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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Il sonno degli dei

• Secondo i Sioux, da qualche parte esiste una grotta dove una vecchia, piccola e raggrinzita come una noce, decora una coperta con aculei di porcospino. Accanto alla vecchia c’è un cane, poco più in là una pentola di zuppa che bolle su un fuoco acceso dall’origine dei tempi. Profittando del fatto che la vecchia è obbligata di tanto in tanto ad alzarsi per girare la zuppa, il cane stacca dalla coperta qualche aculeo. Quando il ricamo verrà completato, ci sarà la fine del mondo.
• Per i Persiani il defunto raggiunge l’Eternità percorrendo un ponte di nome Cinvat, che si allarga o si restringe fino a diventare sottile come una lama a seconda che l’anima debba raggiungere il Paradiso o sprofondare all’Inferno.
• Gli Indiani, che non temevano la morte giudicandola un semplice passaggio dal visibile al non visibile, esponevano il defunto coperto da una pelle grezza su un’impalcatura. Poi gli tagliavano una ciocca di capelli, conservata per un anno nel teepe e infine sepolta con cerimonia solenne.
• Durante la danza degli Spettri, considerata un atto di devozione, gli indiani ballavano in cerchio attorno a un abete rosso, tenendosi per mano e fissando il sole fino a cadere in trance.
• Gli Atzechi immaginavano la morte come un viaggio dell’anima che durava quattro giorni. Per raggiungere Miclan (l’Aldilà), il defunto doveva superare una serie di prove tra cui una tempesta di pietre e ferri taglienti.
• Abitudine degli Atzechi di strappare il cuore ai prigionieri sacrificati. Nel 1486, per l’inaugurazione del tempio di Huitzilopochtli (’Colibrì stregone”) vennero offerti al dio sole 60 mila cuori palpitanti. Ai piedi del tempio, dopo la conquista, gli spagnoli trovarono i teschi di 136 mila sacrificati. Le battaglie combattute per assicurarsi prigionieri da sacrificare si chiamavano xochi-yayotl, guerre fiorite (di solito si svolgeva in primavera).
• Gli atzechi dividevano l’anno in dicotto mesi di venti giorni, più cinque giorni aggiuntivi per arrivare a trecentosessantacinque. Allo scadere del secolo, che aveva una durata di cinquantadue anni, credevano che l’intera umanità fosse in pericolo (un ciclo si era concluso, e non era certo che ne sarebbe cominciato un altro). Presi dal panico, lasciavano spegnere i fuochi sacri alimentati nei templi per cinquantadue anni e vietavano ai bambini di addormentarsi, temendo che nel sonno potessero trasformarsi in topi. Al tramonto del quinto giorno, andavano in processione fino al tempio di Xiuhtecuhtli, il dio del fuoco. Quando la costellazione delle Pleiadi era allo zenit, i sacerdoti, tutti dipinti di nero tranne la fronte gialla e la bocca rossa, sacrificavano un prigioniero di nobili origini, accendevano un nuovo fuoco sacro nel suo petto squarciato e facevano festa per tredici giorni.
• Secondo il calendario Maya la fine del Sole attuale avverrà nel 2012 dopo Cristo.
• Nella cosmologia Maya l’universo è formato da due piramidi a terrazze. La prima, rivolta verso l’alto, regge con le sue tredici terrazze altrettanti cieli: qui abitano gli dei e le anime dei giusti. La seconda, che va verso il basso, è formata da nove terrazze: la più profonda Mitnal, è governata da Ah Puch, signore della morte. Le basi delle piramidi poggiano sulla Terra, una sottile superficie quadrata: nei quattro punti cardinali ci sono quattro giganti che reggono il cielo.
• La parola Apocalisse, entrata nella cultura occidentale come titolo del libro profetico di Giovanni, deriva da un termine greco che in latino si traduce con "revelatio", svelamento (in particolare: svelamento del regno di Dio).
• A Hiroshima dopo la bomba atomica, stormi di uccelli si gettarono in mare e branchi di pesci tentarono di salire sugli alberi, le cui foglie erano cariche di radiazioni.
• I kamikaze, giovani tra i 20 e i 26 anni, celibi, nell’ultima lettera spedita ai genitori pirma delle missioni suicide mettevano una ciocca di capelli o un pezzetto di unghie (qualcosa, insomma, che si potesse seppellire). Poi si legavano in fronte lo hachimaki (benda bianca) e portavano con loro un poco di bento (uno spuntino a bse di riso e farina di soia).
• Le unità kamikaze si chiamavano "Shinpu tokubetsu kogekitai – (Forze speciali di attacco del Vento Divino) in ricordo dell’uragano che salvò il Giappone dall’attacco delle orde dei Mongoli di Gengis Khan nel XIII secolo. Il loro padre fondatore, il viceammiraglio Takijiro Onishi, si suicidò il giorno della resa con due tagli trasversali all’addome: mentre moriva dissanguato, riuscì a convincere un giovane amico a non imitarlo.
• I piloti kamikaze giapponesi chiamavano i loro aerei Oka, fiore di ciliegio. Gli americani li definivano ”bomba idiota”.
• Per gli Egizi il defunto, con i suoi tre principi spirituali Akh, Ba e Ka, veniva affidato ad Anubi che lo scortava da Osiride dove avveniva la psicostasia, cioè la pesatura dell’anima per deciderne la sorte ultraterrena.
• Secondo gli studiosi di mitologia comparata, l’Occidente nasce in Iran tra il secondo e il primo millennio avanti Cristo, quando Zoroastro impone una visione dualistica dell’esistenza, una divisione netta tra il bene e il male.
• Il calendario Maya ha un’estensione enorme, come quello indù. Il tempo è diviso in kin, giorni, 20 giorni fanno un uinal, un mese, 18 mesi fanno un tun, un anno. I multipli degli anni sono vigesimali: 20 anni fanno un katun, 20 katun fanno un baktun (400 anni), 20 baktun fanno un piktun (8000 anni), 20 piktun fanno un calabtun (160mila anni), 20 calabtun fanno un kinchiltun (3 milioni 200mila anni), infine 20 kinchiltun fanno un alantun, 64 milioni di anni.