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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

ìMarilyn Monroe e Arthur Millerî

• Il sorriso di Marilyn Monroe non era del tutto naturale. Quando ancora si chiamava Norma Jeane qualcuno le aveva detto che tra la punta del naso e la bocca il suo labbro era troppo corto e lasciava apparire le gengive: «Tira il labbro superiore verso il basso, quando ridi». Marilyn provò e riprovò finché il suo sorriso divenne perfetto (però il labbro superiore le tremava leggermente).
• Da bambina andava a scuola con i due completini azzurri dell’orfanotrofio, portava scarpe da tennis da 98 cent e sandaletti messicani che costavano ancora meno. I compagni di classe la chiamavano ”il topo”. (Marilyn Monroe)
• A dodici anni ne dimostrava diciassette. Si comprò dei jeans (gli insegnanti la rispedirono due volte a casa a cambiarsi) e fece colpo: «Improvvisamente tutto sembrò aprirsi. Persino le ragazze erano interessate a me». (Marilyn Monroe)
• Il 19 giugno 1942 la sedicenne Norma Jeane sposa Jim Dougherty, di 20 anni. Lui raccontò che lei una volta tentò di far entrare in casa una mucca che si stava bagnando sotto la pioggia. (Marilyn Monroe)
• Jim lavorava alla Lockheed. Un collega alto e robusto ridacchiava nel vedere che faceva sempre colazione con pane e frittata. «La tua vecchia ti fa ogni giorno lo stesso panino?» «La dovresti vedere la mia vecchia», si vantava Dougherty «Spero che abbia un aspetto migliore del tuo panino con l’uovo», disse quell’altro. Era Robert Mitchum, che undici anni più tardi avrebbe recitato con Marilyn nella ”Magnifica preda” di Otto Preminger.
• Nel gennaio del 1954 Marilyn, allora venticinquenne, sposa il campione americano di baseball Joe Di Maggio, di dodici anni più vecchio. Lui proviene da una famiglia di emigranti siciliani, è l’ottavo di nove figli e il quarto di cinque maschi.
• Marilyn e Joe Di Maggio trascorsero la luna di miele in Giappone. Un generale, tale Christenberry, si avvicinò alla coppia e chiese: «Che cosa ne direbbe di comparire davanti ai nostri soldati?». «Lo farei volentieri - rispose Di Maggio - Ma non credo che ne troverò il tempo durante questo viaggio». «Non l’ho domandato a lei - ribatté il generale - ma a sua moglie».
• «Non mi interessano i soldi, voglio solo essere meravigliosa» (Marilyn Monroe).
• La madre di Arthur Miller voleva dare al figlio un’educazione musicale. Ci rinunciò dopo che lui ebbe usato come racchetta da tennis, finché resistette, il violino prestatogli dall’insegnante.
• Il bisnonno di Arthur Miller, quasi novantenne, sentendo la fine vicina pregò sua moglie di andare a chiamare un rabbino. Il rabbino, giovane e nuovo del posto, pregò insieme a lui. Verso sera il vecchio si svegliò e si accorse che il sacchetto di diamanti nascosto sotto il suo cuscino era sparito. Uscì di casa e con l’aiuto del suo bastone percorse la Madison Avenue fino alla sinagoga. Chiese indietro i diamanti al giovane rabbino percuotendolo con il bastone finché il sacchetto non saltò fuori. Quindi tornò a casa, si mise a letto e morì con un sospiro.
• Da ragazzo Arthur Miller fece il panettiere, il camionista, il magazziniere, il lavapiatti. Diede anche da mangiare ai topi da laboratorio. Sognava di «cantare alla radio, diventare una star come Bing Crosby e guadagnare milioni».
• Natasha Lytess, insegnante di recitazione della Columbia, ripeteva di continuo a Marilyn che la sua bellezza era la cosa più importante che avesse. Osservandola recitare dietro le quinte, si metteva una mano davanti alla gonna per ricordarle con quale mezzo dovesse sedurre: «Non con le parole, Marilyn, così non ce la fai. Mostra loro qualcos’altro».
• Il 29 giugno 1956 Marilyn sposa Arthur Miller. Di lui ama «tutto», nonostante gli occhiali e i denti storti lo trova «bello». Su una foto delle nozze scrive "Hope, hope, hope". Sull’anello di lui fa incidere la frase Now is forever. Per amor suo impara a fare la pasta in casa e ad asciugarla con il phon.
• Abitudine di Marilyn Monroe di dare dello scotch al cane bassotto Hugo per farlo diventare più allegro.
• Dieta. Nel 1958 inizia le riprese del film di Billy Wilder A qualcuno piace caldo, con Jack Lemmon e Tony Curtis. Quando il regista le chiede di perdere qualche chilo (negli ultimi mesi Marilyn è ingrassata perché spesso ha abusato di alcol ritenendolo più naturale dei sonniferi) lei risponde: «Non mi verrai a dire che il pubblico non è capace di distinguermi da Tony e Jack? E poi mio marito mi preferisce così».
• Arte. «Qualunque folle può sedurre una donna, ma quella di rompere con lei è una grande arte» (Yves Montand).
• Orfanotrofio. Marilyn raccontava che dovette vivere in orfanotrofio, dapprima in quello che effettivamene la ospitò per un periodo della sua vita, poi in tre, quattro o addirittura undici istituti diversi.
• Marilyn, insicura e ansiosa, col passare del tempo è costretta a vomitare sempre più spesso prima di entrare in scena. La giornalista di cronaca mondana Louella Parson sfrutta la cosa sostenendo che Marilyn avrebbe sempre vomitato, anche prima delle sue apparizioni come ospite nel ”Parson’s Radioshow”: «Questo non voleva certo essere un commento sulla qualità della trasmissione», precisa.
• Dopo aver firmato un contratto cinematografico triennale Marilyn corre dal columnist Sidney Skolsky, suo amico, anche lui farmaco-dipendente. Il giornalista si congratula offrendole tre pillole di sonnifero affinché lei riesca ad addormentarsi nonostante la felicità.
• Nel 1915 Bill Fox (futuro fondatore della Twentieth Century Fox) chiese ai genitori di Arthur Miller un piccolo prestito perché voleva fondare una casa cinematografica in California. I Miller rifiutarono. « sorprendente, è Mae West, Theda Bara e Bo Peep (controllare!!), tutte arrotolate in una» (Groucho Marx su Marilyn Monroe).