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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Il grande libro dei santi protettori

• San Giuseppe da Copertino (18 settembre), patrono degli aeronautici. Giuseppe Desa, poverissimo, nato in una stalla, chiese di farsi francescano ma non venne accolto perché giudicato troppo ignorante (fu infine accolto dai cappuccini). Dal 1630 prese a levitare in chiesa e poi anche in pubblico, in particolare davanti al tribunale dell’Inquisizione che lo aveva messo sotto accusa.
• San Matteo (21 settembre) protettore degli agenti di cambio, della Guardia di Finanza, dei doganieri e di tutti coloro che lavorano per il fisco. Faceva il "pubblicano", riscuoteva cioè le tasse per conto dei romani (il termine "pubblicano" divenne per gli ebrei sinonimo di peccatore). In Etiopia convertì il re Eglippo e sua figlia Ifigenia. Quando il nuovo re, Hirtaco, insidiò la fanciulla, l’evangelista la difese e per questo fu fatto ammazzare.
• San Bernardo d’Aosta (15 giugno), protettore degli alpinisti. Arcidiacono della cattedrale di Aosta, noto per l’ospizio, detto del San Bernardo, che fondò sulle rovine di un monastero distrutto dai saraceni. Secondo la leggenda fu imprigionato dal fratello in una torre con una sola finestra e da lì riuscì a fuggire miracolosamente (morì a Novara nel 1081).
• In caso di calcoli ai reni, invocare i Santi Cosma e Damiano, (27 settembre). Nati in Arabia, si trasferirono in Siria per studiare le scienze mediche, poi andarono in giro a curare i malati senza farsi pagare e diffondendo la parola di Cristo. Durante la persecuzione di Diocleziano (303), vennero torturati e decapitati. Allora un cammello parlò, per vietare che i loro corpi venissero sepolti separatamente. A Costantinopoli, nella basilica dedicata al loro culto, veniva praticato il "rito dell’incubazione": i malati dormivano in chiesa per farsi guarire dai Santi.
• Sant’ Euseo (15 febbraio), protettore dei calzolai. Poverissimo vissuto tra il Tredicesimo e il Quattordicesimo secolo, aggiustava scarpe a Serravalle Sesia. L’ultimo giorno di Carnevale si videro tre gigli fioriti sopra al suo tugurio. All’interno c’era il cadavere di Euseo.
• Santa Rita da Cascia (22 maggio) invocata per i casi disperati e impossibili. Nata nel 1381 da genitori poveri, sposò un uomo violento che riuscì a redimere. Quando il marito fu ucciso, i figli promisero di vendicarlo e la santa pregò Dio di riprenderseli, piuttosto che vederli assassini. Secondo la tradizione il suo corpo, che non è mai stato sepolto, giace incorrotto in un sepolcro.
• Santa Rosa da Lima (23 agosto), protettrice dei fiorai e del Nuovo Mondo. Isabella Flores, detta Rosa per la sua bellezza, si fece domenicana a 20 anni col nome di Rosa di Santa Maria. Aveva le estasi, specie tra il giovedì e la domenica. Morì poco più che trentenne nel 1617.
• Per i foruncoli, invocare Sant’Antonio abate (9 gennaio). Nato in Egitto da una ricca famiglia cristiana, donò la sua eredità ai poveri e si dedicò all’eremitaggio. Il demonio lo tentò in ogni modo, attraverso attacchi psicologici e fisici che lo costrinsero a passare la vita sempre ferito e contuso. Morì nel 356, intorno al 561, al tempo dell’imperatore Giustiniano, una "rivelazione" fece scoprire le sue reliquie che vennero riportate dai Crociati in Europa.
• In caso di morso di cane idrofobo, invocare San Bellino, (26 novembre). Bellino Bertaldi, vescovo di Padova, venne trucidato nel 1147 mentre era in viaggio verso Roma.
• Per liberarsi dai rettili si invoca San Frontone (25 ottobre). Chierico cristiano, visse in eremitaggio in Egitto. Molti luoghi, in Francia, portano il suo nome. Secondo una leggenda venne trasportato in volo a Tarascona per assistere ai funerali di Santa Marta. E’ raffigurato con in mano un guanto.
• Per le malattie del seno, invocare Sant’ Agata (5 febbraio). Fanciulla nobile, non volle concedersi alle voglie di Quintiano e fu per questo denunciata come cristiana. Sottoposta a varie torture, compresa l’amputazione dei seni, il giorno dopo venne ritrovata intatta per miracolo di San Pietro. Allora fu fatta rotolare nuda sui carboni ardenti. Mentre moriva, Catania venne scossa da un terremoto. L’anno successivo, nell’anniversario della sua morte l’Etna eruttò, anche i pagani corsero al sepolcro della santa e innalzarono il suo velo che da bianco divenne rosso e fermò la lava.
• Santa Barbara (4 dicembre) protettrice dei vigili del fuoco, delle polveriere, dell’artiglieria e delle miniere, anche invocata contro la morte improvvisa che impedisce al cristiano di andarsene in grazia di Dio. Vissuta in Egitto nel III secolo, bellissima, volendo consacrarsi al Signore rifiutò, contro il volere del padre, di sposare il prefetto di Nicomedia. Arrestata e torturata con ferri roventi, fu poi portata in giro nuda per le strade d’Egitto, ma sul suo corpo comparvero d’un tratto delle vesti. Condannata ad essere percossa, le verghe si trasformarono in piume. Fu infine decapitata dal padre incenerito però da un fulmine nell’attimo stesso in cui le tagliava la testa.
• San Cassiano da Imola (13 agosto), protettore dei dattilografi. Insegnante romano, venne condannato durante la persecuzione dei cristiani ad essere ucciso dai suoi stessi scolari a colpi di stilo (l’asta appuntita con cui si incidevano le tavolette di cera).
• San Brandano (16 maggio) protettore delle ragazze da marito. Brandano il navigatore, abate del VI secolo, irlandese. Le leggende, alle quali si ispirò anche Dante, dicono che navigò sull’Atlantico e che scoprì isole misteriose, alcune abitate dalle anime dei defunti. Partì con pochi compagni alla ricerca delle Isole Beate (Paradiso) e il suo viaggio durò 7 anni.
• San Colmano (13 ottobre) protettore degli equini e dei bovini. Pellegrino irlandese, viaggiava alla volta della Terrasanta quando venne scambiato per una spia e linciato a Stockerau, presso Vienna (1012). Nel castello di Kreuzenstein si conserva l’albero a cui venne impiccato, il suo corpo è stato sepolto a Melk.
• Santa Basilissa di Nicomedia (3 settembre) invocata per guarire dai geloni. Bambina di 9 anni, venne torturata e uccisa durante la persecuzione di Diocleziano.
• Sant’ Elena (18 agosto) invocata per ritrovare cose smarrite. Madre di Costantino, nome completo Flavia Giulia Elena Augusta, serviva in una taverna quando Costanzo Cloro se ne innamorò. Il marito fu costretto, per ragioni politiche (divenne Cesare nel 293) a sposare Teodora, ed Elena visse nell’ombra fino a quando il figlio successe al padre; usò il suo potere per aiutare poveri e perseguitati. Pellegrina in Palestina, scoprì la vera Croce facendo abbattere edifici pagani sul Golgota.