Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  gennaio 29 Sabato calendario

Fascino. Seduttrici e seduttori del Novecento

• Insonnia. "Per me sono sempre le tre del mattino" (Francis Scott Fitzgerald, per dire che soffriva d’insonnia).
• Disamori. "Le donne che amo non mi amano. Le altre non mi interessano" (Rodolfo Valentino).
• Periti. Emigrato nel 1913 a New York da Castellaneta, in provincia di Taranto, diciott’anni e un diploma di perito agrario, Rodolfo Valentino non rifiutò nessun lavoro, dallo sguattero allo spazzino, pur di avere abbastanza soldi per poter andare a ballare, e finalmente fu notato al Maxim’s dove gli offrirono un posto come taxi-dancer, cioè doveva far ballare le clienti e intrattenerle. Finché non puntò al cinema, e dopo qualche particina secondaria sfondò nel 1921 con Quattro cavalieri dell’Apocalisse. Famoso lo slogan pubblicitario: "Non assomiglia a vostro marito. Non assomiglia a vostro fratello. Non assomiglia all’uomo che vostra madre vorrebbe che voi sposaste".
• Garbo. Slogan inventato dalla Metro Golden Mayer per promuovere il primo film parlato interpretato da Greta Garbo, Anna Christie: "Garbo speaks" (’Garbo parla”). Per promuovere Ninotchka, il suo primo film comico: "Garbo ride".
• Schizzi. "Nella mia vita ho avvicinato raramente quegli uomini che gli altri uomini chiamano grandi. Se essi non figurano in questi ”ricordi”, la colpa è mia che ho preferito – il sesso non ha molta importanza – persone oscure, colme di un succo che proteggevano, che negavano alle sollecitazioni banali. Quelle che suscitarono la mia curiosità, fino a una sorta di passione, talora erano indecise soltanto sul modo in cui profondere la loro essenza più preziosa... Ma probabilmente io disponevo del gesto lustrale... una lacrima, appena uno schizzo, e i miei prediletti si aprivano" (Colette).
• Trucco. Oltre a scrivere romanzi, messi all’indice dalla Chiesa, Colette gestiva un salone di bellezza e truccava personalmente le clienti. Prima donna a cui la Francia concesse i funerali di Stato.
• Alba. "Alzati, l’alba è per la creatura che sa affacciarsi da sola ogni giorno così alla vita" (Sibilla Aleramo).
• Pesti. La viennese Alma Schindler, nota come ”la vedova delle quattro arti”, la prima volta si sposò col compositore Gustav Mahler, e dopo otto anni lo tradì con l’architetto Walter Gropius, futuro fondatore del Bauhaus, constatando sul diario che "molti uomini sono preferibili a un uomo solo". Morto il musicista, sposò l’architetto, ma tra un matrimonio e l’altro trovò il tempo per amare e abbandonare il pittore Oskar Kokoschka, che per sfogarsi creò una bambola a sua immagine e somiglianza e la decapitò sul palco di un teatro. Ultimo marito, lo scrittore Franz Werfel, che Alma tradì anche con l’ultimo amante, un prete, Johannes Hollenstein (sul diario: "faccio ritorno alla chiesa a modo mio"). Quando morì Werfel, Alma lo fece vestire con lo smoking per la sepoltura, ma non andò ai suoi funerali ("non vado mai ai funerali"), e ormai sessantaseienne fece che vestirsi a lutto, senza rinunciare ai gioielli, anzi, e si dedicò al piacere della lettura. Aveva ottant’anni e gliene restavano ancora cinque, quando ricevette l’ultima lettera da Kokoschka, che le scriveva per dirle: "Sei la solita vecchia peste".
• Incontinenze. Nemmeno Ava Gardner poteva permettersi tutto, se quella notte del 1953 la direzione dell’hotel Ritz di Madrid la cacciò via perché, rientrando così ubriaca da non riuscire più a trattenerla, aveva fatto la pipì in un angolo della hall.
• Scommesse. Ava Gardner al bar Chicote, a Madrid, vinta la scommessa con Lana Turner su chi delle due si sarebbe portata a letto il torero Dominguin, scommetteva con questi ogni notte su chi dei due avrebbe bevuto più whisky.
• Fascino. "Nemmeno l’amore, per un torero, ha lo stesso fascino della morte" (Luis Miguel Dominguin).
• Amore è. "Per toreare, come per fare l’amore, non serve forza, ma abilità e immaginazione" (Luis Miguel Dominguin).
• Attimi. "Non ho mai perduto nemmeno un attimo del mio tempo" (Luis Miguel Dominguin).
• Spacconi. Picasso, sul lungomare di Cannes: "Dovrebbero nominarmi ministro delle Finanze, così salverei il Paese dal caos economico. In due secondi posso raddoppiare il valore di questa banconota". E infatti stese i cinquecento franchi sul tavolo e ci fece sopra lo schizzo di una corrida.
• Malefemmene. Totò scrisse di getto la canzone Malafemmena sul retro di un pacchetto di Turmac, dedicandola a Silvana Pampanini, che aveva rifiutato la sua proposta di matrimonio dicendogli: "Ti voglio bene come a un padre".
• Suicidi. Ernest Hemingway, suicida con un colpo di fucile a sessantadue anni, ne aveva ventinove quando si era suicidato il padre. In seguito avrebbe detto: "Mio padre era un vigliacco. Si uccise senza che ve ne fosse bisogno. Almeno così penso io".
• BB. Brigitte Bardot, castana, si fece bionda per fare ancora più contento Roger Vadim (di sei anni più grande, conosciuto quando lei ne aveva quindici). Anche se il loro matrimonio fallì, lui conservò sempre un bel ricordo: "Una donna per cui il sesso non è mai peccato, Eva prima che Dio perdesse la pazienza nel giardino dell’Eden".
• Understatement. "Spero di invecchiare in fretta perché i vecchi non sono interessanti e nessuno li importuna" (Marcello Mastroianni).