Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 8 ottobre 2005
Segreti - Quaesivit arcana poli vidit dei, ”Cercava i segreti del polo per vedere le cose nascoste di Dio”, iscritto sull’insegna dello Scott Polar Research Institute a Cambridge
• Segreti. Quaesivit arcana poli vidit dei, ”Cercava i segreti del polo per vedere le cose nascoste di Dio”, iscritto sull’insegna dello Scott Polar Research Institute a Cambridge.
• Ultima Thule. Secondo il geografo Strabone, l’estremo confine del mondo a nord. Precisamente il mondo si estendeva dalla costa occidentale dell’Iberia alla costa orientale dell’India, per una larghezza di 70 mila stadi (14 mila km), e dall’Etiopia a Ierne (in Irlanda) per un totale di trentamila stadi (seimila chilometri). "Le regioni più a nord, dove si trova Thule, non sono più abitabili" (Strabone, Geografia).
• Iperborei. Nell’antichità si credeva che, oltre il nord barbaro, esistesse una civiltà al di là del vento del nord (Borea), letteralmente ”iperborea”. Nelle fonti greche la terra degli Iperborei era individuata oltre i Monti Ripei, una catena vagamente collocata nel nord-est, nel nord o nel nord-ovest, dietro i quali tramontava il sole e si nascondeva una regione calda e luminosa. Gli Iperborei sarebbero stati devoti di Apollo, che giocava nei loro campi fortunati, da cui l’epiteto greco attribuito al Dio, ”Iperboreo”.
• Urali. Secondo un mito antico erano un muro di ferro eretto da Alessandro Magno, la linea divisoria tra il mondo noto e la terra spettrale dei Samoiedi, che morivano ogni inverno ibernati in trance e il 24 aprile di ogni anno erano riportati in vita dal ritorno del sole.
• Yin. Nel sistema di pensiero cinese il nord è la regione dello Yin, del freddo, dell’oscurità e degli spettri.
• Sepolture. Nel Medioevo i bambini non battezzati, gli scomunicati e i suicidi si seppellivano sul lato nord delle chiese. Alcune chiese a nord avevano anche una Porta del Diavolo, che si apriva solo durante i battesimi per la fuga del demone.
• Attesa. "Il giorno impiega ore a scolorire, e ogni cosa – il cielo, i fiori alti, l’acqua cheta – sembra sospesa in uno stato di indefinibile attesa" (il nord russo nei ricordi di V. Nabokov, da Parla, ricordo).
• Titanic. "Sappi che il freddo è più forte di te" (il ritornello di una canzone composta da S. Small per le sale da concerto yiddish nel 1912, dopo l’affondamento del Titanic).
• Ambra. Le perle di ambra rinvenute da Heinrich Schliemann durante i suoi scavi a Troia, negli anni 1871-90, risalivano al 3000 a.C. e provenivano dal Baltico. Rara e preziosa, al tempo di Nerone una piccola statuetta d’ambra valeva quanto uno schiavo, e nel 1283 i Cavalieri Teutonici, diventati signori assoluti della Prussia, istituirono un monopolio sulla sua produzione, per impiegarla soprattutto per i grani dei rosari. Nel 1713 il sovrano prussiano Federico Guglielmo I finanziò la costruzione di un’intera sala rivestita di pannelli d’ambra, per offrirla allo zar Pietro il Grande di Russia, ma i pannelli scomparvero per sempre nel 1944.
• Narvalo. Tra i beni importati dal nord nel medioevo il corno di unicorno, cioè la zanna di puro avorio, lunga almeno due metri, del narvalo. Pablo Neruda lo riteneva "il più bello dei nomi sottomarini, il nome di un calice del mare, il nome di uno sperone di cristallo". Dal norreno nár = hvalr, cadavere-balena, forse per il colore della sua pelle pallida, simile a quella di un marinaio annegato, il suo nome era ritenuto di cattivo auspicio.
• Aurora. Secondo una credenza finnica e lappone l’aurora boreale è causata dal correre di una volpe tra i banchi di neve del nord, con la coda che strisciando sulla neve produce radianze, revontulet, ”fuochi di volpe”, che si levano verso il cielo. Nelle zone nordiche tra la Scozia e la Norvegia, le strisce dell’aurora sono chiamate ”gaie danzatrici”, per la somiglianza con le vesti sinuose agitate dal ballo. Tra le curiosità nordiche esibite nella Wunderkammer allestita nella ex King’s Library del British Museum, una pietra proveniente dall’estremo nord dell’Europa, che racchiudeva pietrificati i filamenti dell’aurora.
• Nodi. Nel XIV secolo, secondo Ranulf Higden, l’Isola di Man era abitata da streghe del vento, "Donne che vendono il vento ai marinai racchiuso in tre nodi di nastro".
• Prigioni. "Quando vai fuori, il freddo, la neve e il pericolo di perderti tra questi boschi immensi ti spingono e ti strattonano ancor più che il vento, e ti scopri recluso in una prigione che non ha né serratura né chiave" (Paul le Jeune, padre gesuita che trascorse l’inverno del 1634 tra gli Uroni).
• Confini. Durante la Seconda guerra mondiale prigionieri italiani internati nelle Isole Orcadi come lavoratori alle barriere di Churchill, si dedicarono alla costruzione di una cappella, stilisticamente ispirata a quelle dei paesi di origine, e nel 1945 il suo principale artefice, liberato, preferì trattenersi perché bisognava ancora completare il fonte.
• Cuscini. "Non dormire col cuscino rivolto verso nord" (proverbio giapponese).
• The Order of the day. Titolo di una raccolta di poesie di Andrew Greig. La copertina da fumetto rappresenta una giovane coppia in viaggio, seduta al tavolo della colazione. Mentre il fumetto di lui dice: "Ho il cuore in pezzi", lei pensa, ma non dice: "Ma è l’Amore la direzione, non il Nord".
• Principi. Quando Curzio Malaparte, corrispondente di guerra italiano in Finlandia nell’inverno 1939-40, raccontò al principe Eugenio di Svezia di aver visto i cavalli di un intero reggimento di cavalleria sovietico morire tra le strette di un lago ghiacciatosi d’un tratto nel crepuscolo artico, il principe scoppiò a piangere come un bambino.