Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 4 novembre 2000
Allegro ma non troppo
• impossibile stimare il numero degli stupidi, qualsiasi tentativo peccherebbe per difetto (persone che in passato hai giudicato razionali si rivelano improvvisamente e irrimediabilmente stupide).
• La natura fa in modo che nasca un certa quantità costante di stupidi. Suddividiamo, per esempio, la popolazione universitaria in quattro categorie: bidelli, impiegati, studenti, docenti. Gli stupidi sono la stessa percentuale in ogni categoria. Estendiamo l’indagine ai premi Nobel. Il risultato non cambia.
• «Sia che si frequentino circoli eleganti o che ci si rifugi tra i tagliatori di teste della Polinesia, che ci si chiuda in un monastero o che si decida di trascorrere il resto della propria vita in compagnia di donne belle e lussuose, il fatto permane che si dovrà sempre affrontare la stessa percentuale di gente stupida».
• Di fronte allo stupido si è presi alla sprovvista e comunque, anche avendo il tempo di reagire, è difficile organizzare una difesa perché il comportamento dello stupido è illogico.
• «Con la stupidità e una buona digestione l’uomo può affrontare molte cose» (Dickens).
• «Contro la stupidità gli stessi dèi combattono in vano» (Schiller).
• «La barzelletta è umorismo prefabbricato».
• Un gentiluomo francese, salendo i gradini che lo portavano alla ghigliottina, inciampò e disse alle guardie: «Pare che inciampare porti sfortuna».
• « mia profonda convinzione che ogni qualvolta si presenti l’occasione di praticare dell’umorismo sia un dovere sociale far sì che non venga sprecata».
• Secondo un sociologo americano, l’Impero romano fu sconfitto dai barbari perché avvelenato dal piombo. I romani cuocevano in recipienti di piombo, utilizzavano il piombo per le tubature dell’acquedotto, nei cosmetici e nella farmacopea. L’avvelenamento da piombo provoca, tra l’altro, sterilità e l’aristocrazia romana in effetti ne soffrì, tanto che fu sul punto di estinguersi.
• Durante l’Alto Medioevo, la gente si divise tra chi pregava, chi combatteva e chi lavorava. Questi ultimi, contadini e commercianti, erano visti come servi.
• Secondo uno studioso norvegese, i vichinghi imperversarono per tutt’Europa perché, avendo donne bellicose e indomabili, preferivano passare lunghi periodi lontani da casa.
• Nel Medioevo, il commercio con l’Oriente languiva e il pepe diventò un bene assai raro e costoso, quasi una moneta di scambio.
• I crociati scelsero la via di terra per arrivare in Terra Santa poiché non erano abili navigatori e il Mediterraneo era infestato dai pirati musulmani.
• Gli italiani (soprattutto i veneziani), intuendo l’enorme potenziale commerciale legato alle crociate e all’occupazione della Terra Santa, s’impadronirono del commercio col Medio Oriente cristianizzato. «L’avessero fatto gli olandesi, i tedeschi o gli inglesi, sarebbero stati additati dai manuali di storia quali ammirevoli esempi di etica protestante ed encomiabili campioni di proto-capitalismo. Trattandosi solo di italiani furono definiti esempi deplorevoli di avidità e assenza di scrupoli commerciali».
• «Rusticani non civiles / semper erunt et sunt viles / Rusticani sunt fallaces / sunt immundi, sunt mendaces» (filastrocca medievale sui contadini).
• L’Inghilterra ha sempre avuto un clima piovoso. Non è un caso che a inventare l’ombrello sia stato un inglese.
• Nel Medioevo, l’Inghilterra era un paese triste e sottosviluppato. Cominciò a tirarsi su per l’abbondanza di pascoli e di greggi, quindi di lana, bene tra i più ricercati. In seguito fu favorita per l’abbondanza di carbone e più avanti ancora di greggio.
• I re inglesi hanno sempre avuto il culto del vino francese. Quando il piccolo Enrico si ammalò, suo padre, re Edoardo, ne fece aggiungere un gallone all’acqua del bagno del bambino.
• Nel 1340 Parigi, Cordova, Venezia e Firenze contavano circa 100 mila abitanti. Bologna, Roma, Milano, Londra, Colonia, Gant, Bruges e Smolensk intorno ai 50 mila. Molte altre ”grandi città” non raggiungevano i 20 mila. Le condizioni igieniche non permettevano assembramenti più popolosi pena pestilenze.
• La peste, che in Asia era endemica, negli anni ’40 del XIV secolo giunse in Europa dall’Oriente. In pochi mesi la popolazione europea si ridusse del 30 per cento. Strascichi per secoli.