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 2002  luglio 29 Lunedì calendario

Gli occhi freddi di Shipman, medico di Hyde

• Gli occhi freddi di Shipman, medico di Hyde.
L’ultima cosa. "I suoi occhi chiari e freddi, la sua barba alla Siegmund Freud, il sopracciglio corrugato nell’atto di praticare l’iniezione letale", l’ultima cosa che vedevano i pazienti prima di morire.
• Cronologia 1. Harold Fred Shipman, nato a Nottingham 56 anni fa, barbetta sale e pepe, occhiali, sposato dal 1966, quattro figli. Nel ’70 si laurea in Medicina, università di Leeds. Nel ’74 inizia il lavoro di medico generico a Todmoren, Lancashire, ma i colleghi scoprono la sua dipendenza dalla petidina, un antidolorifico: licenziato. Nel ’77 diventa medico generico a Hyde.
• Cronologia. 1980: questo l’anno in cui il medico generico Harold Fred Shipman avrebbe cominciato la sua attività di ”angelo sterminatore” vicino Manchester. 1993: si mette in proprio, assistito dalla moglie Primrose. 1998: viene arrestato dopo un’inchiesta. Risulta che dal ’95 ha stilato un alto numero di certificati di morte e cremazione. La figlia di una donna morta nel giugno lo accusa di aver falsificato il testamento della madre. Shipman è sospettato di aver ucciso 15 pazienti. 1999: l’undici ottobre si apre il processo a Preston, nei pressi di Manchester. 2000: il 31 gennaio viene condannato a 15 ergastoli, uno per ciascuno dei pazienti uccisi.
• Ritratto. «Un uomo premuroso, dall’aspetto rassicurante, la barba tagliata con cura e gli occhialini rotondi: potrebbe sembrare soltanto la vittima di un errore giudiziario» (Christophe Boltanski).
• Mortalità. Il dispensario Brooke, da cui partì la prima denuncia, perché, con 10 mila pazienti, aveva lo stesso tasso di mortalità del dispensario Shipman, tremila in tutto.
• Dubbi. «Le vittime vengono ritrovate vestite, come addormentate sui loro letti. Nessuno si preoccupa del fatto che i pazienti del dottor Shipman cadano come mosche, né le famiglie, né il servizio sanitario. Ma è molto raro che un cardiopatico muoia tranquillamente sulla sua poltrona e ancora più raro che il medico si trovi sempre lì accanto».
• Aiuti. Shipman ha fatto in modo che la maggior parte delle sue vittime venisse cremata. Ciò significa che ha ottenuto la firma di un altro medico e l’aiuto di un terzo che seguisse la cremazione.
• Numeri. Le iniezioni letali di diamorfina, avvenute tutte tra il 1975 e il 1998: almeno 171 vittime donne, 44 uomini, tra i 41 e i 93 anni. Secondo il giudice Janet Smith, titolare dell’inchiesta, Shipman agiva "nell’arco di una normale visita: uccideva con tranquillità, trovando ogni volta spiegazioni scientifiche attendibili per il decesso". Qualche anno fa, il ”dottor Morte” era stato riconosciuto colpevole di 15 omicidi, e condannato ad altrettanti ergastoli (è in carcere dal 31 gennaio 2000, col numero di matricola CJ8188, penitenziario di Strangeways, Manchester). Ora è indagato per la morte sospetta di almeno 215 persone (ma i giudici hanno dei dubbi anche sulla scomparsa di altre 45).
• Diamorfina. Una volta iniettò a un malato terminale 12 mila milligrammi di diamorfina, sufficienti a uccidere 300 persone.
• Pomeriggio. Eva Lyons, la prima vittima, uccisa nel marzo del 1975. Dopo quell’omicidio, Shipman ha agito in media nove volte l’anno fino al ’98, di solito nel pomeriggio. La vittima più anziana, una donna di 93 anni; la più giovane, un uomo di 41.
• Record. Shipman detiene il record degli omicidi di massa in Gran Bretagna. Prima di lui, un certo John Thompson aveva ucciso 37 persone dando alle fiamme un locale a Soho. C’è poi Thomas Hamilton, che ha fatto fuori 16 studenti e il loro insegnante nella scuola di Bunblane (1996).
• Serial killer. I più sanguinari: Pedro Alonso Lopez, ”il mostro delle Ande” (300 vittime); Luis Alfredo Garavito (189); Andrei Chikatilo, ”il mostro di Rostov” (55); Javed Iqbal (100 bambini); John Wayne Gacy, ”Pogo the Clown” (33); Jeffrey Dahmer (17); Anatoli Onoprienko (52); Donato Bilancia (17); Fred e Rosemary West (12 vittime, tra cui i figli).
• Referti. «Alcune descrizioni di questi decessi improvvisi lasciano senza fiato: ”Mi sono girato per prendere lo stetoscopio dalla borsa quando lei ha collassato ed è morta”; ”Stavo telefonando per chiamare l’ambulanza, ha tossito. Quando l’ho guardata ho solo potuto vedere che era morta”; ”è deceduta mentre la visitavo”» (Janet Smith).
• Indagini. Il Ministero della Sanità ha condotto indagini approfondite sull’attività di Harold Fred Shipman, medico di base a Hyde, nell’area metropolitana di Manchester e nel West Yorkshire. In particolare ha paragonato i tassi di mortalità dei suoi pazienti con quelli degli altri medici di zona, cercando di ricostruire gli orari in cui venivano registrati i decessi e se fossero presenti i parenti o altri dottori. Il rapporto preliminare (sei volumi per un totale di duemila pagine) si basa sulle cartelle cliniche, sulle prove raccolte dalla polizia e sulle testimonianze dei familiari delle vittime. I risultati definitivi, nella primavera del prossimo anno.
• Anticipazioni. Due giornali anticipano i risultati dell’inchiesta: secondo il Sunday Times, i casi "altamente sospetti" di omicidio sarebbero 166, con altre 43 morti "sospette" e 50 su cui non è possibile far altro che sospendere il giudizio perché sono andati perduti tutti i documenti. Per l’Observer il conto finale potrebbe essere anche più alto.
• Testamenti. Il testamento di Kathleen Grundy, una delle vittime, manomesso dal medico in proprio favore: la donna, morta a 81 anni, lasciò un’eredità di quasi 400 mila sterline, oltre 1,2 miliardi di lire. Di qui, i primi sospetti.
• Fantasie. «Mi sembra che, manomettendo il testamento della signora Grundy e uccidendola, abbia voluto attrarre l’attenzione su ciò che stava facendo. Ormai distaccato dalla realtà, credo che avesse organizzato un piano secondo cui, ottenuto il denaro, sarebbe scappato via, smettendo di fare il medico. Così gli omicidi sarebbero finiti. Questo piano, considerato razionalmente, era destinato a fallire, ma gli offriva la fantasia di un futuro e di un modo per smettere di uccidere» (Janet Smith).
• Impressioni. "Era un tipo arrogante con cui avere a che fare. E non lo dico con leggerezza. Durante gli interrogatori cercava con decisione di rivestire un ruolo dominante, di tenere in pugno la situazione e i poliziotti, talvolta sminuendoli. Si comportava come se fosse stata una specie di gara, di competizione in cui servirsi di ciò che considerava il proprio superiore intelletto contro chi lo stava interrogando" (l’ispettore capo Mike Williams).
• Passatempi. In cella, ha tradotto la saga di Harry Potter in codice Braille.
• Dipendenze. La ”dipendenza emotiva dall’omicidio”, secondo la Smith sviluppata da Shipman nello stesso periodo in cui era assuefatto alla petidina.
• Artrite. «Mia madre aveva 60 anni quando morì, nel maggio del ’99. Era una mamma perfetta. Vivevamo a poco più di un miglio di distanza e perciò era difficile che passasse un giorno senza vederci o sentirci. Quella mattina telefonò dicendo che non si sentiva bene e che stava aspettando il dottor Shipman. Aveva l’artrite reumatoide e per anni aveva sofferto di fastidiosi mal di testa. Un’ora o due più tardi il dottore mi chiamò al cellulare: voleva che tornassi a casa immediatamente. Potevo sentire mio padre in sottofondo, in preda a una crisi isterica, allora ho chiesto: ”è grave?”, e lui: ”Ha avuto una trombosi coronarica ed è morta”» (Chris Bird, figlio di una delle vittime).
• Sollecitudine. Irrispettoso con i parenti subito dopo i delitti. Barry Swan: «Quando mia madre morì, mi disse che sarebbe rimasto ancora un po’ per assicurarsi che non ci spaventassimo nel caso si fosse risvegliata».
• Pappagallini. In diverse occasioni, Shipman chiese in regalo effetti personali dei pazienti, tipo il pappagallino o la macchina per cucire.
• Biglietti. Shipman conservava i biglietti di ringraziamento ricevuti dai parenti delle vittime. Su uno, di Angela Wagstaff, si legge: "Grazie per tutte le attenzioni date a nostra madre, è stato consolante sapere che aveva il suo medico accanto negli ultimi istanti". La donna era una vedova di 81 anni: lui le fece la puntura, poi arrotolò in giù la manica della vestaglia e scrisse nel certificato che era da anni schiava dell’eroina.
• Fiducia. «L’orrore provocato dal caso Shipman non deve distruggere il patto di fiducia che lega dottori e pazienti» (il portavoce di Tony Blair).
• Market Street. Lo studio del dottor Morte, al numero 21 di Market Street, "un angolo dell’Inghilterra post industriale: fabbriche chiuse, casette di mattoni rossi - proprio come quella di Shipman, 125 milioni di mutuo ancora da pagare - pioggia, odore di pollo al curry, vetrine polverose, il negozio fallito ”Spectra” che chissà cosa vendeva e i manifesti che annunciano la partita Manchester-Birmingham allo stadio rionale: ma quella delle riserve, non quella dei titolari".
• Ristoranti. Sebastiano Ferrigno, titolare del ristorante italiano "Il Maestro" frequentato dal dottore: "Era uno riservato: parlava molto solo della Toscana, dove andava spesso, e dei suoi vini".
• Sempre a Hyde. Ian Brady e Myra Hindley, impiegati in un’industria chimica di Hyde, noti negli anni Sessanta come ”the moors murderers”, gli assassini della brughiera. Lui amava ascoltare registrazioni dei discorsi di Hitler, lei nell’intimità si vestiva da gerarca nazista. Appassionati di pornografia, cominciarono a rapire bambini che poi uccidevano e bruciavano nella brughiera. Documentavano le loro gesta fotografando le vittime e una volta registrarono su un nastro le grida di una ragazzina torturata e uccisa. Furono arrestati dopo una decina di colpi: Ian, parlando con il cognato di Myra, si vantò degli omicidi e per convincerlo finì un ragazzo davanti ai suoi occhi.
• Parrocchie. «Quando ero in viaggio e qualcuno mi chiedeva quale fosse la mia parrocchia, rispondevo di solito ”Hyde, vicino Manchester”. Adesso la gente associa subito il nome al dottor Shipman e così mi limito a rispondere ”vicino Manchester”» (padre Denis Maher).
• Cartelli. "A tutti i pazienti: se le vostre condizioni non vi permettono di venire qui, telefonate e avrete un parere medico"; "Attenzione: non si prescrivono droghe"; "Scegliete il rimedio giusto"; "Influenza: le conseguenze possono essere severe, specie per le persone a rischio" (alcuni dei cartelli scritti personalmente da Shipman e appesi alle pareti dell’ambulatorio).
• Spiegazioni. "Lo faceva principalmente per provare a cancellare qualcosa dentro di lui... per sbarazzarsi di un’inquietudine che non avrebbe potuto affrontare" (il dottor Richard Badcock, psicologo forense).
• Godimento. Le vittime, quasi tutte donne anziane o con più di quarant’anni. Con alcune di loro Shipman aveva avuto relazioni sessuali. Secondo gli psichiatri che l’hanno interrogato, il medico "provava piacere ad assistere al processo di morte e il suo godimento cresceva quando a morire era una donna di mezz’età".
• Domande. Alla sua paziente, la domestica Judith Page, un giorno Shipman chiese se avesse mai trovato un suo datore di lavoro morto. Judith rispose di sì. Lui: «E questo non l’ha eccitata?».
• Controllo. "Penso che la sola possibile spiegazione sia, semplicemente, che Shipman gioiva vedendo il processo di morte e gioiva ancora per la sensazione di potere di vita e di morte, letteralmente di vita e di morte" (il dottor Richard Badcock, psicologo forense).
• La madre. Gli psichiatri pensano invece che all’origine della pulsione omicida di Shipman potrebbe esserci il trauma subìto da adolescente, quando vide spegnersi per un cancro ai polmoni la madre Vera, 43 anni: "Stava sulla sedia a rotelle, imbottita di morfina, e questa scena lui avrebbe poi ricreato da grande, ”curando” con la morfina altre donne immobilizzate". ì
• Luci. «La morte è un processo, non un evento. Non è come spegnere una luce» (John Grenville, medico).
• Natale. Il primo Natale in prigione: «Nessuno da abbracciare e baciare, nessun regalo fatto o ricevuto, nessuna visita di amici». Sulle cartoline della moglie: «Appena le ho viste, mi sono seduto a terra e ho pianto».
• Harold Shipman, il "dottor Morte" accusato d’aver ucciso 215 pazienti in 23 anni di carriera, rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Frankland, nella contea di Durham (Inghilterra). La cella, 3,6 metri per 2,4, ha tre pareti in mattoni e una trasparente, una telecamera sempre accesa, neppure una finestra, bagno a vista, mobili in conglomerato di cartone e privi di spigoli. A turno le guardie siedono di fronte alla parete trasparente e controllano che Shipman non si uccida.
• Vetro. Panopticon, la prigione perfetta teorizzata dal giurista e filosofo Jeremy Bentham, alternativa moderna alle punizioni corporali: tutta di vetro, un solo secondino al centro dell’edificio che controlla i detenuti senza esser visto. Pensata per togliere ai criminali i loro spazi privati, per «imprigionare le anime» (Michel Foucault).
• Lettere 1. "Pochi dei miei pazienti hanno avuto effetti collaterali" (Harold Fred Shipman, lettera dal carcere).
• Lettere 2. "Mio carissimo Fred... Certe volte penso alle tue pazienti e mi chiedo se abbiano bisogno di un altro uomo per tenere insieme il loro matrimonio. Bene, se è così mi dispiace per loro, perché si dà il caso che tu sia mio marito e io ti amo tanto. Non buttarti giù. Con tutto il mio amore, Primrose" (la signora Shipman, lettera al marito in carcere).
• La moglie del mostro. La moglie di Shipman, cinquant’anni, da trentaquattro accanto a lui: hanno quattro figli. "Goffa, corpulenta, non può dirsi bella. Ma conquistata da quel giovanotto nel ’66, gli è rimasta accanto come ”moglie del dottore”, oggi ”moglie del mostro”".
• Battute 1. "Sergente, io curo gli anziani così come raccomandato dal governo nel documento sulla salute nel Paese" (Shipman, dai verbali della polizia).