Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 15 novembre 1999
A Foggia nella notte di giovedì scorso è crollato un palazzo di sei piani con 26 appartamenti, 24 dei quali abitati
• A Foggia nella notte di giovedì scorso è crollato un palazzo di sei piani con 26 appartamenti, 24 dei quali abitati. Ci vivevano 91 persone, 75 erano in casa al momento del crollo. I sopravvissuti sarebbero 12. L’edificio non era abusivo e rientrava nella vecchia legge 167. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato per Foggia lo stato di emergenza.
• Le ferie cumulate? «O a tutti o a nessuno». Un imprenditore che concede ai suoi operai extracomunitari il permesso di cumulare le ferie e di ritornare nei loro Paesi d’origine per quasi due mesi di fila senza perdere il posto, è un bell’imprenditore civile che rispetta le minoranze: sarebbe piaciuto a Voltaire. A nessuno verrebbe in mente che è nero il dio di quest’imprenditore, che egli magari odia i bianchi e che il suo aiutare gli extracomunitari è black power. A nessuno tranne ai comunisti di Bertinotti. Senza vergogna infatti Rifondazione sostiene che lo stesso diritto dovrebbe essere esteso ai lavoratori bianchi: «O a tutti o a nessuno». Evidentemente sposano, questi arguti comunisti, la paradossale idea di quel ruspante e famoso presidente del Catania calcio, Angelo Massimino, il quale, alla richiesta di comprare un nuovo paio di guanti al portiere, rispose ispirandosi al Contratto Sociale di Rousseau: «Non facciamo favoritismi. O compriamo i guanti a tutti o a nessuno».
Ma la vicenda che coinvolge Rifondazione è più disperante che ruspante. Per capire che cosa sta diventando il comunismo italiano e come il leninismo si stia lentamente trasformando in un surrealismo egoista, bisogna dunque andare a Susegana, in provincia di Treviso, ai cancelli della Zanussi Electrolux, una delle più importanti fabbriche mondiali di frigoriferi, lavatrici e lavapiatti. Qui, nell’Italia più austroungarica, dov’è nato il partito antiitaliano della Lega, Rifondazione distribuisce i suoi volantini contro «la discriminazione in fabbrica degli operai bianchi», contro «i privilegi accordati ai neri», e, alla fine, contro le stesse assunzioni degli extracomunitari.
• Cedimento strutturale o falde? L’ipotesi principale è quella del cedimento strutturale. Secondo alcuni ingegneri i pilastri non contenevano ferro sufficiente per sostenere il peso della struttura. Nei giorni scorsi pare fosse uscita da un pilastro l’armatura in ferro. Il crollo potrebbe anche essere stato causato dalla presenza di una falda freatica emersa recentemente a seguito delle piogge degli ultimi giorni: l’acqua potrebbe aver aggredito i pilastri fradiciandoli e indebolendoli.
• E bisogna dire che la Zanussi Electrolux, tredicimila lavoratori distribuiti in 8 stabilimenti, il più grande dei quali è appunto a Susegana, ha introdotto elementi di gestione e persino di partecipazione «alla svedese», per esempio creando una commissione mista di operai e di manager, chiamata «Consulta per l’Integrazione», che ha il compito appunto di inserire i lavoratori neri nel bianchissimo mondo dei frigoriferi e delle lavatrici. Così, sottratta al dibattito dei professori, degli antropologi e dei sociologi che hanno preso il master ad Harvard, l’integrazione viene affidata agli operai stessi, diventa un problema pratico e quotidiano, denso di diseguaglianze e di solidarietà, di incomprensioni, di complicità e di stima (nello stabilimento di Susegana i lavoratori extracomunitari sono 240 su un totale di 2300).
• Case solidissime, costruite nei posti sbagliati, cadono. Floriano Villa, presidente dell’associazione geologi italiani: «Le caratteristiche geologiche di Foggia sono simili a quelle di Milano: sono terreni di pianura, non c’è niente di malsano [...] quindi bisogna verificare se è stata accertata la condizione del suolo quando è stato costruito il palazzo [...] Ci sono case solidissime che però, edificate nel posto sbagliato, cadono».
• In questa logica, il capo del personale della Zanussi, il manager Maurizio Castro, ha firmato con i sindacati metalmeccanici un accordo aziendale che prevede per il lavoratore extracomunitario la possibilità di ”mettere da parte” le ferie e i permessi personali sino a cinquanta giorni retribuiti e spenderli tutti in una volta, ogni due anni, per ritornare in patria. Giustamente i sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno salutato il patto sulle «ferie lunghe» come una vittoria di civiltà del mondo del lavoro, e i rappresentanti della fabbrica parlano di una cultura aziendale della solidarietà che previene il conflitto sociale e migliora la vita di chi ha famiglia a migliaia di chilometri.
E invece per Rifondazione quelli della Zanussi sono «gente senza scrupoli» e i sindacati «poveri superficiali». E si scagliano anche contro il salario d’ingresso, vale a dire quella cifra inizialmente più bassa che, prevista dalla legge, ha permesso di fare nuove assunzioni: «Il salario d’ingresso - sta scritto nel volantino comunista - ha creato i presupposti per l’assunzione degli extracomunitari. Evidentemente in una zona come la nostra ad elevata occupazione, non hanno più trovato lavoratori locali nelle quantità necessarie disponibili a lavorare per un milione e 300 mila al mese. Ora con il nuovo accordo è stato aggiunto un ulteriore tassello alla discriminazione...». La classe operaia insomma deve essere omogenea: nei salari, nelle ferie, nel bianco della pelle.
• Franco Barberi, sottosegretario alla Protezione civile: «In Italia abbiamo avuto un periodo, intorno agli anni Settanta, in cui si è costruito in maniera frenetica e spesso non razionale. La verità è che alle sanatorie edilizie avrebbero dovuto corrispondere anche controlli sulla qualità degli edifici [...]».
• Giovedì 11 novembre a pagina tre di ”Liberazione” si poteva leggere la risposta all’ articolo di Merlo. Ritanna Armeni, capoufficio stampa di Rifondazione accusa il giornalista del ”Corriere della Sera” di essere un bugiardo per aver inventato le battute del volantino e di aver omesso di documentare anche le pratiche aziendali dell’Elettrolux che ha assunto gli operai extracomunitari con un salario d’ingresso inferiore di 500 mila lire a quello degli italiani. Nella stessa pagina Nichi Vendola nella sua rubrica ”Il dito nell’occhio”: «Tutti sanno che Rifondazione è un partito estremista, salottista, terrorista, terzomondista, complottista, ista, ista, ista [...], l’unica che, per pudore, ci era stata risparmiata era di essere razzisti. Il Merlo Canterino invece ci ha scoperto anche questa sozzura [...]. Gli operai comunisti della Zanussi di Treviso hanno reagito alla strategia aziendale di divisione sistematica dei lavoratori, divisioni razziali e contrattuali: ecco lo scandalo. Ma il Merlo ha scoperto che lì c’è un padrone illuminato, che ama la manodopera extracomunitaria, e di contro c’è una classe operaia bianca, bianchissima, degna del KuKlux Klan. Che carino, il Merlino!».
• Mario Botta, rettore della Facoltà di Architettura del Canton Ticino a Mendrisio, architetto di ville, palazzi e del museo antisismico d’arte moderna di San Francisco: «In questi crolli si riflette il fallimento della cultura edilizia moderna, che è effimera e fondata sulla speculazione edilizia. Pensavamo che il cemento armato fosse eterno e invece, passati trent’anni dalla stagione del suo grande sviluppo, dobbiamo rifare infrastrutture e prepararci a demolire edifici. Abbiamo accelerato le procedure di costruzione e ampliato i metri cubi, ma a danno della gestione e della sicurezza. Inoltre ci siamo illusi di poter costruire ovunque mentre lo diceva già il Vangelo: una casa costruita sulla sabbia non resiste. La natura, prima o poi, si ribella».
• Segni premonitori. «Ad eccezione degli imprevedibili crolli causati dai terremoti, l’edificio è un corpo vivente: rumori, scricchiolii, presenza di umidità, fessurazioni, sono altrettanti segni premonitori» (Mario Botta rettore della Facoltà di Architettura del Canton Ticino).
• I consulenti nominati dal magistrato hanno accertato che il crollo del palazzo di via di Vigna Jacobini nel quartiere Portuense di Roma, avvenuto il 16 dicembre scorso, è stato provocato dal deterioramento del materiale utilizzato per la costruzione. Ferruccio Fumaselli, tra i sopravvissuti a quel crollo nel quale morirono i genitori e due fratelli, oggi titolare di una impresa edile: «La Rai nel mese di settembre ci ha chiesto il pagamento arretrato del canone. Con relativa mora. E ci ha chiesto anche, con modulo prestampato, dove erano stati traslocati i nostri televisori. Continuiamo a pagare acqua, luce e gas. Non solo. Il Comune ha inviato cartelle esattoriali a tutti gli inquilini del palazzo di via Jacobini richiedendo il pagamento della tassa con relativa mora per quanto concerne la nettezza urbana».
• Volendo assicurare la propria casa per sinistri come quello di Foggia, difficilmente si troverebbe una compagnia disposta ad assumersi il rischio: «Se il crollo è dovuto a movimenti tellurici e nella polizza incendio esiste l’estensione ai danni da terremoto, il rischio è parzialmente coperto. Ma sono casi rari. Se invece il crollo è da imputare al costruttore per errori di calcolo, o per materiali scadenti, pur esistendo una polizza per la ”responsabilità civile” la copertura assicurativa non è quasi mai operante (l’articolo 1669 del Codice civile stabilisce che le responsabilità decadono dopo 10 anni dalla data di costruzione). Se il sinistro è da imputare all’abbattimento, anche parziale, di un muro maestro da parte di un condomino, allo scopo di ampliare l’abitabilità del proprio appartamento, la responsabilità ricade su quest’ultimo: in simili casi non vi è risorsa assicurativa».
• Secondo il Censis in Italia sono a rischio almeno 3 milioni e mezzo di abitazioni. Il 36,5% perché troppo vecchie (soprattutto nei centri storici delle grandi città), il 63,5% per cause tecniche legate alla speculazione e alla scarsa qualità delle costruzioni durante il boom edilizio degli anni ’60-’70.
• Franco Purini, architetto: «Metà degli italiani vive in case costruite 30-40 anni fa. La quasi totalità delle periferie moderne nasce allora. C’è da allarmarsi. [...] Credo che quella generazione di edifici soffra di un male oscuro. Modifiche interne dissennate e non dichiarate, sopraelevazioni, aumenti di carico, appesantimento dei solai, cantine o garage scavati clandestinamente, pareti portanti spostate, piloni mozzati, laboratori ricavati al piano terra che alterano l’equilibrio statico».
• Il ministro dei Lavori pubblici Enrico Micheli ha annunciato che il disegno di legge sul «fascicolo di fabbricato» sarà inserito in un collegato alla Finanziaria e tra febbraio e marzo dell’anno prossimo diventerà obbligatorio, sia pure con un criterio di gradualità. Si tratta di una «carta d’identità» che attesterà la sicurezza e fornirà le informazioni su ogni edificio, comprese eventuali modifiche nel tempo. Entro due anni e mezzo dalla promulgazione, la legge riguarderà le case dei centri storici, quelle costruite in zone sismiche, a rischio idrogeologico, o di rilevante abusivismo edilizio. Entro 10 anni riguarderà tutte le altre abitazioni. Agli interventi strutturali necessari sarà estesa la normativa che già prevede la detrazione fino al 41 per cento delle spese di ordinaria e straordinaria manutenzione dall’Irpef.
• Corrado Sforza Fogliani, presidente della Confedilizia: «Il cosiddetto fascicolo di fabbricato farà la fine delle varie certificazioni di conformità alla legge oggi esistenti. Pensi a quello dell’elettricità o sulle norme idriche. Arriva un elettricista o un idraulico, il proprietario versa mezzo milione, loro firmano e finisce lì. In questo caso l’unica differenza starebbe nel fatto che architetti e ingegneri costano di più. [...] Il libretto è solo una parodia di seri accertamenti a esclusivo beneficio dei professionisti incaricati e dei loro protettori politici [...]».
• Il Foggia Calcio ha deciso di devolvere ai familiari delle vittime l’incasso della partita casalinga contro il Trapani del prossimo 21 novembre (campionato di C2, girone C).
• La gente ha la memoria corta. «Per qualche settimana, il 113 sarà subissato da chiamate notturne di gente che sente scricchiolare la casa, e magari è il vecchio parquet. Poi accadrà una nuova tragedia. E un nuovo baraccone mediatico. Che cancellerà la memoria di Foggia. Fra un mese, quando i tecnici cominceranno i sopralluoghi delle case vicine all’edificio crollato, e vorranno ispezionare le cantine, saranno percepiti dagli inquilini come intrusi; le spese e i costi che imporranno saranno visti come fastidi. La gente ha la memoria corta» (Marco Lombardi, sociologo delle emergenze di massa).