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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Internamento

• Internamento. «L’internamento è una creazione istituzionale caratteristica del XVII secolo».
• Lady Macbeth e Don Chisciotte. «Nell’opera di Shakespeare troviamo le follie che si imparentano con la morte e l’assassinio; in quella di Cervantes le forme si assoggettano alla presunzione e a tutti i compiacimenti dell’immaginazione».
• Paragoni. «Come potrei negare che queste mani e questo corpo mi appartengono, se non fosse paragonandomi a certi insensati il cui cervello è talmente confuso e offuscato dai neri vapori della bile che essi affermano costantemente di esser dei re mentre son poverissimi, di esser vestiti di porpora e d’oro mentre son tutti nudi, o si immaginano d’esser delle brocche o di avere un corpo di vetro?» (Cartesio).
• Oltre il muro. «Dall’altra parte delle mura dell’internamento, non si trovano solo la povertà e la follia, ma dei volti assai più variati».
• Miseria e Rinascimento. «Il Rinascimento ha spogliato la miseria della sua positività mistica».
• La condizione umana. «La presunzione è la nostra malattia naturale e originaria. L’uomo è la più felice e la più fragile di tutte le creature, e nello stesso tempo la più orgogliosa. Egli si vede e si sente abitare qui, nella melma e nello sterco del mondo, legato e incatenato alla peggiore, alla più morta e alla più imputridita parte dell’universo, nell’infimo piano dell’abitazione e nel più lontano dalla volta celeste, con gli animali della peggior condizione [...]; e va a porsi con l’immaginazione sopra il cerchio della luna, mettendo il cielo sotto i piedi. Attraverso la vanità di questa stessa immaginazione egli si eguaglia a Dio» (Montaigne).
• Case coatte. A Parigi, alla vigilia della Rivoluzione, c’erano 19 case coatte. Pension du Sieur Massé (7 uomini alienati, 9 uomini deboli di mente, 2 donne deboli di mente, 2 donne soggette ad accessi di follia), Pension du Sieur Bardot (4 donne pazze, 5 uomini pazzi), Pension de la femme Roland (8 donne deboli di mente, 4 uomini deboli di mente), pension de la Demoiselle Lignel (29 donne pazze, 7 donne deboli di spirito), eccetera.
• Per la cura della follia. «La somministrazione dei purganti è ancor più importante del salasso, poiché molte sono le manie che possono essere guarite senza cavar sangue, mentre molto poche sono quelle che non hanno bisogno di purganti, anche ripetuti, per affievolire la rarefazione del sangue, attenuare ed espellere gli umori sporchi e ispessiti» (dal Journal de médecine, agosto 1785).
• Altre cure. «L’imbecillità causata da masturbazione si potrà vincere con gli analettici, i tonici, le acque termali, le frizioni secche» (dal Journal de médecine, agosto 1785).
• Pittura e follia. «E Van Gogh sapeva bene che la sua opera e la sua follia erano incompatibili, lui che non voleva domandare «il permesso di fare i quadri a dei medici»».
• Aneddoto. «Tre alienati che si credevano tutt’e tre monarchi e ognuno di loro aveva assunto il titolo di Luigi XVI, disputano un giorno sui propri diritti al trono, e li fanno valere in modo un po’ troppo energico. La sorvegliante si avvicina a uno di essi e tirandolo un po’ in disparte: ”Perché?”, gli chiede, ”entrate in disputa con quelle due persone, che sono chiaramente pazze? Non si sa forse che voi sarete riconosciuto come Luigi XVI?” Quest’ultimo, lusingato dall’omaggio, si ritira subito guardando gli altri due con altezzosità sdegnosa. Il medesimo artificio riesce col secondo. E così in un istante non resta più traccia della disputa».
• Antichi. «Si ricorda volentieri una solida credenza degli antichi che attribuiva effetti salutari alle diverse forme di cammino e di corsa».
• Viaggiare. «La varietà del paesaggio dissipa l’ostinazione del malinconico: vecchio rimedio adottato fin dall’antichità, ma che il XVIII secolo prescrive con un’insistenza tutta nuova, e di cui varia le specie a partire dallo spostamento reale sino ai viaggi immaginari nella letteratura e nel teatro».
• Acqua. «La Natura ha indicato a tutte le nazioni l’acqua come unica bevanda; essa le ha dato la forza di sciogliere ogni specie di alimenti; l’acqua è gradevole al palato; scegliete dunque una buona acqua fredda, dolce e leggera; essa fortifica e pulisce le viscere; i greci e i romani la consideravano come un rimedio universale» (Tissot, discepolo di Russeau).
• Maniaci e rognosi. «Alla fine del secolo [XVIII] si prenderà l’abitudine di inoculare la rogna nei casi di mania più restii».
• Incapacità di intendere e di volere. «Per gli uomini di legge la follia colpisce essenzialmente la ragione, e con ciò altera la volontà rendendola innocente».
• Disordini mentali. «Ecco, scelti a caso, alcuni internati per «disordine mentale», dei quali si può trovare menzione sui registri: «litigioso ostinato«, «uomo molto amante dei processi», «uomo cattivissimo e cavilloso», «uomo che passa i giorni e le notti a importunare gli altri con le sue canzoni e a proferire le più orribili bestemmie», ”satirico», «gran bugiardo», «spirito inquieto, infelice e burbero»».
• Anime. «L’anima dei folli non è folle».
• Allucinazioni. «Colui che è strabico e vede doppio non è folle; ma lo è colui che, vedendo doppio, crede davvero che ci siano due uomini» (Sauvages).
• Il Nipote di Rameau. ««Voi sapete che sono un ignorante, un folle, un impertinente e un pigro»». Questa coscienza d’essere pazzo è ancora molto fragile. Non si tratta ancora della coscienza chiusa, segreta e sovrana, di comunicare coi profondi poteri della sragione; il Nipote di Rameau è una coscienza serva, aperta a tutti i venti e trasparente allo sguardo altrui. folle perché gliel’hanno detto e perché lo hanno trattato come tale: «Mi hanno voluto ridicolo e io lo sono diventato»».
• Suicidio romano e inglese. «Montesquieu opponeva il suicidio romano, condotta morale e politica, effetto voluto di un’educazione concertata, al suicidio inglese, che dev’essere considerato come una malattia, poiché «gli inglesi si uccidono senza che si possano immaginare le ragioni che ve li inducono»».
• Alienazione e religione. «Secondo Moehsen la religione è la mediazione tra l’uomo e la colpa, tra l’uomo e la punizione: sotto forma di sintesi autoritaria, essa sopprime realmente la colpa effettuando la punizione; se al contrario si rilassa e si conserva nelle forme ideali dei rimorsi di coscienza, della macerazione spirituale, essa conduce direttamente alla follia; soltanto la consistenza dell’ambiente religioso può consentire all’uomo di sfuggire all’alienazione nel delirio smisurato della colpa».
• Storia della follia nell’età classica, edito da Gallimard nel 1972, è non soltanto una profonda analisi storica di come siano sorte la segregazione e la repressione dei pazzi nei manicomi ma anche un raffinato studio umanistico-letterario. Foucault costruisce la fenomenologia della follia nella fase cruciale di trapasso dal tardo medioevo ai prodromi della rivoluzione industriale. Nell’età medioevale infatti il folle, pur incarnando devianza e trasgressione, era nondimeno ammesso nella comunità civile, sia pure ai margini di essa. Ma col declino del medioevo i pazzi cominciano a essere rimossi dalla comunità dei savi che producono. Da questo momento la follia viene criminalizzata, segregata e internata nei manicomi. Nato a Poitiers nel 1926 e morto a Parigi nel 1984, Michel Foucault è stato uno dei grandi protagonisti della cultura europea della seconda metà del secolo. Tra le sue opere: Le parole e le cose (1966), Nascita della clinica (1969), L’archeologia del sapere (1969), Sorvegliare e punire (1976), Io, Pierre Rivière (1976), Microfisica del potere (1977), e infine due saggi dedicati alla storia della sessualità: La volontà di sapere e L’uso dei piaceri. Michel Foucault, ”Storia della follia nell’età classica”, Bur