Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 30 ottobre 2004
Fiocchi - Il corpo bianco di Moana, "svanito come un fiocco di neve"
• Fiocchi. Il corpo bianco di Moana, "svanito come un fiocco di neve". Non prendeva il sole dall’età di quindici anni e faceva il bagno per ore nel latte di capra. Una passione per i tatuaggi (sulla nuca, nascosto tra i capelli, un drago nero).(Moana Pozzi).
• Ghiaccio. "La sua pelle era bianca come il ghiaccio. L’ho avuta nuda davanti per dieci ore al giorno e per dieci ore non ho avuto la forza di levarle gli occhi di dosso" (Roberto Salaorni, il maestro di danza).
• Chiappa. "Eilà. Chiappa tonda, fava gioconda" (Marcello Mastroianni in Ginger e Fred, di Federico Fellini, guardando Moana in tv).
• Didietro. "Insomma, piace molto il mio didietro" (Moana Pozzi).
• Moana. Il nome di un’isola delle Hawaii, in dialetto polinesiano ”il punto dove il mare è più blu”. Scelto dai genitori sfogliando un atlante geografico, non lo cambiò: "Ha un suono dolce, per il mio lavoro è perfetto e tutti pensano che sia inventato".
• Allegria. "Io faccio un lavoro che di solito è un lavoro che fa una ragazza magari così, non so per quale motivo, però con poca cultura, a volte disperata, a volte con dei problemi seri, cioè non c’è nessuno che lo fa per scelta, per allegria" (Moana Pozzi).
• La prima volta. "Il primo orgasmo della mia vita l’ho avuto masturbandomi all’età di undici anni". La prima volta l’ha fatto a quattordici anni, ma solo per emulare l’amica, che la dava a tutti e per questo era sempre la preferita. La prima volta che le piacque farlo, fu a sedici anni. Il suo primo film hard, Valentina, ragazza in calore, uscì nell’81, mentre Moana conduceva su rai Due un programma pomeridiano per ragazzi, Tip Tap Club(Moana Pozzi).
• La prima volta/2. "Mi piace essere quella della prima volta..."(Moana Pozzi).
• Baci. Quando a Moana piaceva qualcuno, il primo desiderio era di baciarlo a lungo, "anche più di far l’amore".
• Maradona. Tra gli altri le sarebbe piaciuto Maradona: "Gli uomini in fondo devono essere un po’ scimmieschi".
• Rosario. Nella sua borsetta non mancava mai un rosario, del suo colore preferito, il rosa.
• Praticità. Candidata alle politiche del 1992 nella lista del Partito dell’Amore di Mauro Biuzzi, Moana non fu eletta. Durante la campagna elettorale: "Di politica non capisco nulla, ma sul piano pratico penso di poter contribuire a prendere qualche iniziativa giusta" (Moana Pozzi).
• Tranquillità. Nata a Genova, fino all’età della scuola superiore visse a lungo all’estero, per seguire i trasferimenti del padre, ingegnere nucleare, che a scuola la iscriveva o dalle suore o dai preti ("così sto più tranquillo").
• Istantanee. Esibizionista fin da bambina, già a tredici anni, quando andava al mare con la classe, si portava una polaroid per farsi fotografare senza reggiseno dai compagni.
• Mimesi. Sfogliò il primo giornaletto pornografico a quindici anni, proprio a casa della nonna. Nascosti dagli zii più giovani sotto i cuscini del divano, Moana se li portava via per guardarli con il fidanzato di allora, più grande di sette anni, e imitare le pose.
• La filosofia di Moana. Il titolo del libro che lei stessa scrisse e pubblicò da sola distribuendolo nelle edicole, raccoglie il nome di venti amanti vip, con tanto di voto.
• Afrodite. Luciano De Crescenzo conobbe Moana a una festa prima che diventasse una pornostar: "Era bellissima. Era come se avessi visto Afrodite in persona... Era una ragazza assolutamente normale, di buona famiglia e di buone letture. Forse era proprio questo l’aspetto che più mi stupì: per la sua età, aveva diciannove anni, mi sembrava straordinariamente matura. Non avrei mai immaginato che sarebbe poi diventata una pornostar". La sera stessa la invitò a passare con lui due settimane in un villaggio turistico in Sicilia ("indimenticabili. Di più, credo, non sarei sopravvissuto"). Si ricorda ancora del ragazzo del bar, che servendogli la colazione una mattina, gli disse: "Ingegne’, io ieri sera, pensando alla fidanzata vostra, ho commesso anche un atto impuro" (il ragazzo in questione poi è diventato Fiorello). Quando la rivide lei era già una pornostar e a domanda gli rispose di averlo fatto perché non voleva morire sconosciuta (voto assegnato da Moana in La filosofia di Moanna: sette).
• Vergogna. Roberto Benigni proprio non volle saperne di farlo. Lo conobbe nell’82, ospite nella casa in Toscana di Dado Ruspoli. Per dare una mano all’amica Antonella, che era pazza di lui, ma non riusciva a vincere la sua timidezza, una notte penetrò di nascosto insieme a lei nella sua stanza: "Piano piano ci siamo infilate sotto le lenzuola. Era davvero buffo: dormiva con tanti indumenti addosso, calze, mutande, canottiera di lana. Era molto carino e abbiamo tentato di spogliarlo e toccarlo. Lui è saltato giù dal letto e ha cominciato a correre per la stanza, gridando: ”siete matte, mi vergogno!”. Abbiamo riso tutta la notte, poi ci siamo addormentati insieme".
• Mariti. Antonio Di Ciesco, il marito segreto di Moana, sposato a Las Vegas il 31 ottobre 1991. Istruttore subacqueo a Lampedusa, dove si conobbero, smise per portarle le valigie, farle da autista e guardia del corpo. Quando Moana morì però vendette le sue memorie ai giornali e si mise con sua sorella.
• Indifferenza. "Sembrava non accorgersi di nulla. Se la telecamera la inquadrava solo nelle parti intime, era capace di limarsi le unghie. Quello che avveniva dentro la sua vagina sembrava non riguardarla" (Roberto Pipino, in arte Bob Malone).
• Perdono. Moana morì a Lione, a trentatré anni, il 15 settembre 1994. ufficialmente per un tumore al fegato. Il padre, Alfredo, aveva fatto un voto: andare come volontario a Sarajevo, per salvare tutte le vite che poteva e avere in cambio quella della figlia. Pare che prima di morire abbia detto alla madre: "Vedrai, Dio sa perdonare e perdonerà anche me".
• Sguardi. «Quando faccio il mio spettacolo e mi sento al centro del desiderio di tanti sguardi maschili, provo più piacere di quando amo un uomo» (Moana Pozzi).
• Delusioni. Quella sera dell’83, in un locale alla moda di Roma, a Robert De Niro, che le aveva detto «mi piaci perché sei fatta come una negra», Moana preferì Harvey Keitel, ma fu una delusione: «Uno strafattone di droga. Più che scopare, immaginava di scopare».
• Scritte. Sul muro di fronte al Blue Moon di Roma, dove si esibiscono le pornostar, la scritta ”Moana è viva”, e ben dodici testimoni confermano che è così: «La notizia data con due giorni di ritardo, nessuno che l’abbia vista da morta, tranne i genitori; niente cerimonia, e nemmeno il funerale, la cremazione effettuata a tempo di record, le ceneri buttare in mare. Fateci caso: oggi come oggi, non sarebbe possibile effettuare nessun controesame» (Brunello Fantauzzi, giornalista).
• Nevrosi. «Chi la descrive come una donna felice del suo ruolo, sbaglia o mente, perché negli ultimi tempi Moana, dilaniata dal desiderio di una nuova rispettabilità e dell’impossibilità di raggiungerla, nel quadro più ampio del conflitto tra il bene e il male, era vittima di un vero e proprio sdoppiamento di personalità, di una nevrosi, insomma, che secondo me è stata la causa scatenante del suo male» (Mauro Biuzzi, fondatore del Partito dell’Amore).
• Dispiaceri. «Non sono pentita. Ne parlavo proprio con mia madre pochi giorni fa. Le dicevo: mi dispiace che ti dispiaccia, ma rifarei tutto quello che ho fatto» (Moana Pozzi risponde a Pippo Baudo nell’ultima intervista televisiva).
• Esperienze. «Io sono una che le esperienze le brucia: vissuto, finito, archiviato» (Moana Pozzi)
• Misteri. «Vivevamo divisi. Ma ero orgoglioso di lei. Per me Moana rimane un mistero» (Simone, fratello della Pozzi).
• Bontà. La mamma di Moana Pozzi, Rosanna Aloisio, casalinga, non ha mai visto un suo film. Della figlia dice che non era cattiva: «Quando sua sorella ha seguito la sua carriera, tanto ha insistito finché non l’ha fatta smettere» .
• Amici. «Non ho amici. Quando sto male o sto bene, quando ho bisogno di parlare con qualcuno chiamo mia madre, è lei l’unica persona importante della mia vita» (Moana Pozzi).
• Fedeltà. Moana Pozzi aveva bisogno «di essere innamorata per stare veramente bene, piena di voglia di vivere e curiosa di ogni sensazione. Quando mi succede divento fedelissima" (a parte il mio lavoro di pornostar)».
• Disperati. Tra il pubblico di Moana Pozzi a teatro c’erano anche handicappati, sordomuti e altri disperati che non riescono ad avere una donna: «Io sono felice di fare felice questa gente, sia pure per pochi secondi. Io di più non posso fare. Mica posso andare a letto con tutti»
• Oscenità. «La pornografia esalta il lato oscuro del desiderio. Il sesso è anche nero, contorto, corrosivo; non è sempre una cosa solare, gioiosa. A me piace l’oscenità; mi annoia invece la volgarità, che è cattivo gusto e basta. L’osceno è ”il” sublime» (Moana Pozzi).
• Pornografia. «Se il desiderio diventa realtà, questa è pornografia» (Moana Pozzi).
• Completezza. «Senza il cazzo non esiste l’atto sessuale. Infatti non capisco il lesbismo, perché manca qualcosa; mentre capisco l’omosessualità maschile. un sesso completo» (Moana Pozzi).
• Prendere. «Io ho una componente maschile dentro di me molto forte: oltre che essere presa nell’atto sessuale, mi piace molto prendere, pur essendo io una persona di carattere molto femminile, molto tranquilla» (Moana Pozzi).