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 2001  aprile 28 Sabato calendario

Tutti gli uomini della rete

• Il filosofo francese Paul Virilio, ne La bomba informatica, ha paragonato Internet alla bomba nucleare di Hiroshima. Motivo: «Allontana il passato e ci schiaccia tutti dentro un eterno presente, in una vita in diretta ossessiva e incombente».
• «Mc Luhan parlava di villaggio globale. Oggi non siamo nel villaggio globale perché siamo tutti globali. Ogni persona è una mente globale» (Derrick De Kerckove, professore dell’Università di Toronto e direttore dell’Istituto di ricerche Mc Luhan).
• «In diciotto mesi la mia vita è radicalmente mutata: in casa mia è arrivata l’illuminazione elettrica, ho comprato un’automobile e ho cominciato a usare la macchina per scrivere» (lo scrittore Henry James all’inizio del ’900).
• Nel mondo, il 62 per cento delle persone non ha fatto nemmeno una telefonata (Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economics Trends di Washington).
• La Corea del Nord non dispone di accesso a Internet.
• «Su Internet l’affollamento è già così elevato che il termine www (world wide web, ”rete mondiale”) è stato ribattezzato world wide wait e cioè ”attesa mondiale”».
• Nel 2000, in tutto il mondo, hanno usato Internet 306 milioni di persone: 140 milioni negli Stati Uniti e Canada, 83 in Europa, 70 in Asia, 10 in Sudamerica, 3 in Africa.
• In Italia usa Internet il 26 per cento della popolazione tra i 15 e i 64 anni (circa 10 milioni e mezzo di persone). I navigatori abituali sono poco più di 8 milioni, il 18 per cento dei maggiorenni (5 milioni 848 mila uomini, 2 milioni 657 mila donne).
• Nel mondo, 60 milioni di persone hanno comprato qualcosa via Internet (negli Stati Uniti 44 milioni, in Italia 600 mila).
• Negli Stati Uniti la diffusione di Internet sta danneggiando più la televisione che i giornali. Tra il ’97 e il ’99 la percentuale degli americani che guardano i tiggì è scesa dal 38 al 30 per cento, mentre quella dei lettori dei quotidiani è diminuita dal 65 al 63 per cento. Nello stesso periodo, sono raddoppiati quelli che si collegano a Internet tre volte al giorno per leggere le notizie (dal 6,5 al 15 per cento della popolazione). Secondo molti centri di ricerca, almeno 20 milioni di persone (l’equivalente di una nazione europea di media grandezza), si sono trasferiti dallo schermo tv al monitor del pc.
• Le Poste italiane hanno 180 mila dipendenti e 14 mila uffici postali.
• Servizio delle Poste Italiane per mandare un’e-mail a chi non possiede Internet: si invia la lettera a un centro che la stampa, la imbusta e la consegna al destinatario.
• Video on line, quella società sarda che non ebbe fortuna a fornir per prima Internet in Italia e che aveva come slogan: "Sognando un mondo dove Internet sarà un diritto come il pane".
• In Italia il governo ha lanciato lo slogan ”Un computer per ogni scuola”. In America, da tempo, ”Un computer per ogni banco” (Ezio Mauro).
• Jakob Nielsen, norvegese, presidente della ”Nielsen e Norman Group”, società di consulenza per la comunicazione aziendale su Internet, offre le sue consulenze alla tariffa di 50 milioni l’ora.
• Secondo Jakob Nielsen un sito ha successo quando vi si trattiene il 10-15 per cento dei visitatori: «Sopravviveranno nella giungla della rete non i siti ben fatti ma quelli più facili da usare. Ho fatto un’analisi dei 10 siti che risultano avere il traffico più elevato, verificandolo con le 10 regole ormai note (collegamento entro 15 secondi, indirizzo semplice, colori non vistosi per i link, eccetera). Ho scoperto che quando gli errori superano il 20 per cento il traffico scende».
• In Italia, i lettori dei giornali on line sono più di 3 milioni e mezzo (dal ’97 a oggi sono cresciuti del 1.419 per cento). Il 72 per cento dei navigatori legge i quotidiani, il 18 per cento le riviste, il 15 le agenzie di stampa, il 5 per cento le mailing list specializzate. Secondo la classifica della Nielsen (luglio 2000), al primo posto tra i siti di notizie c’è Repubblica.it (249.159 visitatori, pari al 10,63 per cento dei navigatori del mese). Segue IlSole24ore con 438.852 (8,5 per cento) e Rai.it con 334.990 contatti (6,49 per cento).
• «Molti giornalisti dovranno smettere di fare i giornalisti e alcuni che credevano di fare i giornalisti scopriranno che avevano fatto solo i propagandisti» (Paolo Panerai, direttore ed editore di ”Italia Oggi” e ”Milano Finanza”, a proposito del giornalismo on line).
• «Quando partirono i coloni erano in tanti e poi rimasero in pochi a continuare a svolgere un’attività che avesse senso» (Alan Greenspan, presidente della Federal Reserve).