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 1999  agosto 09 Lunedì calendario

L’immagine di Venezia viene usata dalle agenzie pubblicitarie di tutto il mondo per vendere vari prodotti, tra questi: il profumo di Laura Biagiotti, l’Absolut vodka, i vestiti Sisley e le auto dell’Alfa Romeo

• L’immagine di Venezia viene usata dalle agenzie pubblicitarie di tutto il mondo per vendere vari prodotti, tra questi: il profumo di Laura Biagiotti, l’Absolut vodka, i vestiti Sisley e le auto dell’Alfa Romeo.
• Ogni anno oltre 12 milioni di persone visitano i 411 ponti, 118 isole, 170 torri e 177 canali di Venezia. I turisti che nel 1998 si sono trattenuti almeno una notte hanno speso il 45% dei loro soldi per l’albergo, il 21% per lo shopping, il 2% per la cultura.
• Secondo l’Ufficio Italiano Cambi, tra i turisti in visita a Venezia i tedeschi sono i più spendaccioni, seguiti dagli americani. Nel 1998 i tedeschi hanno cambiato valuta per 96,5 miliardi di lire e addebitato 155,9 miliardi sulle loro carte di credito.
• Sabo, 54 anni, rumeno, borseggiatore a Venezia, guadagna in media dai 30 ai 60 milioni al mese: «Le prede migliori sono i giapponesi. Vanno in giro con un sacco di soldi e non gridano. Spesso capita che abbiano con sé anche 15 milioni [...] Non rubiamo agli italiani perché urlano e hanno pochi soldi in tasca. Viviamo in alberghi minimo a tre stelle, dove ci possono trovare meno facilmente, e lavoriamo in bande di quattro o cinque persone [...] Ho già tutto: una casa da 600 milioni, una macchina per me e per mia moglie, un discreto conto in banca. Un consiglio ai turisti? Statevene a casa».
• Il taxi motoscafo veneziano è uno dei mezzi di trasporto pubblico più cari d’Europa: 27.000 lire fisse per i primi sette minuti di tragitto, più 500 lire ogni 15 secondi. Farsi trasportare per due chilometri sul Canal Grande costa 90 mila lire. A Parigi per percorrere la stessa distanza in taxi si spendono 22 franchi (6.500 lire)
• Nel 1998 il comune ha speso 633 milioni di lire per le passerelle utilizzate durante l’acqua alta. A causa delle inondazioni ogni anno vanno perse 260.000 ore di lavoro. Secondo Paolo Canestrelli, direttore del Centro Previsioni e Segnalazioni Maree «ai turisti piace l’acqua alta. Sembrano subire il fascino dell’avventura». Quando il livello del mare scende eccessivamente l’acqua bassa lascia intravedere il fondo melmoso dei canali rovinando la magia ai turisti. Giancarlo Ligabue, archeologo: «Venezia è come una vecchia che si abbassa le mutande».
• Venezia non ha fognature e ogni giorno finiscono in mare 15 metri cubi di escrementi umani, quanto basta per riempire una piccola piscina. La carta igienica e le feci affondano e si decompongono ma la puzza rimane, soprattutto nella stagione calda. Giuseppe Ortis, sub del club di immersioni, si tiene ad almeno un chilomentro di distanza dai canali fetidi: «Spesso non riesci neanche a vedere gli strumenti da polso». Il sale e le feci in decomposizione sono talmente corrosivi che i vigili del fuoco preferiscono spegnere le case in fiamme con l’acqua corrente.
• Secondo Loredano Ferraresso, dell’impresa di pompe funebri ”La Serenissima” «Morire a Venezia costa più che in qualunque altro posto d’Italia»: le spese per un funerale oscillano da 1.200.000 lire fino a 12 milioni e oltre. Costo per l’affitto di un’imbarcazione funebre: 316.000 lire (esclusa la mancia per l’equipaggio, in genere 80.000 lire). A volte le imprese di pompe funebri pagano 500.000 lire per ottenere informazioni riservate sui nuovi decessi (il costo della tangente viene addebitato alla famiglia del defunto). «I dottori, gli infermieri, i preti e le suore che lavorano in ospedale si spartiscono le bustarelle». Le salme vengono trasportate sul motoscafo funebre nel cimitero dell’isola di San Michele, riservato ai veneziani. Costo di una tomba normale: 870 mila lire per 20 anni.
• Nel 1998 il comune ha venduto 614 matrimoni a coppie di non residenti. Tariffa per una normale cerimonia civile: 500 mila lire per i cittadini dell’Unione europea, 2 milioni per gli extracomunitari.
• L’agenzia turistica giapponese Miki Travel organizza finti matrimoni a Venezia: un finto funzionario rappresenta il sindaco e consegna agli sposi un finto certificato di matrimonio stampato su finta pergamena: «Ci occupiamo di tutto: vestiti, servizio fotografico e video, gondola di lusso. E i nostri dipendenti fanno da testimoni». Costo: 3 milioni e mezzo, compresa una settimana di finta luna di miele.
• Il comune spende 175 milioni l’anno per il controllo demografico dei centomila piccioni della città. Operatori ecologici issati sulle gru perforano le uova con un ago: l’embrione muore e la madre, tratta in inganno, non depone immediatamente un altro uovo. Per far prendere la pillola a migliaia di piccioni, apposite squadre itineranti disseminano contraccettivi orali in giro per la città. Alternativa più economica: l’uso di reti con esche al mais (i volatili vengono intrappolati nelle reti e asfissiati con l’etere). A disposizione di ogni veneziano: spunzoni antipiccione, girandole di plastica, laser tascabili.
• A Venezia ci sono quattro topi per abitante. Costo annuale per la derattizzazione: 250 milioni di lire. Gli operatori comunali lavorano a tempo pieno per disseminare la città di sacchetti di veleno alla vaniglia e al cioccolato o per vaporizzare le tane dei topi con il veleno in polvere. Gian Luigi Dalla Pozza, direttore del servizio di derattizzazione: «Se il tubo di scarico del water non è troppo ripido, riescono ad arrampicarsi fino in cima».
• Spesa annuale per raccogliere i rifiuti lasciati dai turisti: 18 miliardi, esclusa la disinfezione delle strade (500 milioni). Gli 800 bidoni da 240 litri sparsi per la città vengono svuotati tre volte al giorno per evitare che trabocchino. Ogni giorno a Piazza San Marco squadre di due persone sostituiscono i sacchi dei circa 150 bidoni, lavorando ininterrottamente dalle 8 alle 22.
• La sistemazione più economica all’hotel Cipriani costa 1.650.000 lire, una suite che si affaccia su piazza San Marco 4.700.000 lire. Elizabeth Martin, della Leading Hotels of the World, società britannica che gestisce il marketing e le prenotazioni del Cipriani: «Questi prezzi sono un’ottima pubblicità. I nostri clienti scelgono automaticamente il posto più caro».
• Ogni anno circa 1.000 veneziani abbandonano la loro città. Per incoraggiarli a restare il Comune ha ristrutturato 1.500 dei 10.000 appartamenti sfitti, affittandoli a prezzi contenuti. Costo di un appartamento in vendita nei quartieri più ambiti: 8 milioni al metro quadro. Costo di un garage privato all’entrata di Venezia: 354.000 al mese. Per aggiudicarsi un posto nel garage comunale i veneziani si iscrivono alla lotteria: se qualcuno si trasferisce o muore si può vincere un posto per 186.000 lire al mese.
• Il fatturato del ristorante ”Mondo Novo” è cresciuto del 5% dopo che un giornale locale aveva reso noto il conto di un pranzo di 709.520 lire presentato nel 1998 a due giapponesi.
• Di recente inaugurato a Las Vegas l’albergo Venetian, 3.036 stanze, 12 ristoranti, casinò. Costato 1,2 miliardi di dollari (2.230 miliardi di lire), i turisti passano in macchina sotto una copia del ponte di Rialto, fanno shopping nel palazzo Ducale, mangiano nella galleria termoregolata di Piazza San Marco e giocano con le 2.500 slot machine lungo il Canal Grande, riempito di 2,2 milioni di litri d’acqua cristallina, in mezzo a 500 piccioni viaggiatori addestrati e 20 gondolieri che fanno la serenata ai clienti dell’albergo, serviti da uno staff di oltre 4.000 veneziani finti.
• Per costruire la mini-Venezia del complesso ”Italia in Miniatura” di Rimini ci sono voluti nove anni e sei miliardi di lire.
• La riproduzione giapponese del settecentesco palazzo Grassi di Venezia, che sorge a Otaru, è costata 1 miliardo e 450 milioni di yen (23,4 miliardi di lire). Con 700 yen (10.700 lire) i visitatori possono accedere alle sale d’esposizione e al Museo di Arte Veneziana e cenare alla Trattoria Marcopolo o al Caffè Veneziano, arredato con finti mobili di lusso del ’700.
• Costo di una casa su San Marco Drive a Venice, in Florida (Usa): meno di 200.000 dollari (371 milioni di lire). Vietate nel centro storico nuove costruzioni o modifiche agli edifici esistenti che non rispettino lo stile architettonico rinascimentale tipico del modello originale italiano.
• Nel quartiere ”Little Venice” di Londra, così battezzato alla fine del 1800 per via dell’architettura, un appartamento in affitto costa fra le 320 e le 3.000 sterline (950.000-9 milioni) la settimana, una villa in vendita anche 4,5 milioni di sterline (circa 13 miliardi e mezzo di lire).
• A Tobu World Square («il mondo in una piazza»), parco a tema di Tochigi, in Giappone, il Canal Grande si trova dal lato sbagliato di Piazza San Marco. L’ufficio delle relazioni pubbliche: «Non c’era abbastanza spazio per metterlo dalla parte giusta».