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 2016  novembre 11 Venerdì calendario

Il genio e i genitali

• Il genio e i genitali. «L’atto dell’accoppiamento e le membra di cui esso si serve sono d’una tale laidezza che se non vi fosse la bellezza dei volti, gli ornamenti dei partecipanti e lo slancio sfrenato, la natura perderebbe la specie umana» (Leonardo Da Vinci).
• Uomo e/o animale. «L’attività sessuale dell’uomo non è necessariamente erotica. Lo è nella misura in cui non è rudimentale o semplicemente animale».
• Il tabù dei tabù. «Se consideriamo l’incesto, siamo immediatamente colpiti dal carattere universale della proibizione. Tutta l’umanità la riconosce in qualche forma, sebbene le sue modalità siano variabili».
• I carmelitani, Dio, il sesso. Secondo uno studio di una rivista carmelitana, l’unione tra l’uomo è Dio non ha, come sostengono alcuni, contenuto sessuale, casomai è il sesso ad avere qualcosa di divino.
• Punte infuocate. Uno dei passi più citati da chi vede nell’estasi mistica un ché di sessuale è quello di Santa Teresa: «Vidi la sua lunga lancia d’oro che terminava in una punta infuocata, e mi parve ch’egli a più riprese me l’affondasse nel cuore e mi trapassasse le viscere! E quando me la toglieva, era come se mi trapassasse anche le viscere lasciandomi infiammata del grande amore di Dio. Il dolore era così intenso che mi faceva gemere e tuttavia la dolcezza di quell’eccessivo dolore era tale che non mi auguravo certo di esserne liberata».
• Apparente anarchia. «Spesso la trasgressione del divieto appare non meno soggetta a regole di quanto lo sia il divieto stesso».
• Divieto di non prostituzione. Secondo lo studioso Roger Caillois, in alcune popolazione dell’Oceania, quando muore il re si scatenano dei disordini trasgressivi e licenziosi. Per esempio, nelle isole di Sandwich, alla morte del re, gli uomini compiono reati, come furti, assassinii eccetera, mentre le donne sono tenute a prostituirsi. Lo stesso nelle Figi. Tali disordini hanno fine con la sepoltura/cremazione del sovrano.
• Putrefazione e morte. Il terrore che si prova davanti a un cadavere è dovuto soprattutto al suo stato di putrefazione e la putrefazione incute terrore perché è una fase in cui la morte genera la vita (produce vermi, fertilizza terreni eccetera).
• Nasciamo tra le feci e l’urina. «Inter faeces et urinam nascimur» (Sant’Agostino).
• Viene prima l’uovo o la gallina? «Riteniamo che gli escrementi ci nauseino a cagione del loro puzzo. Ma puzzerebbero, quegli escrementi, se già non fossero oggetto del nostro disgusto? Troppo presto dimentichiamo gli sforzi che abbiamo dovuto compiere per imporre ai nostri figli le avversioni che ci hanno costituito, che hanno fatto di noi degli esseri umani».
• Sangue. Il sangue è tabù perché associato alla violenza.
• Sangue. Il sangue mestruale è oggetto di tabù perché lo è il sangue in genere e perché è anche contaminato dall’attività sessuale.
• Paleolitico superiore. Le testimonianze archeologiche relative alla sessualità sono quelle più recenti: non vanno al di là del Paleolitico superiore.
• Homo Sapiens/Uomo di Neandertal. L’arte ha inizio con l’Homo Sapiens, il suo predecessore, l’Uomo di Neandertal, non ha lasciato tracce di attività artistiche.
• Balia. «Una comunità non può cadere in balia dell’attività sessuale».
• Sesso e lavoro. L’elemento che distingue per primo l’uomo dall’animale è il lavoro. L’attività sessuale viene limitata in quanto c’è il pericolo che sottragga troppo tempo/energie al lavoro.
• Per i primitivi ogni morte è un assassinio. «Agli occhi degli uomini arcaici, la morte è sempre la conseguenza di un atto di violenza: può avere agito per via di magia, ma vi è sempre un responsabile, è sempre stato commesso un omicidio».
• Guardare e non toccare è una cosa da imparare. In Totem e tabù, Sigmund Freud, a causa della scarsa conoscenza etnografica del suo tempo, afferma erroneamente che i tabù sono in genere connessi al divieto di toccare.
• Usanze. L’usanza di seppellire i morti deriva dalla volontà di preservarli dagli animali.
• Attributi esterni. «L’erotismo è uno degli aspetti della vita interiore dell’uomo. Non deve ingannarci il fatto che esso cerchi senza posa un oggetto del desiderio posto al di fuori».
• Misfatto e matrimonio. «L’atto sessuale ha sempre un valore di misfatto, sia nell’ambito del matrimonio che al di fuori di esso».
• Jus primae noctis. Poiché, anche per lo sposo, la deflorazione aveva carattere di misfatto, di trasgressione, veniva affidata ad altri più autorizzati di lui. In un primo tempo al sacerdote, poi, con l’avvento del cristianesimo, al re. Di qui, lo jus primae noctis.
• Contro la sessualità matrimoniale. Dopo il primo rapporto, nel matrimonio, con la ripetizione dell’atto sessuale, c’è una perdita di valore trasgressivo e quindi di piacere.
• A favore della sessualità matrimoniale. «L’abitudine, invece, ha il potere di approfondire ciò che l’impazienza ignora».
• Saturnalia. «Non è un caso che durante le orge dei Saturnali l’ordine sociale venisse rovesciato, e il padrone servisse lo schiavo, e lo schiavo giacesse sul letto del padrone»
• Rito della fertilità. L’orgia, nelle antiche civiltà agricole, aveva anche la funzione di rito della fertilità.
• Preservare la famiglia. I divieti inerenti alla sfera erotica hanno a che fare in origine con la necessità di preservare la famiglia.
• Democrazia. «L’orgia presuppone, esige l’equivalenza dei partecipanti».
• Prostituzione. La donna si pone come oggetto del desiderio dell’uomo. Il movimento iniziale della vita sessuale è infatti la ricerca della donna da parte dell’uomo. La prostituzione è qualcosa di connaturato a tale dinamica. l’aggiunta, a tale dinamica, di un elemento di venalità.
• Prostituzione sacra. La prostituzione, come tutti gli altri tipi di trasgressione, nell’antichità era regolata dal sacerdote.
• Decorazioni divine. «I templi dell’India sono popolati di figure erotiche intagliate nella pietra, in cui l’erotismo si manifesta per quello che fondamentalmente è, ossia divino».
• Etereità. La bellezza di una donna è tanto maggiore quanto la donna si discosta dall’animalità, quanto più è eterea.
• Paradossi profanatori. Si desidera la bellezza, cioè l’etereità della donna, per poterla corrompere.
• Nato nel 1897 in Francia, Georges Bataille, dopo un’adesione al movimento surrealista di Breton, si dà a un’attività di scrittura multiforme. Alterna la forma del romanzo a quella del saggio filosofico o sociologico. L’azzurro del cielo è la sua opera più conosciuta. Muore nel 1962. Apparso in Francia nel 1957, L’erotismo è un percorso attraverso i temi prediletti da Bataille, la morte, il sesso, la violenza, l’estasi mistica, la bellezza. L’autore ne indaga il legame (vedi prostituzione religiosa, terrore del sangue mestruale, tabù dell’incesto, jus primae noctis eccetera) con riferimenti storici, etnografici e letterari (da Lévy-Strauss a Freud, da Leonardo da Vinci a Santa Teresa), senza ombra di volgarità o intento dissacratorio, ma con profonda semplicità.