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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Reagan cowboy, i Bush informali, Jfk inarrivabile

Lui in abito blu notte, camicia bianca, cravatta rosso repubblicano: mancano soltanto stelle e strisce. Lei in peplo bianco con zero conces-sioni alla rinomata scollatura. Nel giorno della gran vittoria, Donald e Melania vogliono lanciare messaggi rassicuranti perfino con il loro inappuntabile vestito della festa. E che festa. Pure il loro Barron William, 10 anni, risulta incravattato e inamidato come un manager (ma stava così conciato già in età prescolare). Il giorno del trionfo diventa così, a latere, la prova generale del Trump Style, pronto all’imminente trasloco alla Casa Bianca. Stile che anche prima della discesa in campo, racconta l’insospettabile attitudine del presidente al formalismo: completi scuri, camicie bianche, cravatte tinta unita. Molti chili fa s’era concesso divagazioni fitzgeraldiane in Principe di Galles e panciotto, poi ha dovuto lasciar perdere. Forse vale il concetto che anche le peggiori birbonate in un vestito come si deve, sembrano veniali. E infatti Trump nel guardaroba esagera soltanto nelle misure: tutto largo, tutto lungo alla faccia dello slim imperante. Non un granché il berretto con scritto «Make America great again», ma quello slogan ha suonato bene, eccome. Infine la pettinatura: una volta insediato la modificherà? Difficile. Quella è opera d’alta ingegneria. Di Melania, bellissima moglie ex modella, occhi d’acciaio affilato, s’è capito che propende al candore. In bianco al matrimonio (2005) in un Dior da 100 mila dollari che avrebbe indotto Maria Antonietta al suicidio per invidia, in bianco per l’orazione a difesa del marito molestatore e poi sul palco a certificare il trionfo. Altri stili sono però sfilati alla Casa Bianca. Il più musicale e gioioso quello degli inquilini uscenti, gli Obama. Memorabili certe attillate mise arancio e turchese di Michelle, più indigesto invece il soprabito zafferano al primo giuramento (2009). E Barack? Ha valorizzato il papillon bianco sullo smoking senza sconfessare la passione per camicione e bermuda. La coppia più informale? Forse George W. Bush e la moglie Laura, lui perché appena poteva si metteva giacconi e berretti simil militari (nonostante i dubbi sulla sua carriera di soldato) e lei per i frequenti viaggi pro-infanzia in Africa. Di Ronald Reagan si ricordano qualche cappello da cowboy, ma soprattutto certi sensazionali «su misura» di Caraceni mentre alla raffinata moglie Nancy è stato intestato quel Rosso Reagan che ha colorato alcu-ni suoi abiti di gala. E i Clinton? Prima di certi altarini, passavano per la simpatica coppia della porta accanto, lei con cerchietto in testa, lui votato al minimalismo. Di certo i Trump sono un’altra cosa. E infatti c’è già chi coraggiosamente li paragona in qualche modo ai Kennedy. Ma le foto di John con le button down e le polo di Brooks Brothers in barca a Cape Cod e di lei in tailleur Chanel e scarpe Ferragamo sulla Fifth Avenue, appartengono a un’altra sfera. Perché il vecchio adagio «scherza coi fanti e lascia stare i santi» non dovrebbe valere per lo stile?