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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Porti - "Nel turbine dell’uragano che preme da ogni parte, ho trovato rifugio per un momento su questa piccola zattera, costruita con i relitti della memoria

• Porti. "Nel turbine dell’uragano che preme da ogni parte, ho trovato rifugio per un momento su questa piccola zattera, costruita con i relitti della memoria. Ho cercato di guidarla nel porto tranquillo dell’arte, nella quale ancora credo".
• Dèi. "Un ultimo voto agli dèi! Che essi mi concedano di non aver profanato un ricordo raro e bellissimo!".
• Scherzo. "Già, la gente soleva alludere scherzosamente alle "cotte da studentesse". Ma io sapevo troppo bene che la mia "cotta" uno scherzo non era".
• Case. "Chi di noi, in casa, osava mai fare allusione ai sentimenti o mai cercava di esprimerli? Pure, sentivamo anche noi, e non meno profondamente degli altri".
• Foreste. "La nuova scuola - si chiamava Les Avons - era situata in una delle parti più belle di una grande foresta ed era facilmente raggiungibile da Parigi".
• Primavera. "Era il trimestre che comincia in primavera e finisce con l’estate, e davvero mi sentivo rivivere col resto del creato".
• Inventari. "Chi può descrivere un volto? Chi può sottrarsi alla tentazione di descriverlo? Ma queste descrizioni si risolvono in un inventario di particolari".
• Voci. "Ho sentito leggere Racine da molti, e molti erano uomini famosi, ma non ho mai sentito leggerlo bene come Mlle Julie. Lo leggeva in fretta, con semplicità, senza gli artifici e i vezzi degli attori, senza gonfiare la voce, sena gesti, solo alzando ogni tanto la mano che stringeva un lungo tagliacarte d’avorio. Ma la solennità del suo atteggiamento e della sua voce mi trasportò di colpo alla corte di principi e in presenza delle grandi emozioni: "Avant que tous le Grecs vous parlent par ma voix..."".
• Sguardi. "Ma dunque non avevo mai guardato un volto? Perché mai la sola vista di questo fermava il battito del mio cuore?".
• Inglesi. "Ah, questi inglesi! Non hanno gusto".
• "Le intelligenti". "Formavamo un gruppo a parte, "le intelligenti", quelle che intervenivano durante le lezioni, che seguivano il corso di letteratura e le letture di Mlle Julie, che erano prescelte per svolgere dei temi che venivano poi inviati ai professori di Parigi".
• Comédie Française. "Ai tempi della mia giovinezza, il prestigio della Comédie Française era ancora inattaccabile... E così la prima volta che, seduta accanto a Mlle Julie in un baignoire, sentii i tre colpi fatali, e vidi aprirsi il grande sipario, fu per me un momento di piacere purissimo, indimenticabile".
• Stanze. "Ricordo ciò che disse, ciò che fece? No, nulla. Ricordo soltanto me stessa inginocchiata accanto a lei - la sensazione del suo vestito di lana sulle mie guance, il tocco delle sue mani, la morbidezza e il calore delle sue mani sotto le mie labbra, la durezza dei suoi anelli. Non so come lasciai la stanza. Per tutto il giorno vissi come in un labirinto, sognando quelle mani, quei baci".
• Mani. "Eppure accadeva che avesse per me meravigliose attenzioni. Spesso, quando mi leggeva un libro in biblioteca, abbandonava la sua mano nella mia lasciando che gliela tenessi".
• Tagliacarte. "Olivia mia, Mlle Julie è morta ieri sera di polmonite. La malattia non è stata lunga. Ha fatto in tempo a darmi disposizioni nel caso che fosse mancata e mi ha detto come dovevo disporre dei suoi beni. Ha detto di mandare a lei il tagliacarte".
• Una volta. La Bruyère: "L’on n’aime qu’une seule fois: c’est la première/ Les amours qui suivent sont moins involontaires" ("Non si ama che una volta: ed è la prima / Gli amori che seguono sono meno involontari").
• Quando ha ottantatré anni, Dorothy Strachey, intellettuale del giro di Bloomsbury e amica della Woolf, decide di "liberarsi" di un peso della memoria scrivendo dell’anno che arrivò in Francia per studiare in un collegio fuori Parigi e dell’infatuazione per la sua insegnante, M.lle Julie. La rivalità delle altre studentesse e la gelosia della "compagna" di Julie, M.lle Clara, condirettrice del collegio, esasperano la situazione fino ad arrivare alla morte sospetta di quest’ultima per una dose fatale di tranquillante. Un evento che viene archiviato come incidente e provoca la partenza di Julie. Nata nel 1866 a Londra da una famiglia che appartiene alla grande tradizione culturale vittoriana, sorella di Lytton, storico e autore di una celebre galleria di ritratti letterari, Dorothy Strachey, dopo avervi studiato, vive a lungo in Francia, dove sposa il pittore Simon Bussy e si dedica alla traduzione di Gide. Nel ’49 scrive "Olivia", che in un primo tempo non appare firmato. Muore nel ’60.