Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 12 aprile 1999
Per sopravvivere non si può stare più di tre giorni senza acqua
• Per sopravvivere non si può stare più di tre giorni senza acqua. La perdita di 13 litri d’acqua dal corpo provoca la morte. La maggior parte delle vittime della disidratazione muore, però, di diarrea acuta (quando lo stomaco e l’intestino non sono in grado di trattenere i liquidi).
• Il sangue contiene acqua per il 95% e le sue proteine sono fonte di nutrimento. Ahmad Esfandiary, medico americano: «In assenza di altro, il sangue è una buona risorsa per reidratarsi. Per definizione, il sangue ha la giusta quantità di sale».
• L’urina è in gran parte acqua, è sterile e ce n’è in abbondanza (anche i disidradati ne fanno mezzo litro al giorno). Bisogna berla in fretta perché i batteri trasmessi dall’aria la colonizzano nel giro di pochi minuti.
• Oltre 200 milioni di persone nel mondo soffrono di incontinenza. Secondo la Canadian Continence Foundation il 42% dei canadesi se la fa addosso quando trascina le buste della spesa, tossisce o fa uno starnuto.
• Un pianto produce in totale 1 ml di lacrime (ci vogliono cinque crisi di pianto a dirotto per riempire un cucchiaino).
• Un adulto sudando perde da 1 a 3 litri di liquidi al giorno attraverso 3 milioni di ghiandole sudoripare. La maggior parte di queste si trova sulla schiena, sul petto, sulle palme delle mani e sulle piante dei piedi. Il sudore è acqua per il 99,9 per cento.
• Circa 120 milioni di persone che vivono nel Bengala occidentale, in India e nel Bangladesh bevono acqua contaminata da arsenico, che ha una tossicità quattro volte superiore a quella del mercurio e presto diventerà la causa del 10% dei decessi degli abitanti adulti del Bangladesh meridionale. Sintomi precoci di avvelenamento da arsenico: dolorose verruche sul corpo, congiuntiviti acute, difficoltà respiratorie. Un’alimentazione ricca di vitamine e il consumo di acqua potabile pura possono alleviarli.
• Secondo il diritto internazionale il territorio di un paese che si affaccia sul mare si estende per 12 miglia nautiche (22 km) dalla costa. I governi possono rivendicare lo sfruttamento di risorse naturali e svolgere «determinate attività economiche»entro un raggio di 200 miglia nautiche (370 km), detto Zona Economica Esclusiva (ZEE).
• L’acqua dei sistemi di raffreddamento delle turbine nucleari, che contiene sostanze radioattive come plutonio e tecnezio-99, viene riversata nei fiumi o in mare. Nel 1996 in tutto il mondo erano operativi 440 reattori nucleari (altri 30 erano in costruzione). Nel 1998 una commissione di 15 paesi europei ha vietato lo scarico di scorie nucleari nell’Atlantico nordorientale e nel Mare del Nord. Filippine, Giappone, Corea del Sud, Cina e Thailandia intendono potenziare i loro programmi nucleari, inquinando ulteriormente di scorie radioattive le acque del pianeta.
• La pioggia nelle zone industriali è acida come il succo di pomodoro: il ministero della Sanità thailandese raccomanda di aspettere un’ora dopo l’inizio di un acquazzone prima di raccoglierla, per lasciarle il tempo di sciacqure i cieli e i tetti delle case ripulendoli dallo smog.
• Corpi di polizia antisommossa usano gli idranti per disperdere la folla. I micidiali getti d’acqua possono causare lesioni muscolari, escoriazioni, fratture alle ossa.
• In Birmania il Consiglio di Stato per la Pace e lo Sviluppo vieta il possesso e il lancio di gavettoni. Lanciare palloncini pieni d’acqua con la fionda può provocare lesioni e ferite mortali. Un palloncino ha la stessa forza d’impatto del proiettile di un fucile.
• In Sudafrica la polizia è accusata di ficcare la testa dei prigionieri in un secchio o di soffocarli con buste bagnate. Pare che nei commissariati turchi i ragazzini vengano irrorati con acqua ghiacciata. Secondo Amnesty International nel Bhutan le guardie carcerarie fanno immergere con la forza i prigionieri in vasche piene d’acqua, fino a farli quasi affogare. Nelle prigioni keniote i detenuti sarebbero costretti a restare dentro una fossa angusta che viene gradualmente riempita d’acqua. La polizia messicana spara su per il naso dei sospetti acqua con aggiunta di anidride carbonica. Nel 1974 Archana Guha, indiana, oggi in esilio a Copenaghen, è stata trattenuta dalla polizia di Calcutta per 27 giorni: «Avevano una ciotola e mi facevano gocciare l’acqua sulla fronte, semplici goccioline, ma ricordo che ogni goccia sembrava una pietra, una grande pietra che mi colpiva la testa».
• L’Eufrate nasce in Turchia e attraversa la Siria e l’Iraq. Le dighe turche sull’Eufrate (Progetto Anatolia) prosciugano la Siria del 40% delle sue risorse idriche. I contadini per irrigare i campi attingono ai canali fognari, aumentando il rischio di colera e febbri tifoidee. La Siria dagli anni Ottanta addestra i militanti curdi a far saltare in aria le dighe, in previsione di future azioni di sabotaggio contro il Progetto Anatolia. L’Iraq potrebbe perdere il 90% della sua acqua. I campi su cui prima cresceva l’orzo, sono aridi e incrostati di infiltrazioni di sale.
• Un campo da golf per mantenere un aspetto verde e brillante ha bisogno di circa 3.000 metri cubi d’acqua al giorno, pari al fabbisogno di 15.000 persone.
• Nel 1998 14 milioni di persone hanno visitato il versante canadese delle cascate del Niagara, di questi 500.000 erano in luna di miele: gli alberghi rilasciano certificati in cui si dichiara che il matrimonio è stato consumato. Secondo Frank Soya, scrittore canadese, l’aria delle cascate del Niagara ha la più alta concentrazione di ioni negativi del pianeta (stimolano l’allegria e il desiderio sessuale). Niagara è la capitale della prostituzione in Canada.
• I musulmani invocano la pioggia con una preghiera collettiva di 16 minuti prescritta negli hadith, testi sacri dell’Islam. Nel Qatar se non comincia a piovere 40 giorni dopo la fine dell’estate, l’emiro si unisce a una preghiera collettiva sotto il cielo stellato prima del sorgere del sole. Ahmed, funzionario del ministero dei Sussidi e degli Affari Islamici del Qatar: « l’ultima spiaggia. A volte funziona». Nel 1988 il ministero degli Affari Religiosi del Bangladesh ha disperso i raduni di massa per invocare le piogge dopo che un diluvio aveva ucciso quasi cento persone.
• Vittime di calamità naturali: circa 50 mila l’anno. Nel 1998 in Bangladesh la stagione dei monsoni, tre volte più lunga del normale, ha provocato gigantesche alluvioni: 23 milioni di persone sono rimaste senza casa né cibo. In Cina lo straripamento del fiume Yangtze ha spazzato via 48.766 scuole. La deforestazione e la costruzione di edifici lungo le sponde dei fiumi e sulle pianure alluvionali fanno aumentare il rischio di frane e inondazioni. I gas emessi dalle bombolette spray e dai frigoriferi alterano gravemente l’equilibrio climatico.
• A Bali, in Indonesia, per placare i demoni dell’acqua gli indù vanno in riva al mare, pregano e fanno offerte di frutta e orchidee. Oggi i negozi vendono offerte preconfezionate e molti fedeli, alla fine della preghiera, se le riportano a casa.
• Per gli indù farsi il bagno nel Gange è un modo per purificarsi e magari interrompere il ciclo delle reincarnazioni e volare in cielo dopo la morte. Kusum Sharma, pellegrino di Delhi: «Più lo fai più aumentano le probabilità. Faceva un freddo spaventoso e sono uscito immediatamente. L’ho fatto soltanto per osservare i precetti della religione. La gente nel fiume ci si lava e quindi hai una sensazione di sporcizia, ma la religione dice che il Gange è puro e allora devi chiudere gli occhi».
• Il Gange, lungo 2.500 km, è il bacino idrico con la più alta densità demografica del pianeta: 500 milioni di persone, il 90% delle quali non dispone di infrastrutture sanitarie. Ogni giorno 1,3 miliardi di scarichi fognari vengono riversati nelle sue acque. Sulle sue sponde gli indù cremano i morti, ma dato che la legna da ardere è cara, nel fiume galleggiano centinaia di corpi semi-carbonizzati. Quando la polizia trova dei cadaveri li getta nel fiume. Nella città sacra di Benares ogni giorno vengono bruciati circa 300 cadaveri mentre poco lontano 60.000 persone fanno le loro abluzioni rituali.
• Ogni anno 5 milioni di pellegrini vanno a Lourdes. I malati si immergono e bevono l’acqua nelle stesse vasche di pietra. Le autorità, per evitare contagi, hanno cominciato a purificare le acque con cloro, filtri e lampade che distruggono i microrganismi.
• Riza Geniç, 29 anni, lavora nei bagni turchi a Istanbul, Turchia: «Dopo il lavoro, o se non c’è nessuno, ci facciamo un bagno con gli amici. La cosa migliore di questo posto è che sei sempre pulito».
• Per fare il gondoliere bisogna superare un concorso pubblico per esami. Imparare a condurre bene una gondola richiede una preparazione di circa due anni.
• Arthur von Wiesenberger, degustatore di acque: «Per me l’acqua è come il vino per un conoscitore di vini, ho lo stesso tipo di mentalità. Giudichiamo l’acqua in base al gusto, al retrogusto, alla sensazione che lascia in bocca, all’aspetto e all’odore. I minerali sono essenziali per il gusto: il modo in cui si combinano crea un buon sapore. In genere un po’ di calcio e di magnesio conferiscono durezza all’acqua, che è una buona cosa. Il potassio la rende dolce. Il sodio, in piccole quantità, la rende più gradevole al palato. Il ferro può darle un sapore di chiodo arruginito. Lo zolfo, se non è aerato, provoca un sapore di uova marce. Le sorgenti di acqua frizzante naturale sono una delle cose più stupefacenti: l’acqua e le bollicine affiorano insieme come natura vuole».
• Dong-Sik Kim, 29 anni, presidente della K-weather a Seul, Corea del Sud: «La meteorologia è incentrata sull’acqua. C’è chi stipula un’assicurazione meteorologica sulle precipitazioni: se piove durante un concerto e lo spettacolo è annullato, ad esempio, dobbiamo risarcire in toto il cliente delle perdite subite».
• Irrigazioni. Montserrat Palacin, irrigatrice intestinale: «Tutte le malattie degenerative cominciano da un colon eccessivamente sporco. Per guarire, bisogna pulirlo. Uso l’acqua del rubinetto, ma la filtro per eliminare le impurità. A volte, durante il trattamento il tubo si intasa. Alcune persone sono talmente piene di feci che mi dico ”Mio Dio! Come fanno a tenersi dentro tutta questa roba?”. Se il tubo non è stato infilato bene nell’ano, o se il paziente si muove di scatto, il tubo si sposta sporcando tutto. Per fortuna non succede molto spesso. Una paziente mi ha detto di aver fatto il sogno più bello della sua vita dopo una seduta. Sembra che il colon sia collegato ai ricordi dell’infanzia e si dice che è anche il punto del corpo in cui tratteniamo la rabbia».
• Le baraccopoli del Bangladesh l’acqua viene trasportata da autobotti e venduta a un prezzo 250 volte superiore a quello dell’acqua comunale. In Germania un metro cubo d’acqua costa 3 marchi (1,80 dollari) più o meno il prezzo medio mondiale.
• Chi ha un allaccio al sistema idrico usa 250 litri d’acqua al giorno (la metà va sprecata), una quantità 20 volte superiore rispetto a chi non possiede un rubinetto.
• Ogni anno a Stigomta, in Svezia, si tiene la ”Giornata della pipì fuori casa” che permette di risparmiare il 50 per cento dell’acqua che viene normalmente scaricata quando si va al gabinetto.
• Alcuni abitanti di Manila, Filippine, costruiscono con assi di legno o blocchi di cemento ponti sulle strade allagate, facendo pagare un pedaggio ai pedoni. I colombiani, a Bogotà, fanno la stessa cosa con le cassette delle bibite. In Zambia, alcuni ragazzi,i kaponyas, trasportano le donne attraverso le pozzanghere per 500 kwacha (0,22 dollari) a viaggio.
• Quasi tutta l’acqua che si compra viene imbottigliata nella plastica. Solo negli Stati Uniti vengono svuotate 2,5 milioni di bottiglie l’ora (ci vogliono 500 anni prima che la plastica si decomponga). La Mirta Fasci e Luis Pittau hanno progettato bottiglie riciclabili che si incastrano l’una nell’altra come i mattoncini della Lego. Possono essere usate per creare mobili, per l’isolamento termico, come mattoni da costruzioni dopo averle riempite di cemento.
• I sandali infradito sono l’articolo più venduto durante la stagione delle piogge a Bangkok, in Thailandia.