Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Islam

• Il Corano (Sura 5, 32): "Chiunque salva la vita di un uomo, sarà come se avesse salvato l’umanità intera".
• Shar’ia. Il diritto islamico si basa sulla Shari’a, legge d’origine divina che ha quattro fonti: Corano, Sunna (tradizione), Igma’ (consenso unanime) e Qiyas (ragionamento). Sunna. Insieme di regole fondate su parole, azioni e taciti assensi di Maometto, riportati negli hadith (racconti dei testimoni, diretti o indiretti, della sua vita). Termini. Non esiste un termine arabo per bioetica: si usa quello occidentale, inglese (bioethics) o francese (bioéthique).
• al Bukhari. "Andate a trovare l’ammalato, date da mangiare all’affamato e rimettete in libertà il prigioniero". Dal Muslim. "Il giorno della resurrezione, Iddio Potente e Glorioso dirà: "Figlio di Adamo, ero ammalato e non sei venuto a trovarmi"; "Signore! e come potrei venire a trovare Te, che sei il Signore dei mondi?!"; "Forse non sapevi che il Mio servo Tal dei Tali era ammalato, e non sei andato a trovarlo?! Non sapevi forse che andando a trovare lui avresti trovato Me con lui?!".
• edestinazione. "Un hadith riportato da Ibn Khzayama sostiene che l’uso di farmaci e medicamenti non modifica la predestinazione in quanto ne fa parte". Dal Bukhari. "Per ogni malattia Dio ha inviato un rimedio". Pareri. La fatwa, fatawa al plurale, è il parere espresso da un’autorità religiosa (ulema, muftì eccetera).
• Precetti. Le autorità religiose islamiche, fortemente critiche nei confronti dei medici occidentali perché non possono permettersi di dare precetti morali e per esempio proibiscono il fumo o il consumo di cibi grassi ma non possono prescrivere la castità.
• recedenze 1. Nel X secolo d. C., il capo dei medici di Baghdad, Sinan Ibn Thabit, interrogò il Gran Visir Ali Ibn Isa sulla condotta da seguire coi non musulmani. Risposta: prima si curano i musulmani, poi i non musulmani, infine gli animali. Precedenze 2. Non tutti i non musulmani sono uguali: gli altri fedeli del Libro (ebrei e cristiani) sono dhimmi e vanno protetti anche se nei territori islamici si trovano in uno status di inferiorità. Sotto di loro ci sono i politeisti e gli atei.
• accia e mani. Secondo la Shari’a, quando un medico visita un paziente deve evitare di osservare le parti intime (negli uomini dall’ombelico in giù, nelle donne tutto eccetto faccia e mani). Nell’ordine. Se una donna deve spogliarsi per motivi di salute, obbligatorio farlo davanti a un medico donna musulmano oppure, in ordine di preferenza, davanti a un medico donna non musulmano, a un medico uomo musulmano e infine a un medico uomo non musulmano. Se il medico è uomo e la paziente è donna. Dev’esser presente il marito o se questo è impossibile una donna qualsiasi.
• guardi 1. Secondo l’Ayatollah Khomeini, se un infermiere o un medico (di qualsiasi sesso) deve toccare parti intime del paziente occorre che si metta i guanti per evitare il contatto e che non guardi. Sguardi 2. Secondo Khomeini, quando un medico uomo deve guardare le parti intime di una paziente, o un medico donna le parti intime di un paziente, è obbligatorio usare uno specchio.
• utilazione. La mutilazione resiste come pena ed è applicata in Arabia Saudita, Iran, Sudan, Somalia, Afghanistan, Nigeria del Nord. Mutilatori. L’opera del medico, richiesta nei casi di mutilazione penale perché un mutilatore non professionista potrebbe causare danni più gravi.
• Divieti. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948) vieta la partecipazione di medici a pratiche di punizioni fisiche anche se previste e comminate dalla legge.
• Reati. Le amputazioni, di solito limitate alla mano destra per i furti, alla stessa mano più il piede sinistro in caso di rapina. Le frustate vengono inflitte perlopiù a minorenni per reati contro la morale sessuale, calunnia o ubriachezza.
• ongegni. In Iran, per amputare le dita nel 1986 è stato costruito uno speciale congegno, alla cui realizzazione hanno contribuito le facoltà di medicina delle università di Teheran e Beheshti. Partecipazione. Nei primi giorni del 2000, segnalata la partecipazione di medici locali all’amputazione della mano destra e del piede sinistro di sei persone e del solo piede sinistro in un settimo caso nello stadio di Kabul.
• Contraccezione. Jabir Ibn Abd Allah al-Ansari riferisce che alcuni compagni di Maometto praticavano il coitus interruptus. Volontà divina. L’argomento a favore del coitus interruptus usato da Maometto: se Dio vuole che nasca, nasce lo stesso. Schiave concubine. Il rapporto sessuale, permesso solo con le mogli e le schiave concubine (queste ultime però oggi non esistono più). Dieci dinari. Secondo alcuni giuristi islamici la perdita della nufta (goccia di sperma) che si ha nel coitus interruptus dev’esser risarcita alla moglie, se lei non era consenziente, con la somma di dieci dinari.
• Pianta spermicida. Il saggio islamico Avicenna che nel Canon Medicinae (XI secolo) si vantava di conoscere un buon numero di tecniche anticoncezionali, tra cui una pianta spermicida.
• Dal Corano (le sette tappe prenatali): "E certo noi creammo l’uomo d’argilla finissima poi ne facemmo una goccia di sperma in ricettacolo sicuro. Poi la goccia di sperma trasformammo in grumo di sangue, e il grumo di sangue trasformammo in massa molle, e la massa molle trasformammo in ossa, e vestimmo l’ossa di carne e produciamo ancora in una creazione nuova!".
• 40 giorni. Nell’Islam, date le sette tappe prenatali, c’è sempre stato un accordo sul fatto che il feto diventa umano solo dopo 40 giorni, quando Dio gli soffia dentro l’anima. Oltre questo periodo l’aborto è vietato, se non per fini terapeutici.
• Il giorno del Giudizio. Il Corano prescrive la sepoltura il prima possibile e proibisce la cremazione e qualsiasi altra menomazione del cadavere perché il corpo si dovrà presentare a Dio il giorno del Giudizio Universale.
• Tempi. L’orientamento islamico prevalente in fatto di trapianti li consente da un donatore vivo ma senza fini di lucro e possibilmente da un parente. Mai da musulmano a non musulmano, sempre viceversa, e mai da un cadavere a meno che il soggetto in questione non abbia dato l’autorizzazione in vita. Se è morto senza dare indicazioni spetta ai familiari decidere (anche se di solito quando ciò avviene l’organo ormai è da buttare).
• Cibi. Il diritto musulmano consente di cibarsi di carne suina pur di non morire di fame.
• ids 1. Una legge libica prescrive l’espulsione di ogni straniero di cui sia accertata l’infezione. Aids 2. Ogni straniero che entri in Iraq deve fare il test entro 5 giorni; lo stesso vale per gli iracheni che rientrino dall’estero. Chi trasgredisce deve pagare 500 dinari, se non può passa sei mesi in prigione.
• Mecca. Al morente sono risparmiate le preghiere, ma deve tenere il capo rivolto verso la Mecca.
• ariusch Atighetchi è laureato in filosofia e si è perfezionato in Bioetica. Attualmente svolge la sua attività di ricerca all’Istituto per l’Oriente "Nallino" di Roma. Come si rapporta un musulmano all’aborto? E alla contraccezione? E’ preferibile che una donna islamica sia visitata da un ginecologo musulmano o da una ginecologa infedele? A queste e altre domande risponde in modo documentato il saggio di Atighetchi.