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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Abiti - «Gli abiti saranno aggressivi, agilizzanti, dinamici, semplici, comodi, igienici, gioiosi, illuminanti, volitivi, asimmetrici, di breve durata»

• Abiti. «Gli abiti saranno aggressivi, agilizzanti, dinamici, semplici, comodi, igienici, gioiosi, illuminanti, volitivi, asimmetrici, di breve durata».
• Amore. «Ossessione romantica e voluttà, l’amore non è altro che una invenzione dei poeti».
• Aerei. «Di notte gli aerei, investiti dalle luci di proiettori elettrici, comporrano mobili costellazioni e fantastiche danze».
• Applauso. «Cosa mediocre, banale, scontata».
• Arte. «L’arte è una secrezione celebrale esattamente misurabile».
• Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti. « il battaglione nel quale si arruolarono nell’agosto 1914 Marinetti e Russolo».
• Città. «La città futurista avrà strade immense, porti colossali, mercati coperti, gallerie luminose, grandi rettifili. Essa sarà costruita con sventramenti salutari secondo un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico».
• Coito. «Non vi è niente di più naturale e di più importante che il coito, il quale ha per scopo il futuro della specie».
• Cucina/1. «Abolire la pastasciutta e l’Italia sarà liberata anche dal costoso grano straniero».
• Cucina/2. «La chimica dovrà dare al corpo le calorie necessarie».
• Cucina/3. «Ad ogni buon conto, si suggeriscono pranzi con taluni complessi plastici saporiti, quali, ad esempio, tra gli altri, il carneplastico, una grande polpetta di vitello arrostita e guarnita con undici verdure, posta verticalmente nel piatto e sostenuta da un anello di salsiccia e tre sfere colorate di carne di pollo».
• Cucina/4. «Va bene la creazione di bocconi simultanei e cangianti (10-20 sapori in pochi attimi); va male parlare di politica mentre si mangia».
• Decorazione (in architettura). «La decorazione è un assurdo».
• Dieta. «Occorre impedire che l’italiano diventi cubico, massiccio e impiombato».
• Divina commedia. «Un immondo verminaio di glossatori».
• Donna. «La donna non è saggia, non è pacifista, non è buona. Essa deve tornare al suo istinto sublime: alla violenza e alla crudeltà».
• Famiglia. «Se scomparirà si cercherà di farne a meno».
• Generazioni. «Ogni generazione dovrà fabbricare la sua città».
• Grafica. «Deve avere caratteri aggancia-sguardi».
• Guerra/1. «La guerra attuale (la grande guerra del 1914-18) è il più bel poema futurista apparso finora».
• Guerra/2. «La guerra non ucciderà mai la guerra come sperano i passatisti, ma ucciderà il passatismo».
• Letteratura. «Occorre distruggere la sintassi e usare il verbo all’infinito, abolire l’aggettivo, l’avverbio e anche la punteggiatura».
• Paroliberismo. «Uso delle parole in libertà per costruire la lirica e la poesia futuriste».
• Pittura. «Essa esige le linee oblique che cadono nell’animo dell’osservatore come saette dal cielo, angoli acuti (della volontà), arabeschi dinamici, la sfera, l’ellissi che turbina, il cono rovesciato, la spirale e tutte le forme dinamiche».
• Musei. «La frequentazione quotidiana è dannosa; vanno frequentati una volta all’anno come si va al camposanto il giorno dei morti».
• Sardo. «Sardo è sinonimo di guerriero ideale».
• Simultaneità. «Esempio di simultaneità futurista: una dattilografa che prende il bagno immersa sino alla cintola battendo la corrispondenza in una macchina da scrivere con tavolino galleggiante».
• Spagnoli. «Sono colpevoli del delitto d’estasi e di sonno».
• Scarpe. «Le scarpe saranno dinamiche, diverse una dall’altra per forma e colore».
• Tango. «Il tango è goffo. Possedere una donna non è strofinarsi contro di essa ma penetrarla».
• Voto. «Il principio di corruzione è inseparabile dal principio del voto».
• Umberto Di Cristina, ”Piccolo dizionario del futurismo”, Novecento Umberto Di Cristina è professore di urbanistica all’università di Palermo e autore di saggi sulle avanguardie artistiche tra Otto e Novecento (art nouveau, art déco eccetera) quali "Il Vittoriale di D’Annunzio", "L’Esposizione Nazionale 1891-92". Con motti come "aboliamo il chiaro di luna, la pastasciutta, i monumenti e inondiamo i musei", il futurismo fu una forma di esaltazione della modernità tipica del primo Novecento italiano. Non perché questi concetti fossero assenti altrove ma perché solo nel nostro paese trovarono una formulazione articolata e compiuta che comprendeva tutto (letteratura, pittura, architettura, cucina, moda e così via). Il movimento oggi resta soprattutto nella pittura (Carrà, Balla Boccioni, Severini, Prampolini...), mentre la parte ideologica, nazionalista e fascista, appare come una sorta di "cretinismo pirotecnico" (come la definì un oppositore allora).