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 2004  novembre 21 Domenica calendario

Edito dal centro cattolico cinematografico dal 1934, Segnalazioni Cinematografiche giudica ogni sei mesi tutto ciò che appare sul grande schermo

• Edito dal centro cattolico cinematografico dal 1934, Segnalazioni Cinematografiche giudica ogni sei mesi tutto ciò che appare sul grande schermo. Ogni film ha una scheda completa: origine, genere, produzione, regista, attori, soggetto, sceneggiatura, fotografia, musica, montaggio, durata, distribuzione, trama. Per finire, un giudizio ampio del film, alla voce ”valutazione pastorale”, e uno sintetico, due o tre parole al massimo. E sono molte le opere a ricevere una sonora bocciatura. casanova Fellini ha inventato un suo Casanova, lo ha rivestito e gonfiato come certi pagliacci e lo ha bruciato con le armi dell’ironia e del grottesco. Il cinematografo ha dedicato a ”questo” parto felliniano l’apparato produttivo che si riserba ai ”colossi”, come a un King Kong. La critica e il pubblico, dedicando corpose pagine di commento e di raffronto oppure acquistando costosi biglietti d’ingresso e discutendo animatamente pro o contro, ne hanno creato il ”fenomeno” del momento o dell’anno. A nostro parere, le pietose reliquie di carta pesta, abbandonate nello studio 5 di Cinecittà, sono il segno del vuoto in cui ha annaspato la fantasia del regista, dell’idolo fatuo al quale ha sacrificato miliardi il produttore, del nulla per cui hanno sprecato parole critici e pubblico. [...] Dal punto di vista pastorale [...] da parte dell’opera si raccoglie una sorta di compiacimento generale verso le imprese erotiche di ogni genere. Inoltre, è impossibile non tenere conto della licenziosità di certe situazioni e di certe immagini. Inaccettabile, licenzioso. Vol. 82, primo semestre 1977
• Berlinguer ti voglio bene. [...] Il triviale e continuo riferimento a gesti e parti anatomiche che un tempo si citavano con un ragionevole aggettivo di ”innominabili” (per rispetto dell’interlocutore o del pubblico e non per ipocrisia) sono tali da annegare certi sprazzi di intelligenza, certe ben assestate ironie. [...] Indubbiamente il duo Bertolucci-Benigni deve rendersi conto che il cinema ha delle esigenze diverse da quelle del teatro e che la poesia picaresca è tutt’altra cosa che la riproduzione del peggio in fatto di usi e costumi popolari. Inaccettabile, triviale. Vol. 83, secondo semestre 1977
• Forza Italia. Costruito con materiale cinematografico e televisivo [...] il film vorrebbe essere una satira di trent’anni di potere democristiano, fatta servendosi unicamente delle immagini dei suoi detentori. Opera, quindi, di solo montaggio (cui, in certi casi, si affianca un sonoro inventato in studio). Il film è opera falsa, parziale e diseducativa, poiché, quando non giunge a una vera e propria manipolazione della verità, non aiuta, facendo di ogni erba un fascio, a giudicare criticamente alcune innegabili manchevolezze e responsabilità della Dc. E perché, con il suo unilateralismo, fornisce un quadro distorto di trent’anni di vita italiana. Lo si può apprezzare soltanto come un indiretto e forse involontario omaggio alla libertà che quegli stessi uomini e quel partito che viene così pesantemente e ingiustamente ridicolizzato hanno assicurato, anche se non da soli, al nostro Paese. Discutibile, falsificatore. Vol. 84, primo semestre 1978
• La febbre del sabato sera. [...] Il lavoro ha il suo maggiore difetto nella scarsa aderenza al contesto umano e religioso del mondo italo-americano [...] che cerca di sfruttare senza autentica conoscenza, ma solo con banali riferimenti alle zuppiere ricolme di spaghetti o con equivoci accenni al celibato ecclesiastico, alla religiosità superstiziosa e alla rigidità dell’educazione cattolica. Anche il linguaggio, fortemente sboccato, sembra derivare [...] non da una autentica caratteristica del contesto culturale cui il lavoro si riferisce [...]. Si tratta di un’opera da prendersi con fortissime riserve, non adatta a un pubblico comune. Discutibile, scabroso. Vol. 85, secondo semestre 1978
• Io sono un autarchico. [...] Il film rivela nel suo autore un notevole talento ironico, una sorprendente capacità di cogliere il ridicolo di persone e situazioni generalmente considerate intoccabili. Ne fanno le spese i conformisti d’ogni genere, le fumosità intellettualistiche scambiate per ”impegno”, la critica cosiddetta autorevole e molti altri bersagli. Peccato che in tale innocente contesto il regista abbia creduto opportuno inserire, a indicare la frustrazione del suo personaggio, una scena di masturbazione. Discutibile, scabrosità. Vol. 85, secondo semestre 1978
• Zombi. Storia dell’orrore alla cui realizzazione ha collaborato anche l’esperto Dario Argento, il film è una vera e propria orgia del macabro. Diretto con indubbio mestiere, il lavoro ha pretese allegoriche, il cui bersaglio sembrerebbe essere la civiltà dei consumi, [...] malgrado l’indubbia capacità del regista di ben orchestrare la disgustosa materia, il modo scelto per la trasmissione del ”messaggio” è da ritenersi deleterio eticamente. Inaccettabile, efferato. Vol. 86, primo semestre 1979
• Il laureato (seconda edizione). Come è noto, il film ha ricevuto l’Oscar per la miglior regia; ha ottenuto in tutto il mondo un grosso successo di pubblico (con numerose riserve da parte della critica); ha consolidato il proprio successo commerciale con quello del ”long-playing” relativo. Esaminato a distanza di anni [..] il film sembra perdere di interesse pressoché sotto tutti i punti di vista. La classificazione morale, che era di ”sconsigliato”, viene aggiornata. Discutibile, scabrosità, dibattiti. Vol. 86, primo semestre 1979
• Hair. [...] Il film costituisce una patetica rievocazione di un’epoca in cui i giovani, predicando la fratellanza, il rifiuto della violenza, la gioia di vivere, si illudevano di poter cambiare il mondo. Il loro messaggio resta valido, anche se non se ne possono approvare gli eccessi: che nel film, come a teatro, si traducono in particolare, in un certo disordine morale, in turpiloquo e, infine, in lunga sequenza onirica, in qualcosa che, se non è vero e proprio sacrilegio, gli va molto vicino. Discutibile, scabrosità, dibattiti. Vol. 87, secondo semestre 1979
• Il postino suona sempre due volte. Anche se il racconto è narrato in bella calligrafia, in questa quarta edizione del celebre romanzo di James Cain, c’è sempre un’atmosfera morbosa che accompagna per tutta la durata del film i due protagonisti (Jack Nicholson e Jessica Lange, ndr). E un certo compiacimento da parte del regista nel farli apparire vittime anziché colpevoli rende tutta la situazione inaccettabile. La crudezza di alcune scene trasforma il film in una manifestazione di violenza in cui il sesso, esplodendo nella stamberga in cui i due derelitti vivono, diventa una squallida e amara merce. Inaccettabile, scabroso. Vol. 91, secondo semestre 1981
• E.T. - L’extraterrestre. Film confezionato su misura per un pubblico di bambini ed adulti emotivi. [...] Sfrutta nel modo più ingenuo e ”americano” i sentimenti più semplici fino a fare esplodere un’autentica alluvione di lacrime. Su tutto e tutti sovrasta e giganteggia l’alieno, opera di Carlo Rambaldi, che con la sua bruttezza riesce ad essere di una simpatia trascinante. Forse proprio per l’extraterrestre il film funziona più ancora che per la regia di Spielberg o per la qualità delle riprese. Accettabile, semplice, famiglie. Vol. 94, primo semestre 1983
• Delitto sull’autostrada. La trama, anche se scontata, ha un certo interesse per l’aggancio all’attualità. [...] Quello che proprio non si può accettare è la pesantezza verbale che caratterizza tutto il film. Si disapprova l’uso irrispettoso dell’edificio d’una chiesa, concessa chissà come per le riprese, contro l’esplicito divieto generale emanato dall’autorità ecclesiastica. Discutibile, scabroso. Vol. 94, primo semestre 1983
• Arancia meccanica (riedizione). Il film muove da un interrogativo psicologico, etico e sociale: « possibile, oggi, essere uomini mediante autonome scelte fra bene e male?». Vi risponde con estrema sfiducia, denunciando una cultura condizionante, alienante, deformante (musica, linguaggio, arti varie); una società incapace (educatori e istituti di rieducazione), astratta (religione), diabolicamente strumentatrice (poliziotti criminali, una politica-potere incurante dell’uomo); una scienza mercenaria senza problemi morali. evidente che un tale giudizio, pur prodigo di fruttuosi ammonimenti sui mali e sui pericoli della nostra epoca, si abbandona a facili generalizzazioni ignorando la presenza e i semi di una realtà più vasta, profonda e positiva [...]. Discutibile, problematico, dibattiti. Vol. 94, primo semestre 1983
• La chiave. Il film è tratto da una novella del giapponese Junichiro Tanizachi. [...] Tutto quello che potremmo definire ”garbato” erotismo del libro dello scrittore giapponese, sparisce nel film per dare spazio solo a ripetute ed ossessive scene di nudo e di atti sessuali fini a se stesse [...]. Quello che nel libro è un intenso dramma psicologico, scade nel film in una piatta commedia erotica con qualche punta di grottesco. Buona in certe sequenze la fotografia. Inaccettabile, licenzioso. Vol. 95, secondo semestre 1983
• Monty Python - Il senso della vita.  un film discontinuo, con vette di umorismo, di inventività e originalità e abissali cadute nella banalità più ripugnante e nel cattivo gusto. [...] Il film, proprio quando si scatena nello scherzo sui problemi eterni che tormentano l’uomo (l’esistenza di Dio, del valore dell’uomo, dell’esistenza di una vita oltre la morte), si riveste di sconsolato pessimismo. Noi siamo convinti che il nostro piccolo vivere e il nostro doloroso morire hanno, dopo tutto, un significato. Certo non domandiamo una risposta al superficiale illuminismo e vacuo materialismo che pervade il film [...]. L’unica possibilità per penetrare il mistero dell’uomo e i suoi problemi eterni ce l’offre la fede. E se la fede non c’è? Manca ogni risposta. [...] ingiusto presentare il cattolicesimo come se si interessasse solo della S.S. Trinità, del controllo delle nascite (i Monty Python hanno mai sentito parlare di paternità e maternità responsabile? Si aggiornino), solo di salvare gli uomini dalla ”Rosticceria” dell’inferno. Inaccettabile, dissacratorio. Vol. 95, secondo semestre 1983
• C’era una volta in America. [...] Il film è classificato come discutibile, stanti taluni momenti licenziosi o brutali, nonché due episodi di violenza sessuale. Discutibile, complesso, dibattiti. Vol. 98, primo semestre 1985
• 9 settimane e 1/2. Pornografia patinata, furbescamente alternata a mobili lussuosi e a vestiti od oggetti di bello stile. Una falsa ”love story”, inquinata da gesti e riti spesso solo indecenti e contrabbandati come amore, mentre che di amore si tratti è lecito dubitare. Una sorta di ”spot” ad ispirazione più malsana che morbosa [...]. Insomma, nove settimane e mezzo di sciocchezze, follie, amplessi problematici e scomodissimi, senza esclusione di paragrafi dedicati al piacere solitario o a carezze ”made in lesbo” [...]. Peccato, anche perché questo prodotto malsano e noiosetto è assistito da una eccellente colonna musicale [...]. Inaccettabile, malsano. Vol. 101, secondo semestre 1986
• Dracula di Bram stoker. La commistione fra vita quotidiana e vita eterna, il satanismo, la scelta dell’Eletta per la trasmissione del sangue dal costato di Dracula (come premessa-promessa dell’immortalità), l’eterna lotta fra il Bene e il Male e la forte carica di sensualità rendono il film ambiguo, soprattutto malsano. Il talento creativo, il fasto ed i valori formali non possono né occultare, né battere i disvalori. Inaccettabile, malsano. Vol. 115, primo semestre 1993
• Fantozzi in paradiso. Questo film di Neri Parenti, che si burla con stile pesantemente goliardico delle frustrazioni degli italiani, impersonati dal frustratissimo Fantozzi, è notevolmente triviale nei suoi contenuti [...]. Per di più l’insistenza con la quale si manca di rispetto a temi sacri, come la morte, e la volgarità della scena, in cui la signorina Silvani si getta su Fantozzi per convincerlo a ripetere il loro travolgente amplesso, aggravano notevolmente la grossolanità del lavoro. [...]. Inaccettabile, triviale. Vol. 116, secondo semestre 1993
• Puerto Escondido. [...] Una vuotaggine, una storia citrulla di balordi e gaglioffi che galleggiano per vivere su espedienti. Pare che vada di moda un certo climaccio torbido e squalificante con italiani all’estero cialtroni e maneggioni alla fine in combutta con un poliziotto brutale [...]. Le varie avventure si svolgono fra tante banalità e con personaggi appesantiti da goffaggini. Inaccettabile, negativo. Vol. 116, secondo semestre 1993
• Pulp fiction. Rimanipolazione di vecchi racconti gialli [...], è un ambizioso coacervo dove si intersecano, sconvolgendo la normale dimensione temporale, tre storie. [...] il lavoro è malsano e violento (si veda l’episodio della sodomizzazione), di una verbosità per lo più insopportabile, oltre che macchinoso nel montaggio [...]. Anche la satira [...] deve pur avere la sua misura. Il film non può risultare che granguignolesco, sbandando persino in una sorta di delirio. Inaccettabile, granguignolesco. Vol. 118, secondo semestre 1994
• Bambola. Un film volgare e grossolano oltre ogni immaginabile limite, malsano quanto noioso, interpretato in modo inespressivo. [...] una storia di sordide nefandezze e di passioni animalesche. [...] un prodotto perverso che offende la dignità di ogni essere umano. Inaccettabile, malsano. Vol. 122, secondo semestre 1996
• La vera gola profonda. Soggetto: Linda Lovelace, preoccupata perché nel corso delle sue numerose prestazioni amorose mercenarie non prova il massimo del piacere, si confida con l’amica e collega Jenny che le consiglia, dopo una intensa e inutile ulteriore esperienza, di ricorrere al sessuologo Freudus. Finita, invece, nello studio di Jung, rivale di Freudus, Linda si scopre affetta da una strana anomalia sessuale e si assesta presso lo studioso come assistente. Quando Jung e Freudus scoprono che le stravaganze fisiche di Linda sono comuni alle congiunte, si accaparrano anche Laura Lovelace e invitano altre parenti. Poi organizzano una vasta rete clientelare e finiscono per perdere le due donne: Linda si mette con il fidanzato Calogero e Laura viene comperata da uno sceicco petroliere per i suoi 84 figli. Freudus e Jung, rimasti soli, si dovranno consolare a vicenda con prestazioni innaturali. Valutazione pastorale: L’indescrivibile intruglio, imbottito di cretinaggine, di livello tecnico men che amatoriale, lurido oltre ogni dire, esige un cenno più come simbolo estremo di «malcostume cinematografico» che come pellicola. Infatti, comparso negli Stati Uniti e in Francia come pornofilm (ampiamente reclamizzato per essere «hardcore», ovverosia «senza finzioni» nelle prestazioni erotiche), ha fatto una barca di soldi (in America è stato visto da 10 milioni di spettatori!). [...]. Se altamente immorale è il film, non meno diabolica è la serie di manovre della pubblicità; e assai allarmanti sono gli annunci di prossime gole profonde nere, gialle, orientali, e così via! Inaccettabile/aberrante. (Vol. 82, primo semestre 1977)
• I peccati di una giovane moglie di... Soggetto: In un cascinale della campagna toscana, che è di sua proprietà, giunge dall’Irlanda, con moglie e figli, il pastore protestante Clemente Argonni. A condurre il podere è l’anziano Tommaso, semi-impotente, la cui moglie Angelina se la fa perciò con Rocco il garzone. Un altro servitore, Gigetto, fidanzato con la cameriera Cecilia, tenta invano di ottenerne i favori. Dopo l’arrivo dei padroni Rocco deve dividersi tra Angelina e la moglie del pastore, mentre Gigetto è concupito dalla figlia di quest’ultimo. Un giorno giunge dall’Irlanda, con la sua famiglia, un altro pastore: è il vero Argonni, essendo l’altro soltanto un suo cameriere, spacciatosi per lui credendolo morto in un incidente aereo. La sua presenza, tuttavia, non cambierà nulla, renderà anzi ancora più complicato lo scambio dei letti fra i molti ospiti del cascinale. Valutazione pastorale: Concentrato delle peggiori caratteristiche del cinema cosiddetto ”pecoreccio”, il film si riduce a una noiosissima sarabanda di spogliarelli e amplessi. La presenza, tra i personaggi di questa miserrima farsa pornografica, di un sacerdote, consente inoltre ai suoi ideatori di farsi beffe della morale cristiana. Inaccettabile/degradante. Vol. 84, primo semestre 1978
• Alice nel paese delle pornomeraviglie. Soggetto: Alice, una ragazza 19enne abitualmente immersa tra i libri della biblioteca ove lavora, è fidanzata con William al quale non concede nulla per l’educazione ricevuta. Una notte, in preda alla ribellione dei propri istinti, si trova in un mondo fantastico dove tutto, dalle pietre o i ruscelli alle figure di animali antropomorfici che incontra, la proiettano verso i molteplici piaceri della carne. Abbandonata agli stessi, la ragazza percorre in breve tutte le esperienze dell’erotismo. Risvegliatasi con una coscienza del tutto diversa, non appena William si presenta di nuovo, Alice lo sbalordisce per ciò che fa e per il disinibito stile raggiunto. Valutazione pastorale: Il film è commedia musicale, favola grottesca e iperrealista, testo didattico su tutti gli aspetti dell’erotismo consumato in solitudine o in compagnia svariata. anche un terrificante modello di dissacrazione delle gentili favole per bambini che, ricordando le analoghe contaminazioni già accadute per Biancaneve e i 7 nani e per Cenerentola, annuncia un’era in cui cineasti senza coscienza potranno saccheggiare qualsiasi materia per fini pornografici. Infatti, nonostante la dolcezza di alcune canzoni e la naturale grazia di qualche coreografia, la commedia è in definitiva una antologia di erotismo. [...]. La medesima negatività morale, inoltre, è contenuta nelle affermazioni di dialoghi che esplicitamente invitano le giovanette ad abbandonarsi agli istinti e ai piaceri del sesso senza alcuna remora di rispetto per i valori dello spirito e del corpo e con il massimo disprezzo per principi morali condannati come retrogradi e contro natura. Inaccettabile/negativo. Vol. 85, secondo semestre 1978
• Le avventure erotiche di pinocchio. La giovane vergine Geppetta, che ha tanto bisogno d’amore, per consolarsi ricava da un tronco d’albero la statua di un bellissimo ragazzo cui dà il nome di Pinocchio. Grazie all’intervento di una fata questi acquista la vita e, inesperto com’è, viene subito irretito da una coppia di prosseneti, Jo-Jo e Mabel. Iniziato all’amore da quest’ultima, Pinocchio, la cui potenza sessuale è straordinaria, ci prende tanto gusto da dimenticarsi di Geppetta. Per convincerlo, allora, che altra è la strada per diventare un vero uomo - questo è il suo prepotente desiderio - la fata lo punisce dando al suo sesso proporzioni smisurate. Malgrado tutto, l’astuto Jo-Jo trova il modo di trarre profitto anche dalla nuova condizione di Pinocchio. Sarà questi, alla fine, a disgustarsi di se stesso e, tornato normale pur con un nuovo intervento della fata, a ritrovare Geppetta e il suo pulito amore. Valutazione pastorale: [...]. Malgrado la sua impostazione grottesca il film non si distingue molto, quanto a contenuto, dagli altri dello squallido genere. Inaccettabile/licenzioso. Vol. 87, secondo semestre 1979
• Eccitazione carnale. Soggetto: Seduto alla macchina per scrivere, nel suo misero appartamento parigino, Robert, sceneggiatore di film pornografici, immagina avventure erotiche ambientate in una lussuosa villa a Palma de Mallorca, delle quali sono protagonisti, oltre a lui stesso, sua moglie, il padre, le loro amiche e i vicini di casa. Valutazione pastorale: Il film, che è privo di un pur minimo intreccio e a proposito del quale è impossibile parlare di regia e di interpretazione, può trovare accoglienza soltanto fra chi ami il lerciume. Inaccettabile/licenzioso. Vol. 87, secondo semestre 1979
• La porno vergine. Soggetto: Una ragazza che non riesce, per un senso di colpa, ad avere rapporti sessuali, intraprende, su consiglio del suo medico, un giro attraverso vari paesi europei. Al termine del viaggio e dopo molte esperienze, riuscirà finalmente a guarirsi dalla sua inibizione. Valutazione pastorale: Un pò di vedute turistiche, di folklore, di night clubs, e tanto sudiciume, tanta stupidità e tanta noia. La parola fine è il meglio che offre questo film. Inaccettabile/licenzioso. Vol. 89, secondo semestre 1980
• Femmine calde per supermaschio bollente. Soggetto: Aiako, giovane donna nipponica, immediatamente dopo il matrimonio celebrato in America con lo statunitense Harry torna in patria col marito e con l’assillo di un grave problema da risolvere. Harry, infatti, non le concede soddisfazioni perché moralista ad oltranza e perché in possesso di organi sessuali troppo minuscoli. Stimolata dalla madre, la sposina si rivolge al prof. Yzuzo, specialista in trapianti. Dopo alcune ovvie resistenze, Harry si sottopone al trapianto e ai successivi collaudi con donne selezionate dallo stesso clinico. Quando finalmente l’americano tenta di congiungersi con Aiako si scopre che i suoi nuovi organi, validissimi con le altre donne, mancano allo scopo nei contatti con la legittima moglie. Aiako e la mamma, sottratto al dottore il nome del donatore, indagano sulle abitudini dello stesso per scoprire le attuali anomalie di Harry. Le indagini non approdano a nulla perché il nome di Nakamura è falso. In realtà Okita, l’assistente di Yzuzo, per sbaglio ha preso dal frigorifero e ha offerto al professore il membro di Nero, un cavallo di razza. Aiako otterrà ugualmente quanto desidera facendosi trovare in compagnia di Okita e provocando la gelosia del marito. Valutazione pastorale: Con pesantezza e spudoratezza tipiche di certe produzioni triviali del Giappone, il film dalla assurda e stentata trama prende l’occasione per fornire immagini e situazioni di degradante erotismo. [...]. Inaccettabile/degradante. Vol. 89, secondo semestre 1980
• La porno matrigna. Soggetto: L’antropologa Elena, seconda moglie di un ricco uomo d’affari, ospita, nell’isola in cui si è ritirata a vivere per compiere i suoi studi, il giovane Alex, figlio di primo letto del marito, e lo inizia all’amore. Le sue lezioni, però, avranno per lei un seguito doloroso: ché Alex, dopo averla tradita con una coetanea, se ne andrà dall’isola. Valutazione pastorale: La qualità morale del film, immagini e situazioni a parte, è benissimo riassunta dalla sua conclusione nella quale si assiste al compiacimento di un padre, che avendo saputo che suo figlio e la matrigna sono amanti, proclama soddisfatto: «Quel che è mio è tuo, senza eccezioni». Inaccettabile/negativo. Vol. 89, secondo semestre 1980
• Vacanze erotiche di una minorenne. La collegiale Stella non è quella innocente ”bambina” che sua madre Suzan, vedova in cerca di marito, si ostina a ritenere. Lo prova quando, in vacanza con lei e il suo ultimo amante, Paolo, tenta di sedurre un seminarista, si abbandona a giochi erotichi [sic, ndr] con la cameriera, si fa fotografare nuda dal domestico, si diverte a eccitare Paolo. Un bel giorno questi reagisce possedendola quasi con la forza. Stella, allora, escogita qualcosa che le consente di vendicarsi sia di lui, costretto a sloggiare, sia della madre, che resta nuovamente sola. Valutazione pastorale: Il film non si limita a descrivere, nei modi propri del genere ”porno”, le prodezze di una ragazza morbosamente attirata dal sesso, ma ne teorizza addirittura il comportamento come affatto compatibile con la morale e con la religione. Inaccettabile/negativo. Vol. 89, secondo semestre 1980
• Pornorella. Alla corte del Principe, mentre si sta celebrando il suo 21° genetliaco, le alte autorità sono preoccupate perché l’illustre personaggio non denota segni di virilità. In realtà, il Principe è innamorato della principessa Bonona, di cui conserva il ritratto ma che è scomparsa da anni. Per non perdere il diritto al trono, il rampollo si mette in viaggio verso la terra delle Fate. Gli si fa incontro la Pastorella la quale, avendo perso tutti i suoi montoni, si offre al Principe che non la tocca. Nel frattempo, oltre al Principe, pervengono alla casa di Madame Pornorella, detta ”La Scarpa del Piacere”, il re Pippetta, la squadra del Buon Costume ed altri ancora. Naturalmente la Scarpa è una casa di tolleranza, piena di porno-girls, e di porno-boys, diretta da Pornorella con i consigli di Cirus. In una delle appartate stanze si trova una Vergine che, in attesa del Principe che la svegli con un bacio, è brutta e appassita. E puntualmente il Prinicipe la raggiunge; la bacia per sbaglio, cadendole addosso; la vede rifiorire e la riconosce per la Bella Addormentata che cercava. Era l’ultima vergine nella terra delle Fate. Valutazione pastorale: [...] quando il lavoro si getta a capofitto nel porno diviene grottesco per lo stridente contatto tra il tipo di spettacolo lascivo che propone e il modo con cui è pervenuto a tale indegna meta. Inaccettabile/licenzioso. Vol. 90, primo semestre 1981
• Dracula ti succhio. Dracula - proveniente misteriosamente dalla Transilvania - dorme nei sotterranei di una clinica, diretta dal dr. Val Helsing. Il sonno secolare ha mutato le tendenze del conte vampiro che, ora, non ha bisogno di sangue bensì di sesso. La prima ”vittima” è la fragile e bella Mina. Ma a Dracula servono donne sempre nuove e queste non difettano nell’isolato e turrito manicomio. Tra l’altro, sembra che gli sfrenati abbandoni erotici del vampiro producano nelle pazienti e gioia ed equilibrio mentale. Naturalmente si potrebbe erigere un monumento al conte che, viceversa, si lascia raggiungere dalla luce del giorno e finisce in polvere. Valutazione pastorale: [...]. Qualche buon spunto umoristico, di tipo comico-surreale nei dialoghi e alcune qualità della fotografia avrebbero potuto aiutare la pellicola e non scivolare nel basso fango della pornografia sfacciata. Viceversa, avendo il regista mirato a servire più i guardoni che non gli esteti, il prodotto rientra nel novero di quelli da dimenticare. Inaccettabile/licenzioso. Vol. 90, primo semestre 1981