Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
«Senza spie no se ciapa i ladri» (proverbio veneziano)
• «Senza spie no se ciapa i ladri» (proverbio veneziano).
• Lo spione, ovvero alga, baccaàlia, cascettone, fliscorno, mignolo, spillone, suladore, zufolo.
• La prima citazione sulle spie, attorno al XIII secolo a.C. nella Bibbia, quando Dio si rivolge a Mosè: ”Manda degli uomini in Palestina a esplorare il Paese di Canaan che Io sto per dare ai Figli di Israele. Inviate uno per ciascuna tribù paterna, che tutti siano principi” (Num., 13,1).
• Thomas Edward Lawrence, più noto come Lawrence d’Arabia, scrisse oltre diecimila lettere di memorie e lesse decine di migliaia di libri: appassionato dei miti di Artù e del Graal, portava sempre con sé una copia di La morte d’Arthur di Thomas Malory. Pubblicò tra l’altro, The Mint, resoconto dell’esperienza nella Royal Air Force e I sette pilastri della saggezza, diario delle campagne in Arabia che ispirò il famoso film. Spinto da un amico appassionato come lui d’esoterismo, si decise a incontrare Hitler, ma il 13 maggio ’35, a bordo di una Brough Superior, tornando dall’ufficio postale dove aveva spedito un telegramma in cui comunicava la sua decisione, morì in un incidente. Immediato l’arrivo di un camion dell’Esercito che portò via lui ferito già in coma, la moto e si occupò poi di casa e documenti.
• I Sicofanti, da sykon (fico) e phainein (manifestare), corpo di vigilanza che i greci affiancavano agli esploratori. Ad Atene avevano il compito di combattere il contrabbando di fichi, individuando gli spalloni (che trasportavano la merce sulle spalle). Per estensione la parola andò a indicare ”un cittadino che denuncia alle autorità le violazioni della legge”.
• Culper Ring, rete d’intelligence con base tra New York e Long Island, fondata dal maggiore Benjamin Tallmadge per aiutare il generale George Washington. Nata nel 1778 sotto la direzione dell’imprenditore agricolo Abraham Woodhull, che si scelse il nome di battaglia ”Samuel Culper Sr”, utilizzava lettere scritte con inchiostro invisibile, località segrete per lo scambio d’informazioni e codici crittografici.
• Lo stemma del Servizio segreto militare britannico MI6 (noto anche come Secret Intelligence Service) è un grande cervello grigio contornato da una lettera C in verde e sormontato dalla corona reale. Il motto araldico Semper Occultus, Sempre Segreto. La lettera C allude al fondatore, Sir Mansfield Cumming. Il colore verde è legato alla tradizione che vuole che tutti i Capi firmino i documenti con inchiostro verde.
• Margaretha Geertruida Zelle McLeod, più nota come Mata Hari cioè ”Luce del giorno” o ”Occhio dell’alba”. Nata in Olanda, ispiratrice di molti film, venne accusata di spionaggio e uccisa dai francesi nel 1917. Non bella, almeno a giudicare dalle foto, era alta ma piuttosto appesantita, denti grossi e radi, labbra grandi. La carnagione era talmente scura che uno dei giudici la paragonò a un ”selvaggio”.
• Virginia Hall (anche Marie Monin, Germaine, Camille e Nicolas), agente segreto nella Seconda guerra mondiale. Appassionata di ”lingue e terre straniere”, impiegata all’ambasciata americana di Varsavia, un incidente di caccia in Turchia, che le costa l’amputazione della gamba sinistra, le impedisce di entrare nell’US Foreign Service ma riesce a lavorare al British Special Operations Executive. Esperta di codice Morse e di attività di radiocomunicazione, finisce nel mirino della Gestapo che per lei realizza pure un volantino. Sotto la fotto la scritta: ”La donna in questa immagine è una delle più ricercate agenti alleate in Francia: bisogna trovarla e distruggerla”.
• Josephine Baker, che nel ’37 rinuncia alla cittadinanza statunitense per diventare francese, lavora come corriere della Resistenza trasportando per tutta Europa messaggi scritti con inchiostro simpatico sulle partiture.
• Il decreto firmato tra gli altri da Mussolini ai tempi della Repubblica di Salò, il primo a chiamare ufficialmente le donne ad arruolarsi nel Servizio Ausiliare Femminile. Seimila le risposte, duemila reclutate, tutte volontarie, con uno stipendio tra le 700 e le 350 lire.
• Tra gli insegnamenti delle kunoichi, donne spia ninja: Kisha, l’arte della seduzione, Yagen farmacologia, Doku Jutsu l’arte dei veleni, Kakushi Jutsu l’arte dell’utilizzo delle piccole armi improprie (pettini, spilloni, mollette...).
• Zapiro, soldato persiano che per simulare presso i babilonesi d’esser stato severamente castigato da Dario, di cui era fedelissimo, si mutilò naso e orecchie, riuscendo così a infilarsi tra di loro per aprire poi le porte ai compagni.
• Ernest Hemingway, per anni al Servizio informazioni della Marina, fino all’aprile ’43 fu agente dell’FBI direttamente alle dipendenze di Edgard Hoover. Il suo compito era raccogliere informazioni nell’area calda dei Caraibi. C’è chi dice che arrivò a costruire una vera e propria rete di spie, la Papa’s Hemingway crook factory (La fabbrica di imbroglioni di papà Hemingway).
• Ian Fleming, padre di James Bond, fu uno studente mediocre, anche se miglior atleta del college. Lavorò per anni come giornalista, pretendendo ogni anno due mesi di ferie pagate (gennaio e febbraio), da passare in Giamaica nella sua villa Goldeneye sulla baia di Oracabessa. Amante della cucina fondò il club Le Cercle, era solito fumare oltre 60 sigarette al giorno confezionate per lui da Morland (stesso fornitore di Bond) e bere giganteschi Martini, che dopo le sei di sera allungava con gin e vodka. Entrò nel Centro Informazioni della Marina nel ’39 e fu agente forse per tutta la vita. In ricordo delle sue attività, gli venne regalata una pistola con su inciso ”For Special Service”. Aveva libero accesso alla ”sala 39” da dove si coordinavano tutte le azioni di spionaggio. Sembra che da quella stanza, dove c’erano tra gli altri il satanista Aleister Crowley e Selton Delmer, arrivò il progetto di trasformare gli iceberg del Nord Atlantico in corazzate piene di uomini e mitragliatrici per il controllo dei mari. I suoi romanzi sono stati tradotti in almeno 30 lingue e ne sono stati tratti 20 film visti da oltre un miliardo di persone.
• Lo jugoslavo Dusko Popov, soprannominato ”Triciclo” perché nel suo letto voleva sempre tre donne e amava fare il doppio gioco. Inviato a 27 anni a Lisbona dove iniziò la sua triplice attività: stimato professore, spia dei tedeschi e dei Servizi britannici. Il suo slogan: ”Sedurre con verità e ingannare con menzogne”.
• L’uso di belle donne per sedurre gli uomini, definito honey-trap (trappola al miele); quello di agenti per circuire omosessuali: drone-traps (trappole del fuco).
• Rafaat El-Ansary, famoso arab lover, addestrato a sfruttare le sue doti sessuali con le segretarie d’ambasciata.
• Le Chevalier d’Eon, vero nome Charles Geneviève Timothée Louis d’Eon primo agente travestito da donna per ”Le Secret du Roi. Dopo molte missioni, nominato Capo dei Dragoni, si trasferì nella tenuta di Tonnerre, ricevendo in dono da Maria Antonietta un guardaroba femminile confezionato dalla sua sarta personale e da Luigi XVI l’ordine di ”rimanere donna fino alla morte”. Dopo la Rivoluzione francese, scappato a Londra, per sopravvivere fu costretto a esibirsi in spettacoli vari vestito da donna. Morì a 83 anni dopo aver vissuto 46 anni in abiti da uomo, 37 da donna. A lui s’ispira il manga, poi anche cartone animato, Lady Oscar.
• Nel 1964 il cantante cinese Shi Peu Pu, reclutato dal Partito comunista, viene sottoposto a un intervento chirurgico per cambiar sesso. Missione: sedurre ufficiali e funzionari britannici e americani in visita in Cina facendoli innamorare e portandoli a letto.
• Marita Lorenz, che col padre capitano di una nave mercantile, nel febbraio del ’59 arrivò all’Avana, conobbe Fidel Castro e se ne innamorò. Compagna ufficiale di Fidel per anni, fu per lui la ”pequeña alemanina” e la sua fedeltà tale che le fu concesso di portare la ”divisa del 26 luglio”, riservata solo ai più alti dignitari. Rapita e privata del figlio che aspettava dal lider maximo, psicologicamente distrutta se ne tornò negli Usa dalla mamma, Alice June Lofland, agente della National Security Agency. Fu allora che divenne agente della Cia: bella, tiratrice infallibile, nella comunità degli anticastristi di Miami si guadagnò il nome di ”tedeschina insensibile”. Le venne affidata l’eliminazione di Castro e dopo un trattamento a base di anfetamine e psicofarmaci, sbarcò all’Avana nascondendo in un barattolo di crema Pond’s due capsule di veleno letale. Incontrato il vecchio amore, che subito dandole la propria pistola le chiese ”sei venuta per vedermi o per uccidermi?”, in lacrime, se ne torno però in America. Lì continuò a lavorare per la Cia, specializzandosi nei furti di yacht di lusso da adibire al trasporto clandestino di armi per i controrivoluzionari dell’America centrale. Divenuta anche moglie del presidente venezuelano Marcos Peres Jimanez, oggi vive in un quartiere povero di New York.