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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Abatino - Il conte Pepito Abatino ebbe un momento di popolarità internazionale quando sposò la stella nera Joséphine Baker

• Abatino. Il conte Pepito Abatino ebbe un momento di popolarità internazionale quando sposò la stella nera Joséphine Baker.
• Abat-jour. Termine francese che ha un corrispondente italiano (paralume) e si è diffuso con una canzonetta dell’immediato dopoguerra ("Abat-jour che diffondi tua luce blu").
• Allodole. «Stehdhal scrive a pagina 81 del I vol. delle sue Promenades dans Rome: ”Ho assistito nel 1824 alla beatificazione di San Giuliano. Il nuovo santo è stato innalzato a questa dignità, perché entrato un venerdì nella casa di un ghiottone e viste sulla tavola delle allodole arrostite, le restituì alla vita, e rese così impossibile il peccato mentre quei vivaci uccelletti se ne uscivano dalla finestra”».
• Avarizia. «L’avarizia è una virtù e difficilmente si riesce a diventare avari».
• Borghese. «Per il militare, la qualità del borghese è spregevole. Quando Alessandro Severo ebbe a domare, in Antiochia, le sue legioni ribelli, egli le apostrofò così: ”Fate silenzio, altrimenti non più soldati io vi chiamerò, ma cittadini”, e cittadini qui ha significato di borghesi».
• Capro (espiatorio). «Gli ebrei prendevano un capro, lo caricavano dei loro peccati e lo spedivano nel deserto, con che si persuadevano di purgarsi l’anima e di rimanere puri».
• Culla. «Quando un personaggio importante muore tra gli indiani d’America, il suo cadavere è collocato dentro un’amaca, a circa un metro dal suono. In quella bara pensile sono deposti accanto al morto il suo arco, le sue frecce, le sue rachette, le sue pellicce e il suo calumetto. E come un bambino nella culla, la brezza lo culla nel sonno eterno».
• Cupola e copula. «E per mancata copula / la cupola si spopola».
• Donne. «Non so, ma l’amicizia altre volte doveva essere un sentimento vivo tra gli uomini. Oggi non più. Dico per me, almeno; per me che nei contemporanei non trovo se non durezza, ostilità, sospetto. A chi altri dunque, se non alle donne, diremo quelle parole così profonde, quelle parole così cordiali, quelle parole così segrete che Gesù Cristo diceva ai bambini: ”perché i grandi non le possono capire”?».
• Ermocrate. «Avaro. Dettando il proprio testamento si era istituito erede di se stesso. Va bene. Ma colui che istituisce eredi la moglie e i figli è appena meno avaro di Ermocrate e un po’ meno ancora colui che istituisce eredi i nipoti; e sempre meno via via colui che istituisce eredi i cugini, uno zio lontano, un amico, un semplice conoscente, un ignoto. Finché si arriva a colui che istituisce erede il suo peggiore nemico e solo costui non è avaro».
• Filologia. «La filologia è una vasta freddura».
• Foresterismi. «Conosco signore che dicono renard e lapin e non direbbero volpe e coniglio. Richieste del perché non mi hanno risposto precisamente, essendo donne, ma ho egualmente capito che la parola straniera stacca la voce dalla sua significazione materiale».
• Grande (nel piccolo). «Il mio amico Cesare Zavattini ha avuto un’idea da Arlecchino: non potendo farsi una collezione di quadri grandi ha pensato di farsi una collezione di quadri minimi, e da ciascuno dei nostri pittori contemporanei si è fatto fare un quadrettino di dieci centimetri per otto».
• Infinito. «L’infinito è una quistione d’atmosfera. Se Leopardi fosse nato a Catanzaro anziché a Recanati, probabilmente non avrebbe scritto: ”Sempre caro mi fu quest’ermo colle ...”. L’opacità e la brumosità dell’aria aiutano a pensare infinita la vita».
• Lingue (e popoli). «L’italiano è piano, il francese è tronco, l’inglese è sdrucciolo».
• Malandrini. «Con questo nome furono designati al tempo delle Crociate i ladri egiziani o arabi che infestavano la Siria e l’Egitto, perché la maggior parte di essi erano infermi di lebbra che una volta si chiamava malandra».
• Malinconia. «Anche se cupa e profonda, la malinconia trova ancora sorgenti di tenerezza. Si direbbe che essa ha per carattere la dolcezza. La tristezza è disperata, la malinconia viene nelle ’soste’ della speranza».
• Nausea. «Nota Leopardi con felice meraviglia in una pagina dello Zibaldone che nausea viene da naus, in greco nave».
• Nerone. «Tacito nega ogni ingegno poetico a Nerone ma nella competenza poetica di Tacito io credo poco».
• Olio. «Se altro modo non rimane di resistere alla tempesta si vuotano barili d’olio interno alla nave. Plinio, lib. XXIX, dice che gli antichi se erano nervosi, facevano bagni d’olio».
• Pronomi. «I giornali del passato regime, che avevano avuto ordine di costringere gli italiani a dimettere il lei e adottare il voi, si affannavano a dimostrare che il lei non è tradizione italiana ma spagnola, che non è dignitoso ma servile, che crea confusione nell’accordo del plurale, ecc. ecc. Oggi i giornali cercano dimostrare il contrario, ossia che il lei non è tradizione spagnola ma italiana, che non è servile ma dignitoso, che ha una eleganza e una grazia che al voi manca».
• Proust. «L’opera di Marcel Proust non sono riuscito a leggerla integralmente. Conosco uno, forse due volumi di ciascuna serie. Questi pure non sono riuscito a leggerli da cima a fondo. un impedimento questo per giudicare l’opera di Proust? Non credo. L’opera di Proust è vasta ma uniforme».
• Zampironi. «Gli zampironi si chiamano così dal nome dell’inventore Gio Batta Zampironi, che fondò il suo laboratorio in Mestre nel 1862».
• Alberto Savinio è lo pseudonimo dello scrittore, musicista e pittore Andrea de Chirico, nato ad Atene nel 1891 e morto a Roma nel 1952, fratello di Giorgio. autore di romanzi, racconti e saggi, come Hermaphrodito, Tragedia dell’infanzia e Narrate, uomini, la vostra storia. Il suo gusto, che si manifestò anche nell’attività musicale e pittorica, fu surrealisticamente metafisico. Dal conte Pepito Abatino che divenne celebre sposando Josephine Baker a Gio Batta Zampironi che inventò l’antizanzare fumigante, attraverso voci di filologia classica e di bassa portineria, il talento multiforme di Savinio trova sfogo in questa enciclopedia. "Sono così scontento delle enciclopedie", notava con la sua consueta ironia, " che mi sono fatto questa enciclopedia mia propria per mio uso personale". Alberto Savinio, ”Nuova Enciclopedia”, Adelphi Pagine 401, lire 38 mila.