Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 27 ottobre 2001
ìLíinvenzione delle nuvole. La storia affascinante della nascita della meteorologiaî
• Nefologia. Studio delle nuvole, dal greco néphos, ”nuvola”.
• Nomi delle nuvole nella mitologia scandinava: «Gli dei le chiamano ”possibilità di pioggia”, i Vanir ”nibbi dei venti”, i giganti ”speranza di pioggia”; gli elfi ”potenze del tempo”» (il nano Alvis, da The Norse Myths: Gods of the Vikings, di Kevin Crossley-Holland).
• «I momenti più belli vivono e svaniscono/ Prima che sia dato loro un nome;/ Come le nubi più rosa nel cielo serale/ Per prime impallidiscono e scompaiono» (Mary Russell Mitford, 1811).
• La prima ascensione in mongolfiera con equipaggio umano, nel novembre 1783, si ispirava a una primitiva teoria sull’origine delle nuvole, detta ”vescicolare” o ”delle bolle”: essendo le nuvole aggregazioni di bollicine di ”aura”, cioè aria rarefatta dalla luce del sole, capace di galleggiare nell’aria normale, bastava intrappolare una nuvola per sollevar da terra un uomo. Da qui l’idea di una grande sfera di seta piena di calda aura, con appeso il cesto per l’aeronauta.
• Il primo giro del mondo in aerostato senza scalo, nel marzo 1999, quando Brian Jones e Bertrand Piccard percorsero 46.500 chilometri in diciannove giorni.
• Nei pressi di Grosvenor Square, nel 1802, si pagava il biglietto per vedere atterrare in preda alla nausea André Jacques Garnerin, lanciatosi da una mongolfiera a quota duemila metri con un rudimentale paracadute che oscillava per tutti i dieci minuti di discesa.
• Il piano mai realizzato di Napoleone Bonaparte del 1802: invadere la Gran Bretagna in mongolfiera.
• La formazione delle nuvole dipende dalla temperatura, dall’umidità e dalla pressione dell’aria che circonda il vapore acqueo. Più una massa d’aria è calda, più abbondante è il vapore che può contenere in forma invisibile. Man mano che si raffredda, la massa raggiunge il ”punto di rugiada”, cioè la temperatura alla quale il vapore condensa in gocce visibili intorno alle impurità normalmente presenti nell’atmosfera (nuclei di condensazione).
• Il Comitato delle Nubi, eletto per la prima volta dalla Conferenza Meteorologica Internazionale nel 1891, e incaricato di pubblicare un Atlante delle Nubi a colori. L’anno di uscita del primo Atlante Internazionale delle Nuvole, fu dichiarato Anno Internazionale delle Nuvole.
• Le nuvole sono piene di neve, la maggior parte delle precipitazioni nasce sotto forma di nevicata: se l’aria è abbastanza fredda o la caduta è abbastanza rapida conservano il carattere nevoso.
• Classificazione base delle nuvole operata da Luke Howard nel 1802: cirrus, cumulus, stratus.
• Cirrus. La meno densa, più alta e più variabile per dimensioni e orientamento. la prima a comparire nel cielo completamente sereno. Spesso consiste in pochi filamenti che sembrano tracciati sull’azzurro da una matita. A poco a poco i filamenti si allungano, ne compaiono altri al loro fianco, oppure si ramificano.
• Cumulus. La più densa, si forma a bassa quota e si sposta con lo strato di atmosfera più vicino al suolo. Superficie inferiore piatta, la superiore consiste in protuberanze coniche o semisferiche. Si forma qualche ora dopo l’alba, raggiunge il massimo nella fase più calda del pomeriggio, cala fino a dissolversi verso il tramonto. Se i cumuli non scompaiono né si riducono al tramonto, bisogna aspettarsi un acquazzone nella notte.
• Stratus. Nube notturna, di densità intermedia, è la più bassa: la superficie inferiore è al livello del suolo. Dopo l’alba prende quota ed evapora o assume l’aspetto del cumulus in evoluzione. Annuncia il bel tempo.
• Nimbus. Le nubi si espandono fino a oscurare completamente il cielo, sembrano così dense che l’occhio inesperto le associa alla pioggia imminente (ma perché piova sono necessarie determinate condizioni atmosferiche). Solo contro l’uniforme riverbero del nimbus è possibile ammirare alla perfezione l’arcobaleno.
• Grandine. I chicchi si formano quando correnti ascendenti di aria calda ghermiscono i cristalli di ghiaccio che avevano cominciato a discendere dalla parte più alta e fredda della nube. I chicchi in formazione si accrescono per via dell’urto con goccioline e cristalli di ghiaccio e non appena la corrente perde forza ricominciano a scendere. La dimensione dei chicchi aumenta in funzione della forza con cui l’aria tende a salire.
• Grandine. Il chicco più pesante, poco più di un chilogrammo, nel 1986 uccise in Bangladesh novantadue persone.