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 1999  ottobre 18 Lunedì calendario

Il 12 ottobre scorso all’ospedale Kosevo di Sarajevo è nato Adnan, il seimiliardesimo abitante della terra secondo i calcoli degli esperti dell’Unfpa (il Fondo ambiente delle Nazioni Unite), basati su un modello matematico che aggiorna, minuto per minuto, la contabilità delle nascite e delle morti

• Il 12 ottobre scorso all’ospedale Kosevo di Sarajevo è nato Adnan, il seimiliardesimo abitante della terra secondo i calcoli degli esperti dell’Unfpa (il Fondo ambiente delle Nazioni Unite), basati su un modello matematico che aggiorna, minuto per minuto, la contabilità delle nascite e delle morti. Secondo il Census Bureau, l’ufficio statunitense per il censimento, il traguardo dei sei miliardi era stato già raggiunto a luglio.
• Per il professor Stephen Moore del Cato Institute, il traguardo dei 6 miliardi di abitanti è un «omaggio all’ingegnosità umana», che è stata capace di innovare e aumentare la produzione di cibo.
• Herbert London, dell’Hudson Institute: «Fra il 1974 e il 1995 la produzione di riso in Cina è cresciuta dell’88 per cento. La produzione alimentare in Indonesia del 69 per cento, in Bangladesh del 100 per cento, in India del 117 per cento. In Gran Bretagna, invece, solo del 50 per cento. Il Brasile nel frattempo ha intensificato la sua produzione di grano del 63 per cento, gli Usa del 118 e la Cina del 213 per cento».
• La rapida crescita della popolazione mondiale è un fenomeno recente. Si stima che 2.000 anni fa la popolazione globale fosse di circa 300 milioni di persone e abbia impiegato 1.800 anni per raggiungere il miliardo. Per passare al secondo miliardo sono bastati 123 anni; dal quinto al sesto ne sono occorsi soltanto dodici.
• I segni di un’inversione di rotta sono già visibili. «In molte parti del mondo la fecondità sta diminuendo più rapidamente di ogni pronostico. Le stime dell’Onu, che cinque anni fa prevedevano quasi dieci miliardi di persone entro il 2050, ora sono scese a 8,9 e hanno spostato cento anni più avanti il tetto dei 9,7 miliardi».
• Pierre Chaunu, professore emerito de La Sorbona e membro dell’Accademia di Francia sostiene che i dati sull’aumento della popolazione sono falsi. «Siamo di fronte ad una autentica manipolazione. Da circa 35/40 anni constatiamo un fantastico decremento dei tassi di fecondità, ma di questi calcoli non si tiene mai conto. Tutte le cifre africane sono gonfiate [...] L’Africa ha 100 milioni di cittadini in meno delle cifre ufficiali. Gli organismi internazionali hanno speso somme enormi per imporre in molti paesi dei piani di controllo della natalità assai autoritari, che devono trovare giustificazione in un pericolo imminente per tutto il pianeta».
• David Pimentel, professore della Cornell University, prevede che nel 2100 «12 miliardi di miserabili affronteranno una vita estremamente difficile tra guerre, fame, collassi economici».
• Ogni tre anni la popolazione mondiale aumenta più o meno di 240 milioni di persone e il 98 per cento della crescita avviene nei Paesi in via di sviluppo. Nei prossimi 30 anni la Terra potrebbe mutare radicalmente aspetto: il Pakistan che nel ’50 aveva meno di 40 milioni di abitanti, secondo le previsioni toglierà agli Usa, entro il 2050, il terzo posto nella classifica dei Paesi più popolati, alle spalle di India e Cina. Una crescita così rapida condanna alla povertà i Paesi del Terzo Mondo: fra il ’60 e il ’94 la disparità nel reddito pro capite fra la quinta nazione più ricca e la quinta più povera è passata da 30 a 1 a 78 a 1.
• http://overpop.org./counter.htm contesta i dati Onu sulla popolazione, sostenendo che in realtà siamo molti di più: ci sono almeno 500 milioni di esseri umani che non si fanno censire perché sono senza tetto nei paesi ricchi o abitano aree remote dove non arrivano le rilevazioni ufficiali.
• Le previsioni demografiche sono incerte: bastano leggeri spostamenti percentuali per indurre cambiamenti colossali a lungo termine. Antonio Golini, direttore del dipartimento di demografia della Sapienza di Roma: «L’ideale sarebbe che ogni donna avesse, secondo il modello statistico, poco più di due figli. Bisogna inserirsi nello stretto viottolo che porta alla ”crescita zero” e che evita sia l’esplosione demografica sia l’invecchiamento della popolazione. Il guaio è che questo meccanismo è complicatissimo. Come dimostra un recente rapporto Onu, basta avere un leggero aumento della media dei figli per donna per indurre incrementi di centinaia di milioni di nascite».
• Gli abitanti della Terra consumano in totale 1 miliardo 700 milioni di tonnellate di proteine animali all’anno. Ma più di un miliardo e mezzo di persone non hanno mai mangiato carne in vita loro. Ogni anno si pescano 95 milioni di tonnellate di prodotti di mare, ma il Giappone, da solo, ne consuma oltre 10 milioni di tonnellate. Un americano medio consuma quasi 400 litri di acqua al giorno per uso domestico (un italiano poco più di 300).
• Secondo i dati del rapporto Unfpa ’99, quasi tre quinti degli abitanti dei paesi poveri non dispongono di impianti igienici di base e quasi un terzo non ha accesso ad acque pulite. Entro la metà del prossimo secolo gli attuali 430 milioni di persone che vivono in paesi con mancanza d’acqua quadruplicheranno arrivando a sfiorare i due miliardi.
• Hans van Ginkel, rettore dell’Università delle Nazioni Unite e responsabile del rapporto Unep (il Programma ambientale dell’Onu) sostiene che «i conflitti sull’acqua rischiano di diventare un elemento chiave del panorama del ventunesimo secolo».
• Carrying capacity. Fino a quanti miliardi di persone potrà sopportare la Terra? Mathis Wacernagel, esperto di popolazione: «Dipende: se i sei miliardi di esseri umani di oggi vivessero con il tenore di vita degli americani, avrebbero bisogno delle risorse di almeno cinque altri pianeti per mantenere quello standard».
• Oggi l’età media nel mondo è 66 anni: i giapponesi arrivano a 84 anni, i maschi della Sierra Leone a 36. C’è chi ritiene che modificando la dieta e vivendo a stretto contatto con il medico, si possa arrivare a 150 anni.
• All’Italia spetta il primato di nazione più vecchia del mondo con 1,2 figli per donna. Da maggio a oggi però le gravidanze sono aumentate del 5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo i sociologi si tratta della «naturale, inconscia e storicamente ciclica reazione del genere umano di fronte ad ogni svolta epocale [...]».
• Oggi due persone su tre hanno la pelle giallo-bruna, una su quattro bianca e quasi una su cinque nera. Fra 50 anni i 3 miliardi di abitanti aggiuntivi previsti nello scenario intermedio si saranno concentrati tutti nei paesi poveri riducendo la percentuale di persone con la carnagione chiara a una su sei.
• John Stuart Mill nel 1848, quando la popolazione mondiale aveva appena superato il miliardo: «Non è bene per l’uomo essere sempre costretto a subire la presenza dei suoi simili. Un mondo nel quale la solitudine sia scomparsa, è un ben povero ideale».
• Il 45 per cento della popolazione mondiale vive in città (nel ’60, viveva in città circa un terzo della popolazione). L’urbanizzazione è più rapida nel Terzo Mondo, dove dal ’50 la popolazione urbana è più che raddoppiata, arrivando al 39 per cento. Nel mondo vi sono 41 città con oltre 5 milioni di abitanti; entro il 2015, stando alle previsioni, ve ne saranno altre 23, quasi tutte nei Paesi in via di sviluppo.