandoci su studi statistici del tempo negli ultimi 15 anni è stato possibile produrre una mappa della copertura nuvolosa probabile al momento del fenomeno. Le regioni più a rischio sono quelle delle Alpi centrali che con le loro catene montuose favoriscono il condensarsi dell’umidità in nubi. La situazione è più favorevole in Austria orientale per aumentare notevolmente verso l’Ungheria, la Romania e la Turchia dove la probabilità di cielo sereno supera il 70%. Forse il miglior compromesso distanza - condizioni ottimali si ha in Ungheria nei pressi del lago Balaton che grazie al suo particolare microclima dovrebbe offrire ottime garanzie, in particolare la città di Siofok, sulle rive del lago. Le zone più favorite saranno l’Iraq e l’Iran per poi diminuire drasticamente verso il Pakistan e l’India a causa dei Monsoni. Va comunque ricordato che a causa dell’abbassamento della temperatura poco prima della totalità il microclima è disturbato da fenomeni particolari quali il vento dell’eclisse che in genere è sufficiente a spazzar via occasionali nubi non molto dense o a dissolvere minacciosi cumuli come accadde in Messico nel 1991».
• «Già gli antichi caldei avevano scoperto una periodicità nell’avvicendarsi delle eclissi. Questo ciclo è di 6.585 giorni e 8 ore (pari a 18 anni e 10 o 11 giorni, in funzione di quanti anni bisestili si incontrano) è detto Saros ed è il minimo comune multiplo tra il mese draconico (periodo impiegato dalla luna per ritornare allo stesso nodo, pari a 27,2122 giorni) e il mese sinodico (intervallo tra due lune piene pari a 29,53058 giorni). In un saros si contano in media 71 eclissi delle quali 43 solari e 28 lunari ma, poiché non è un multiplo intero di un giorno, non è sempre la stessa regione della Terra ad essere interessata».
• Dieci minuti prima dell’inizio dell’eclisse la luce solare è già strana. «Gli animali cominciano a dare segni di irrequietezza. Gli osservatori cominciano a emozionarsi. La temperatura è calata anche di una decina di gradi e si leva una strano brezza: il vento dell’eclisse. [...] Pochi istanti prima dell’inizio della totalità (secondo contatto) la luce cala rapidissimamente e l’ultima falcetta di sole viene inghiottita dal bordo lunare che però, non essendo perfettamente liscio crea passaggi di luce tra le vallate lunari generando così i cosidetti ”Grani di Baily”. Poco prima della totalità, se ci troviamo su una postazione rialzata, potremo vedere l’ombra della Luna avanzare velocemente da nord est (la velocità al suolo è di 680 km/h per il punto di massima durata dell’eclisse e aumenta allontanadosi da esso)».
• Umbrofili. Sono gli appassionati del fenomeno che si mettono in viaggio per assitere a tutte le eclissi totali che interessano zone raggiungibili per l’uomo.
• Bavaresi. Tra le regioni tedesche interessate al passaggio dell’ombra la Baviera: a Monaco gli impiegati comunali smetteranno di lavorare alle 11 e 30, (il municipio ha dovuto spostare al giorno dopo le cerimonie matrimoniali del pomeriggio); nelle fabbriche BMW di Monaco e Ragensburg l’azienda concederà a tutti i lavoratori mezz’ora di pausa per vedere la lo spettacolo.
• I due astronomi cinesi a cui si deve la prima registrazione di un’eclisse totale (nel 2.134 avanti cristo), furono decapitati dall’imperatore perché alla vista del fenomeno si ubriacarono e dimenticarono di ordinare agli arcieri di lanciare le loro frecce infuocate in cielo contro il dragone che stava divorando il sole.
• Nel suo ultimo libro lo stlista Paco Rabanne scrive che l’11 agosto la stazione orbitante Mir cadrà su Parigi provocando una catastrofe.
• «Le eclissi sono dei cosmici gatti neri che ci tagliano la strada. Con una differenza: non possiamo evitarle. Ci capitano in testa e bisogna tenerle come i reumatismi».
• La prossima eclissi totale visibile in Italia (limitatamente a Sardegna e Sicilia) si verificherà il 5 novembre 2059 (Pagine Web dell’Osservatorio Astronomico Schiapparelli di Varese).