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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

L’anima di gomma. Industria e culture della scarpa sportiva

• Nel 1517 Enrico VIII, per giocare a tennis, calzava scarpini di feltro.
• La moda delle scarpe da ginnastica, lanciata negli States dal duca di Windsor (era il 1918).
• In Inghilterra, nel Diciannovesimo secolo, erano molto popolari tra gli aristocratici scarpe da cricket chiamate ”plimsolls”per via di una striscia bianca sul bordo della tomaia: quella striscia ricordava infatti la linea disegnata sul bordo delle navi per indicare il livello di massimo carico della stiva, introdotta dal parlamentare Samuel Plimsoll.
• In America le scarpe da ginnastica si chiamano sneaker (’to sneak” vuol dire ”muoversi senza far rumore”).
• Nel 1897 la Converse Rubber Co. viene fondata a Malden, nel Massachussetts, dal marchese M. Converse. Nel 1917 nascono le prime All-Star. Nel 1919 al logo delle Converse All Star si aggiunge la firma di Chuck Taylor, rappresentante della ditta, giocatore di pallacanestro semiprofessionista e primo atleta a legare il proprio nome a un paio di scarpe da ginnastica. Sulle Converse All-Star campeggia la scritta ”Made in Usa”, in realtà quasi tutte le tomaie in tela vengono cucite in una maquilladora (manifattura) di Reynoso, in Messico. Le tomaie vengono poi assemblate nello stabilimento di Lumberton, in Carolina del Nord, da una manodopera composta soprattutto da donne afroamericane.
• Nel 1926 i fratelli Adolf e Rudolf Dassler presero a fabbricare scarpe da ginnastica con vari residuati della Prima guerra mondiale. Le scarpe piacquero subito agli olimpionici, ad esempio le aveva Jesse Owens, a Berlino, nel 1936. Nel 1946 i due fratelli litigarono e si separarono. Adolf creò la Adidas, contrazione di Ad-olf e Das-sler (le scarpe venivano fabbricate in casa sua da quarantasette dipendenti). Due anni dopo Rudolf creò la Puma. Le due ditte si son fatte causa l’un l’altra, una quantità di volte, per spionaggio industriale e violazioni dei diritti d’autore.
• La Puma nacque nel 1948: Rudolf Dassler, separatosi dal fratello, costruì una fabbrica di scarpe alla parte opposta di Herzogenaurach rispetto a quella dove c’era quella di Adolf. Tra le due marche ci fu una aspra rivalità combattuta con cause per spionaggio industriale e violazioni dei diritti d’autore. Nel 1960 la Puma ingaggiò come testimonial lo sprinter della Germania Ovest Armin Hary, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Roma nei 100 metri, strappandolo all’Adidas con un ingaggio miliardario. Nel 1968, alle olimpiadi di Città del Messico, gli sprinter neri americani Thomas Smith e Lee Evans indossavano Puma scamosciate. Lo stesso modello, nel 1974, venne chiamato Clyde, da Walt ”Clyde” Frazier, primo giocatore di pallacanestro a possedere scarpe personalizzate.
• La Bata, fondata nel 1894 a Zlin, in Cecoslovacchia, fu una delle prime manifatture di scarpe a utilizzare la catena di montaggio: nel 1905 produceva più di duemila paia di scarpe al giorno ed era la maggiore esportatrice al mondo. La Bata fu anche la prima ad aprire stabilimenti in varie parti del mondo (India, Cipro, Libano, Costa d’Avorio: due all’anno fino agli anni 60), molto prima di Nike e Reebok.
• L’italiana Fila, fondata nel 1926 da Enrico Frachey, arrivò sul mercato americano negli anni 70 con la linea di abbigliamento da tennis pubblicizzata da Bjorn Borg.
• La Vans, fondata nell’Orange County, California, nel 1966, è rivale di Airwalk nel mercato delle scarpe da skateboard. Le sue scarpe diventarono le preferite dei surfisti e sono un simbolo della California del Sud. Nel 1982 divennero molto popolari quando Sean Penn ne indossò un paio a scacchi nel film ”Fuori di testa”.
• La Nike, nata nel 1972, è la più grande azienda di scarpe da ginnastica del mondo. Il fondatore Phil ”Buck” Knight (’buck” vuol dire ”dollaro”), ai tempi dell’Università, aveva scritto una tesina in cui spiegava come avrebbe battuto il dominio dell’Adidas nel mercato delle scarpe da atletica. Il marchio della Nike, lo svolazzo chiamato ”swoosh”, fu creato nei primi anni Settanta da Caroline Davidson, studentessa di Belle Arti a Eugene, in Oregon.
• Il fondatore della Reebok, Joseph William Foster, iniziò a creare scarpe da corsa a Bolton, in Inghilterra (era il 1900). In dieci anni gli ”scarponcini di Foster” vennero calzati da moltissimi atleti olimpionici e da squadre di calcio inglesi, tra cui Liverpool e Manchester United. Nel 1920 gli olimpionici britannici del film ”Fuga per la vittoria” indossavano Reebok. Il successo del marchio arrivò negli anni ’80 con la diffusione dell’aerobica. Un difetto di lavorazione fece corrugare il cuoio del modello ”Classic”, questa caratteristica lo rese talmente popolare che la Reebok sorpassò in vendite la Nike.
• Nel 1997 gli americani hanno comprato quasi 350 milioni di paia di scarpe da ginnastica, pari a un paio e mezzo ciascuno e a un quinto del totale mondiale. Circa l’80 per cento degli individui che acquistano scarpe da ginnastica non le useranno mai per attività sportive.
• Gli abitanti dell’Amazzonia indossavano scarpe dalla suola di gomma che fabbricavano loro stessi. Vennero importate in America e chiamate, per prime, ”scarpe di gomma”
• Nel 1830 l’inventore americano Charles Goodyear ottiene il brevetto per la gomma vulcanizzata, cioè resa elastica e resistente. Nel 1876 la britannica New Liverpool Rubber Co. produce scarpe da croquet con suole in gomma.
• Nel libro ”Female life in prison” del 1862, si legge che ”l’ufficiale del turno di notte è solito indossare delle specie di scarpe di gomma indiane o galosce. Esse vengono definite sneaks dalle donne (della prigione di Brixton)”. Nel 1870 l’etimologo americano James Greenwood nel libro ”In strange company” descrive le sneaks come ”scarpe con tomaia di tela e suola di gomma indiana”. Il termine veniva associato ai ladruncoli, o sneak thieves. Nel 1897 le scarpe da tennis venivano incluse nel catalogo Sears al prezzo di 60 centesimi di dollaro al paio.
• Nel 1916 la US Rubber Co, fondata nel 1892, inizia a produrre le Keds (unione di kids, bambini, e ped, piede). Le Keds sono, con le All-Star, fra le scarpe da ginnastica americane più tipiche del Ventesimo secolo. Negli anni 70, però, il marchio venne superato da sneaker più costose e meglio pubblicizzate.
• La New Balance Arch Company venne fondata nel 1908 da William J. Riley. Aveva sede a Watertown, nel Massachussets e produceva scarpe ortopediche e supporti plantari per il piede. Insieme alla Saucony, New Balance è l’unica compagnia produttrice di scarpe da ginnastica a mantenere la sua manifattura negli Stati Uniti.
• Nella primavera del 1990, una nave da carico sulla rotta dalla Corea (dove l’azienda fa costruire le proprie scarpe) agli Stati Uniti fece naufragio: quarantamila paia di Nike finirono in mare, nell’Oceano Pacifico. Più di un anno dopo riaffiorarono sulle coste dell’Oregon (dove la Nike è stata fondata).
• Nel 1995 la Vans ha chiuso la fabbrica nell’Orange County e ha iniziato a produrre le sue scarpe nella Corea del Sud. Il direttore generale della Vans, Gary Schoenfield, ha detto l ”San Diego Business Journal” che il benzene, usato nella produzione delle scarpe, è illegale negli Stati Uniti perché cncerogeno, ma usato liberamente in Asia
• La Airwalk, fondata nel 1986, in America è considerata l’Anti-Nike. In dieci anni è assata da un fatturato di 11 milioni di dollari l’anno a 240. Airwalk è il nome di un salto che i fa con lo skateboard: le scarpe vengono disegnate pensando ai movimenti degli appassionati di skate.