Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 8 novembre 1999
L’ecstasy è una variazione dell’anfetamina che ha una struttura chimica di base facilmente modificabile
• L’ecstasy è una variazione dell’anfetamina che ha una struttura chimica di base facilmente modificabile. Il nome chimico è Mdma, metilendiossi-metamfetamina. Sintetizzata per la prima volta agli inizi di questo secolo, ricomparve alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti, dove era usata dagli psichiatri eterodossi per facilitare il rapporto con i pazienti. Solo nel 1985 un articolo pubblicato su ”Science” ne denunciò la neurotossicità. Da qui la scomunica ufficiale da parte del Dea americano
• In discoteca i più trasgressivi si ”calano – "Cobret”(o ”Kobrette” o ”Totanetti”): scarto d’eroina, tagliato con sostanze tossiche e assunto per inalazione (Costo di una dose: 20-30 mila lire.
• Gianfranco Fini ha chiesto il ritiro di un opuscolo curato dalla Lila (Lega italiana per la lotta contro l’Aids) dedicato al sesso e alla droga e distribuito nelle scuole perché «anziché dissuadere i giovani dall’uso
della droga, finisce con lo stimolarli» .Nell’opuscolo si legge: «Assumere l’ecstasy preferibilmente con persone conosciute e in una situazione dove ci si sente bene con se stessi e con gli altri; mantenersi continuamente idradati, bere acqua, circa mezzo litro ogni ora, a piccoli sorsi [...] Nei due o tre giorni successivi vi potrete sentire stanchi, con la testa ovattata e leggermente depressi, non spaventatevi, è normale: consumando ecstasy avete richiesto al vostro corpo uno sforzo notevole [...] Lasciate passare qualche settimana prima di prenderne ancora».
• I produttori di ecstasy eludono le tabelle internazionali con la lista degli stupefacenti commerciabili e proibiti, cambiando spesso la composizione delle pasticche: dalla molecola di partenza si possono ottenere centinaia di derivati con effetti simili. Su Internet ci sono siti con le istruzioni per fabbricare ecstasy. La produzione non richiede attrezzature speciali.
• L’ecstasy altera la percezione dei suoni e degli stimoli e facilita i rapporti interpersonali. L’effetto è rapido (mezz’ora): «C’è una fase iniziale di disorientamento, poi subentra il rush, una sensazione molto simile
all’orgasmo, associato a formicolii e scosse muscolari. Infine la fase caratterizzata da felice socievolezza» (Luciano Caprino, farmacologo alla ”Sapienza” di Roma). Effetti successivi: nausea, vomito, tachicardia, aumento della pressione arteriosa, tensione muscolare. In caso di abuso: intossicazioni epatiche, emorragie cerebrali, allucinazioni, ipotermie maligne, morte. Durata degli effetti 4-6 ore. All’organismo ne occorrono 24 per tornare normale. Le lesioni al cervello persistono fino a 7 anni dall’interruzione del consumo.
• Pasticche sequestrate ogni anno in Italia: 180 mila, il 5% del consumo totale (l’85% di provenienza olandese).
• La singola pasticca costa dalle 30 alle 60 mila lire. Costo di produzione 2 mila lire, lo spacciatore le paga 7-8 mila.
• dei consumatori di ecstasy è maschio, il 18% donna. Età media
della prima pastiglia: 21 anni; età media del consumatore: 24 anni; dose media per sera: 1,7 pasticche.
• «L’ecstasy esplicita nel suo nome quello che i consumatori vorrebbero raggiungere: il ”viaggio”, lo sballo, la catarsi, la trance, l’estasi vera. Questa sostanza, con le sue caratteristiche, agisce in modo subdolo [...]: sembra ”sana”, perché senza aghi e dipendenza, per lo meno quella fisica, ”carina ”, con i suoi mille loghi e colori, veloce a ”salire” perché gli effetti desiderati arrivano in fretta [...] Non è considerata una droga per
tossicodipendenti. Chi la consuma si considera gente che vive al passo con i tempi. Adeguata, integrata, conforme alla ”tribù”, al suo piccolo o grande gruppo di riferimento. Nulla a che vedere con la marginalità dell’eroina [...] Un elemento di novità del consumo di droghe di sintesi è costituito dalla sostanziale ”normalità” di chi ne fa uso [...] Si tratta di
ragazzi che studiano, lavorano anche tanto e altrettanto vogliono divertirsi [...]».
• Tra le droghe sintetiche più consumate, specie in cocktail, la ketamina (Purple, Special K, Vitamina K , Kitkat o Super Acid), anestetico per cavalli con cui si raggiunge uno stato di morte apparente (near death experien-
ce).
Proveniente dagli Usa e venduta in Italia tramite Internet la Gamma Hydroxybutyrate (Ghb), chiamata anche ”Ecstasy liquida”. Inodore, incolore e quasi insapore, annulla la volontà ed unita ad alcol può portare alla morte. Nelle discoteche americane viene usata per rendere più disponibili le ragazze: la vittima quando si riprende non ricorda nulla né presenta i sintomi del post-sbornia.
• In Inghilterra va di moda associare ecstasy e Viagra. Francesco Silvestri di ”Narcomafie”: «Se teniamo d’occhio Londra sappiamo con largo anticipo cosa accadrà qui da noi».
• Secondo una ricerca dell’Istituto per lo studio della dipendenza dalle droghe, entro i 24 anni di età il 50% della popolazione britannica ha sperimentato l’uso di sostanze illegali. In Inghilterra e nel Galles due milioni e mezzo di persone hanno provato lo ”speed” (anfetamine), un milione e trecentomila l’acido (o Lsd), settecentotrentamila l’ecstasy e la cocaina. Sei milioni e trecentomila hanno fumato erba.
• In Olanda, nel centro ”Jellinek”, si possono far analizzare in 6 giorni le proprie pasticche prima di ingerirle.
• Tra le novità di ultima generazione la ”4-Mta” (4-Metiltioanfetamina), chiamata ”flatliner”, ”S5" o ”MK”. una droga sintetica venduta in pasticche da 30 mila lire l’una, apparsa per la prima volta in Olanda nel 1997. Effetti: tre ore di ”sballo”, poi crampi, convulsioni, cianosi, sintomi di soffocamento e paralisi degli arti. Entro dicembre i governi dell’Unione europea dovranno predisporre contro la ”4-Mta” le misure previste per le droghe pericolose.
• I tossicologi accusano l’Italia di non aggiornare le tabelle secondo le indicazioni della polizia olandese: «Se un buon ”chimico” ci lavora sopra, ed ecco che aggira l’ostacolo, non può essere accusato di spaccio di stupefacenti»
• Secondo una ricerca del Comune di Reggio Emilia il 47% dei diciassettenni crede che le anfetamine non facciano danni; il 13% pensa la stessa cosa della cocaina; il 59%di colle e solventi; il 30% del crack, il 25% dell’ecstasy.
• Monsignor Domenico Sigalini, responsabile del Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei, propone l’apertura notturna di chiese e oratori «per offrire ai giovani la possibilità di incontrare Dio nella preghiera e nel raccoglimento». «Gli oratori possono inventare qualche alternativa intelligente: se diamo modo ai ragazzi di ascoltare della buona musica, anche a tarda notte, che male ci sarà?ª