Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 23 ottobre 2004
Voglio quelle scarpe!
• Voti. Agli elettori che promettevano il voto negli anni Cinquanta i candidati napoletani regalavano una scarpa, e la seconda dopo le elezioni.
• Inglese. ”Mettersi nelle scarpe di qualcuno”, l’equivalente inglese di ”mettersi nei panni di qualcuno”.
• Parti. "Non sono mai riuscita a studiare un nuovo personaggio finché non ho scelto, insieme al regista, quali scarpe indossa la donna che stiamo per portare sullo schermo. Comincia tutto laggiù" (Penelope Cruz).
• Espressioni. Sarah Jessica Parker, interprete della serie televisiva Sex & The City, invitata dal regista a togliersi le scarpe nei primi piani, per stare più comoda: "Non l’ho mai fatto. L’espressione di una donna coi tacchi è diversa da quella di una rasoterra".
• Feticismi. "Sotto il sole non c’è essere più infelice del feticista che brama una scarpa di donna e deve accontentarsi di una femmina intera" (Karl Kraus).
• Lunghe. Poulaine, modello di scarpa di moda nel Quattrocento in Francia, di stoffa, con punta lunga fino a otto centimetri, proibito nel 1468 da una bolla papale perché simbolo di vanità.
• Larghe. Carlo VIII, sul trono di Francia dal 1493 al 1498, avendo sei dita ai piedi, impose la moda delle scarpe quadrate e larghe. Arrivate alla corte di Enrico VIII raggiunsero una larghezza di 17 centimetri.
• Alte. I tacchi più venduti, tra i cinque e i sette centimetri. I più alti arrivano a nove centimetri, raramente a dieci, solo nelle sfilate di moda a dodici.
• Mini-chirurgia. Per un intervento di chirurgia estetica ai piedi la podologa Suzanne Levine, un ambulatorio a Park Avenue, New York, si fa pagare 5mila dollari. Il più richiesto l’eliminazione dell’alluce valgo, si eseguono anche liposuzioni alle caviglie e iniezioni di gel al silicone per ammorbidire le parti del piede che sfregano contro calzature troppo strette o alte.
• Misure. Salvatore Ferragamo divideva le donne in tre categorie in base alla misura dei piedi: Cenerentole (sotto il 37), Veneri (37 preciso), Aristocratiche (da 38 in su).
• Imeldismo. Imelda Marcos, moglie dell’ex dittatore delle Filippine Ferdinando, nata nel 1929, famosa per una collezione di tremila paia di scarpe. Negando, lei ne ha sempre dichiarate 1.060. Tornata a Manila dall’esilio, fondò perfino un museo della scarpa. Accusata per il lusso sfrenato da Corazón Aquino, che successe a suo marito alla guida del Paese, disse: "Nel mio armadio cercavano scheletri. Invece hanno trovato solo cose meravigliose". Ora ”imeldista” sta per ”donna fissata con le scarpe”.
• Sperry Top-Sider. La prima scarpa da vela, dal nome del suo inventore, l’americano Paul Sperry (1895-1982): mise a punto la suola anti-scivolo di gomma zigrinata, ispirandosi alle zampe di Prince, il suo cocker spaniel.
• Cambi. Secondo un sondaggio del mensile americano ”Lucky” nel marzo 2004, il 37,6 per cento delle donne si reca al posto di lavoro con comode scarpe sportive ai piedi, e una volta arrivate se le cambia.
• Invenzioni."Non so chi abbia inventato i tacchi alti, ma tutti gli uomini gli devono molto" (Marilyn Monroe).
• Ballerine. Scarpe dalla punta arrotondata e dal tacco tra 0 e 1,5 centimetri, brevettate da Salvatore Ferragamo nel 1957, ispirandosi alle scarpe da danza classica e all’attrice Audrey Hepburn. Per lei lo stilista creò anche una variante delle ballerine, una scarpa scollata con un tacco molto basso, che da allora si chiama Sabrina heel, ”tacco Sabrina”.
• Consigli. Marlene Dietrich, appassionata di scarpe: "Consiglio di comprare un solo paio di scarpe di eccellente qualità piuttosto che tre paia scadenti o che non convincono fino in fondo". Tra gli imperativi dell’attrice, invece, l’omogeneità cromatica tra scarpa e calza (allunga la gamba).
• Chopine. Scarpa di moda nel Cinquecento lanciata dalle prostitute di Venezia, alta 50 centimetri. Diffusa in Europa fino agli inizi del Seicento, era forse di origine turca (serviva ai frequentatori degli hammam per tenere i piedi sollevati e asciutti). Poco prima della Seconda guerra mondiale Ferragamo si ispirò a questo modello per creare le zeppe di sughero, che per la povertà del materiale andarono di moda fino al dopoguerra. Tornate alla ribalta nei Settanta, furono disegnati anche modelli maschili (celebri quelle di David Bowie).
• Galoches. Il nome viene dai Galli, da cui i Romani mutuarono l’idea di coprire i calzari con delle strisce di cuoio in caso di pioggia.
• Collari. "C’è la moda, intesa come le collezioni dell’abbigliamento, che suggerisce una tendenza. Poi c’è la ricerca personale. Si studiano le scarpe d’epoca, magari scovate ai mercatini dell’usato, ma anche oggetti apparentemente incongrui. In un negozio di accessori per cani a New York ho comprato dei collari molto carini: ho la sensazione che mi stimoleranno nuove idee" (Sara Porro, stilista di scarpe).