Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
L’amante dell’imperatore. Amori
• Urbano Rattazzi definiva la Contessa di Castiglione «la vulva d’oro del nostro Risorgimento».
• La contessa Virginia Oldoini moglie del conte Francesco di Castiglione, ebbe moltissimi amanti. Tra questi Napoleone III, Vittorio Emanuele II, Camillo Benso di Cavour, il vecchio barone Rothschild.
• La contessa di Castiglione nacque a Firenze il 23 marzo 1837 (ma lei sosteneva di essere nata sei anni dopo). La madre era Isabella Lamporecchi, di nobile famiglia, il padre, almeno quello ufficiale, era il marchese Filippo Oldoini Rapallini. Tra le innumerevoli voci circa la paternità di Virginia si facevano i nomi del principe Giuseppe Poniatowsky, discendente del re di Polonia e quello di un alto prelato, tale Giacomo Antonelli, futuro Segretario di Stato durante il regno di Pio IX.
• I diari e le lettere della contessa erano ricchi di particolari scabrosi sugli incontri con i suoi numerosi amanti, tanto che i servizi segreti sabaudi, per evitare che compromettessero personaggi influenti, ne fecero sparire parecchi. I riferimenti al sesso o agli incontri amorosi erano sempre celati da sigle: ”b” stava per bacio; ”e” per embrassements cioè abbracci; ”bx” per qualcosa di più sostanzioso dei baci; ”f” era un rapporto completo, anche indicato col verbo causer (conversare).
• Nella Parigi di Napoleone III le feste in maschera erano all’ordine del giorno. A questi sontuosi ricevimenti partecipava tutto il bel mondo dell’aristocrazia che, camuffata sotto il domino (grande cappa di seta con cappuccio), si dava ai vizi più sfrenati. Al mattino mogli e mariti dovevano recuperarsi a vicenda nei letti di sconosciuti amanti.
• Al tempo dell’imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, la moda femminile parigina imponeva gonne gonfiate dalla crinolina. Le vesti diventarono sempre più ampie, tanto che fu necessario ingrandire le carrozze e le porte delle case. In occasione del viaggio che Napoleone III compì in Inghilterra a bardo dello yacht imperiale, i carpentieri furono chiamati per costruire una passerella più larga per consentire il passaggio dell’imperatrice e delle altre dame di corte. Divenne impossibile passeggiare in coppia, vista l’impossibilità che aveva la dama nel raggiungere il braccio del suo cavaliere. I membri della Commissione ecclesiastica autorizzarono i parroci ad aumentare fino a tre volte le tariffe delle sedie, visto che le ingombranti crinoline ne occupavano più di una.
• «Il generale Fleury racconta nelle sue memorie un aneddoto curioso. Un giorno, a Notre-Dame, l’arcivescovo di Parigi si ritrovò circondato da un nugolo di dame eccessivamente scollate e dilatate nelle loro crinoline. Una di queste cercò di scusarsi: ”Monsignore, ci perdoni. Le nostre sarte impiegano così tanta stoffa per le nostre gonne...” ”... che non ne resta più per il corsetto” fu la spiritosa risposta dell’alto prelato».
• Cavour in una lettera alla contessa di Castiglione, dopo la spedizione dei Mille e la caduta del regno borbonico: «Oltre che le arance ( la Sicilia), dovremmo prenderci anche i maccheroni (Napoli)».
• In occasione del primo incontro d’alcova con Napoleone III, Virginia si fece fare una camicia da notte pressoché identica a quella usata dalla consorte dell’imperatore nella prima notte di nozze. La camicia era di un crespo di seta trasparente color verde acqua così fine, da poter essere racchiusa in un pugno. Sparita alla morte della nobildonna, la camicia, riposta dalla stessa contessa, in una teca di argento e cristallo fu ritrovata per caso quasi un secolo dopo da un antiquario italiano.
• Il 30 maggio del 1867 a Torino, il principe Amedeo d’Aosta sposò la principessa Maria dal Pozzo della Cisterna. Quel giorno fu segnato da una serie incredibile di disgrazie. La sera prima del matrimonio i cavalli della carrozza sulla quale viaggiava la futura sposa si imbizzarrirono, costringendo la dama a gettarsi in strada. Il giorno delle nozze furono ritrovati due corpi: una dama di corte si era impiccata nel guardaroba, stringendo fra le mani il bouquet nuziale; un custode, avendo dimenticato di aprire il cancello al passaggio dl corteo nuziale, si era tolto la vita per il rimorso. La serie di sventure continuò. Durante il corteo un colonnello cadde a terra stroncato da un infarto; l’Ufficiale di Stato civile morì subito dopo aver firmato il contratto di nozze, un capostazione perse la vita investito dal treno reale. Poiché gli invitati si rifiutarono di salire sul treno, si decise di proseguire il viaggio in carrozza. Durante il tragitto il marito di Virginia, Francesco Verasis, conte di Castiglione, cadde a terra e fu stritolato dalle ruote.
• «Ascoltami, metti a mia disposizione la tua bella cosina, mostragliela, ma non fargliela toccare fino quando il nostro non sarà concluso......». Matilde Poniatowsky, moglie del principe Poniatowsky, alla contessa di Castiglione sull’atteggiamento da adottare con il vecchio barone Rothschild, uno degli uomini più ricchi del mondo.
• L’unico uomo temuto dal Conte di Cavour era il fratello maggiore Gustavo (gli chiedeva il permesso persino se voleva invitare qualcuno a pranzo nella loro casa).
• Durante la seconda guerra d’indipendenza, nel 1859, nella battaglia di Solferino i francesi lasciarono sul campo di battaglia dodicimila uomini; nella battaglia di San Martino persero la vita seimila piemontesi. Gli austriaci persero complessivamente ventiduemila uomini.
• I colori seguivano, nella loro denominazione, gli avvenimenti politici e mondani: troviamo così il ”malva Castiglione”; il ”blue Eugenie”; il – blanc perle Mathilde”.
• Nell’estate del 1853 nel golfo di La spezia, ebbe luogo la prima missione in terra straniera del giovane corpo dei marines statunitensi, con il compito di proteggere i traffici mercantili dalle scorrerie di pirati barbareschi. La missione comandata dall’ammiraglio Stringham, rimase nel golfo spezzino per dieci anni.
• George Sand: la celebre scrittrice risiedette a La spezia nell’estate del 1853. Fu proprio nella città ligura che compose il suo capolavoro Elle et Lui, in cui racconta la sua tormentata storia d’amore con il poeta Alfred de Musset.
• Sotto il regno di Napoleone III, la città di Parigi subì profonde trasformazioni alla sua architettura. Rinnovamenti totali furono fatti a la Sainte-Chapelle, al Palazzo di Giustizia e Notre-dame. Vennero costruiti il Palazzo dell’Industria e il lussuoso quartiere dell’Etoile. Il motto rivoluzionario – Libertà, Ugualglianza, Fraternità” fu sostituito con ”Demolire, Ricostruire, Abbellire”.
• Nel 1855 una terribile serie di disgrazie funestò la casa reale sabauda. Il 28 gennaio era deceduta la regina madre Maria Teresa d’Austria, vedova di Carlo Alberto. Poi morì il neonato principe Vittorio Emanuele, dodici giorni dopo la puerpera Maria Adelaide, consorte del re Vittorio Emanuele II, infine, stroncato da un infarto, il duca di Genova Tommaso, fratello minore del sovrano.