Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 11 novembre 2016
Camere d’albergo nel Principato di Monaco: 2.500
• Camere d’albergo nel Principato di Monaco: 2.500. La metà è sempre occupata. Il 50 per cento dei proventi del Principato deriva dai servizi (12.000 miliardi di lire). Tra i depositi bancari e altri investimenti, il capitale del Principato ammonta a 150 miliardi di franchi (43.200 miliardi di lire).
• Carlotta di Gramont. Amata da Re Sole, ma innamorata del cugino duca di Lauzun. Sposa però del principe di Monaco Luigi I (1660). Morta a 39 anni, ordina che alla sua salma venga strappato il cuore: sia seppellito poi nel convento della Visitazione, da lei stessa fatto costruire. Più tardi il cuore verrà traslato nella cappella del palazzo di Monaco. Leggenda: da questo cuore infelice discende la disgrazia di tutte le donne del Principato.
• Fortuna. Nel 1848 Mentone e Roquebrune, già sotto la giurisdizione di Monaco, passano alla Francia. Il principe Carlo III, per riaverle, apre un lungo negoziato al termine del quale: la Francia riconosce il Principato; le due città in questione restano francesi; Parigi ammette che Monaco ha diritto a un indennizzo. Però Carlo III, con molta lungimiranza, baratta questo indennizzo in denaro con una unione doganale franco-monegasca, l’impegno francese a costruire una carrozzabile Nizza-Monaco lungo il litorale e una ferrovia Nizza-Genova che attraversi il Principato. Sono le premesse per trasformare Monaco in una stazione turistica di prima grandezza: il giorno dell’inaugurazione della linea Nizza-Genova partono 400 passeggeri. Dopo un anno saranno 70.000.
• Montecarlo. Il primo giugno del 1866 un’ordinanza sovrana stabilisce che i terreni del comune di Monaco compresi fra il torrente di Santa Devota, il sentiero detto ”de franciosi” e la strada che collega Monaco a Mentone fino alla riva del mare si chiameranno, dal nome del principe, Monte-Carlo.
• Carlo III progetta la costruzione del casinò e stipula una convenzione con i gestori che assolve i Grimaldi da ogni impegno economico. La Société des Bains de mer (Sbm) si impegna a illuminare i palazzi governativi, le vie principali dello Stato e la piazza del casinò con 120 lampioni a olio. Sempre a carico della Société è la fornitura di acqua alle fontane, la stampa di Le Journal de Monaco, la raccolta e l’incenerimento die rifiuti. Grazie a questi privilegi, Carlo può rinnovare nel 1869 l’esonero per i sudditi da contributi fondiari, personali e mobiliari, e dall’imposta sulle patenti.
• Alla roulette Arthur Rothschild giocava sempre 17 e 0; Cornelius Vanderbilt disegnava con alcuni franchi una croce sul tavolo verde; re Farouk collezionava fiches; il principe del Nepal si presentava solo cinque giorni l’anno, ma per 24 ore consecutive; l’inglese Charles Wells, nel 1891, giocando alla roulette sempre e soltanto numeri al di sotto del dieci vinse continuamente per tre giorni consecutivi, sbancò il tavolo, se ne andò con un milione di franchi oro.
• Nel 1922 Luigi II si arruolò nella Legione straniera come ”signor Monaco”, per far dispetto al padre pacifista.
• Durante il regno di Luigi la Société, in gravi ristrettezze finanziarie, sospese la fornitura gratuita di illuminazione e gli altri servizi garantiti al Principato. Diventerà una società privata e fornirà al Principato solo il 5 per cento degli introiti del casinò. In compenso molte società, attratte dalle esenzioni fiscali, si trasferiscono a Montecarlo. Con Luigi iniziano le trasmissioni di Radio Montecarlo.
• La nonna dell’attuale Ranieri era un’algerina di nome Maria Giulietta Jouvet. Amante di Luigi II, gli diede una figlia, battezzata Carlotta. Il principe la riconobbe e, quando arrivò il momento, le passò i diritti dinastici (non c’erano eredi maschi). Luigi passò lo scettro a Ranieri dieci giorni prima di morire.
• I residenti a Monaco continuano a non pagare le tasse. Le società che svolgono più del 25 per cento del lavoro fuori dai confini pagano come tassa un terzo dei loro profitti annui. In ogni caso il 5 per cento dei ricavi delle settecento imprese monegasche finisce nelle casse dello stato. I ”residenti stabili” devono stare a Monaco almeno sei mesi all’anno. Tutti debbono pagare con regolarità bollette di acqua, gas ed elettricità. Da questo si individuano eventuali residenti ”fantasma”, contro i quali il Principato è molto severo.
• Le strade di Montecarlo sono controllate da 130 telecamere, collegate alla Centrale di Polizia. Le immagini vengono conservate per mesi. Costo dell’apparato: 15 milioni di franchi. I poliziotti in servizio sono circa 500. Un centinaio sono in borghese.
• In occasione del Gran Prix la popolazione passa da 60.000 a 150.000 unità.
• Trentamila abitanti, più dell’83% stranieri, soprattutto francesi, e un nucleo di monegaschi ’doc’ che non supera i cinquemila. Praticamente sconosciuta la disoccupazione. Nessuna imposta diretta sul reddito delle persone fisiche. Fiori all’occhiello: l’industria turistica con le sue 2.500 camere d’albergo e i quasi 250.000 arrivi ogni anno, la cosmetica con marchi di prestigio come Lancaster e Biotherm , la farmaceutica e la chimica. Ogni società la cui attività sia legata alla ricerca scientifica o tecnica ha diritto ad un credito d’imposta del 50% della differenza fra l’ammontare delle spese di ricerca di un anno e la media delle spese dei due anni precedenti, con un tetto di 40 milioni di franchi. Alla fine del secolo scorso il settore della cosmetica fu lanciato dal signor Rimmel, inventore dell’allungaciglia.
• Gli istituti di credito a Monaco sono una cinquantina: tredici monegaschi, tre succursali di banche straniere, undici le succursali di banche francesi, una decina le succursali di banche straniere o francesi sotto controllo straniero: inoltre altrettanti uffici di rappresentanza e quattro agenti di cambio. Totale degli impiegati, 1.500 persone. Dagli anni ’90 il settore dei servizi ha registrato una crescita spettacolare. Già nel ’93 costituiva quasi il 50% della cifra d’affari complessiva del principato. Oggi supera i 41 miliardi di franchi (circa 12.000 miliardi di lire). Erano più di 33 nel 1993, 31 nel 1991, appena 3 nel 1975. Il capitale del principato ammonta a 150 miliardi di franchi tra depositi bancari ed altri investimenti. Nel settore alberghiero, 2.500 camere, la maggior parte in hotel di lusso: la metà sempre occupata.
• Il settore delle telecomunicazioni dovrebbe essere tra i più brillanti del prossimo futuro. Importante l’acquisizione del prefisso internazionale 377. Precedentemente Monaco era accorpata alla Francia. Il prefisso è stato reso libero dalla scomparsa della Germania Est che lasciò vacanti quelli dal 370 al 379. Entrato in vigore alle 21:00 del 21 giugno del 1996. Un’operazione costata 250 milioni di franchi (72 miliardi di lire).
• Il castello vecchio di Monaco fu edificato da Genova, padrona di Monaco sin dal 1215. Una notte dell’inverno del 1297, Malizia, vestito da francescano, convince le sentinelle genovesi di guardia ad aprire le porte. Lui ed i suoi uomini in abiti religiosi danno l’assalto al castello e se ne impossessano. Da quel giorno allo stemma di famiglia dei Grimaldi si aggiungono le sagome di due francescani con le spade sguainate.
• I guelfi di Genova si radunano a Monaco. Nel 1299 le truppe ghibelline della ’Superba’ assediano la rocca dei Grimaldi. L’astuto Malizia, nuovamente nottetempo, dirige su Genova con cinque galere. Qui approdato conquista una porta cittadina. I ghibellini, ancora di notte, contrattaccano e riconquistano la fortificazione. I Grimaldi sono costretti a trattare, con l’accordo del 10 aprile del 1301 gli Spinola riconquistano ai ghibellini Monaco. Nel 1317 i guelfi tornano a Monaco con l’appoggio di Roberto d’Angiò: un cambio di fronte di questi li costringerà di nuovo alla fuga. A metà del maggio 1341 i Grimaldi tornano, stavolta per rimanervi, a Monaco.
• Un trattato sancisce definitivamente il diritto di proprietà dei Grimaldi su Monaco e consente loro di riscattare ogni residuo diritto feudale ancora spettante ai ghibellini Spinola. Per assicurarsi il dominio incontrastato sulla rocca, sulla fortezza ed i due castelli i Grimaldi sborsano 12 mila lire d’oro genovesi. Una lira d’oro di Genova è d’oro puro ed è sui 3,5 grammi circa, viene chiamata ”genovino”. La moneta è accettata in tutta Europa al pari del fiorino di Firenze e del ducato di Venezia.
• Riconquistata la rocca, nel 1317, i Grimaldi vogliono ingraziarsi la popolazione con un atto di generosità. Decidono l’esenzione per i residenti dal pagamento dei tributi. L’idea è di Carlo I, figlio di Ranieri I, cugino di Malizia, primo Grimaldi a fregiarsi del titolo di signore di Monaco. Malizia è morto a Ventimiglia nel 1309, si dice in battaglia ma più probabilmente durante una rissa.
• Mancando i tributi, il regno si mantiene con il commercio, la pesca, il pirataggio. Voci principali del bilancio sono però l’esercizio mercenario delle armi al soldo altrui ed il diritto di porto. Per quanto riguarda quest’ultimo, ogni nave che attracca nel porto è tenuta a versare all’erario monegasco il due per cento del valore delle merci trasportate. Monaco era allora per le navi in transito la migliore soluzione per i rifornimenti e per il riposo dell’equipaggio. In occasione di tempeste o dell’attacco da parte di pirati, un sicuro rifugio. In breve il diritto di porto diventa una vera ricchezza per i Grimaldi. Ranieri II che succede al padre Carlo I, sposa in prime nozze Ilaria del Carretto ed in seconde Isabella Asinari. Pessimo amministratore, nonostante i diritti di porto vedrà il patrimonio notevolmente assottigliato. Sarà costretto a vendere parte dei suoi possedimenti.
• I Grimaldi hanno una fama di dongiovanni incalliti. In una novella del Decamerone Boccaccio descrive un tale Paganino, feroce corsaro monegasco spesso preda di passioni. Conquista la moglie di un tiepido italiano. Sempre nel Decamerone compare un tirchio e ricchissimo Erminio Grimaldi, genovese.
• Alla morte di Giovanni I Grimaldi, nel 1427, il suo testamento stabilisce una regola alla quale si farà spesso ricorso nella storia del principato. La successione riguarderà i figli maschi in ordine di primogenitura, escludendo le femmine. In assenza di maschi subentra la discendenza femminile. A patto però che i figli di quest’ultima prendano il nome dei Grimaldi, diventando parte dell’albero genealogico.
• Nei primi anni del Cinquecento la nave mercantile fiorentina San Cristoforo cerca di doppiare Monaco senza pagare la gabella. Le vedette monegasche se ne accorgono, inseguono la nave, la catturano e la costringono ad attraccare. La vicenda crea un forte contrasto con Firenze. La questione viene risolta con l’invio alla corte di Pier Soderini di un ambasciatore che conclude un accordo firmato il 27 maggio 1511 da Nicolò Machiavelli.
• Nel 1523 Luciano, sovrano di Monaco, succeduto a suo fratello Giovanni, da lui fatto uccidere, si divide tra la fedeltà alla Spagna e quella alla Francia. Bartolomeo Doria, suo nipote, su ispirazione di Andrea Doria interessato ad ingraziarsi la Francia, uccide lo zio pugnalandolo nella notte del 22 agosto. Agostino, fratello di Luciano, vescovo di Grasse, al quale il defunto sovrano aveva affidato l’incarico di stringere un accordo con il re di Francia, fa catturare l’assassino. Questi ben presto guadagna l’immunità. Il vescovo Agostino nel 1525 stringe un accordo con Carlo V. Si sancisce l’indipendenza di Monaco, entro un rigido protettorato spagnolo. Il religioso morirà avvelenato nel 1532. Dopo la sua morte, in attesa della maggiore età di Onorato, figlio di Luciano, la reggenza è affidata al ”gubernant” filospagnolo Stefano Grimaldi.
• Vi saranno ancora altre due Carlotta: la madre di Ranieri III, attuale Grimaldi, e la figlia di Carolina di Monaco e Stefano Casiraghi.
• Onorato III, figlio del raffinato conte Jacques de Goyon Matignon e di Luisa Ippolita figlia di Antonio I, uno dei figli di Carlotta. Il Matignon diventa principe Grimaldi grazie alla sostituzione dinastica della discendenza femminile. Lo sfortunato Onorato III sarà detronizzato e privato di tutti i suoi beni da un’autoproclamatosi Società Popolare monegasca. E’ il 1793 ed in Francia imperversa il Terrore. Onorato passa qualche tempo nelle segrete parigine dell’Abbaye aux Bois o prigione di Sèvres, ma mantiene la testa sul collo. La giovane nuora Francesca de Choiseul-Stainville sarà invece ghigliottinata.
• Il marito della de Choiseul-Stainville, Giuseppe Grimaldi, figlio di Onorato III, fugge. La vendetta ricade sulla giovane donna. Il 7 termidoro (25 luglio) del 1794 è condannata a morte. Qualcuno le suggerisce di fingere d’essere incinta ed avere così, secondo le leggi, salva la vita. L’inganno sembra riuscire e l’8 termidoro la condanna viene revocata dal Tribunale. La ”femme Monaco” come è stata ribattezzata la nobildonna, non ha intnzione di mentire. Scrive una lettera ai giudici nella quale confessa di non essere incinta e di aver mentito solo per guadagnare un giorno di vita. Ciò allo scopo di potersi tagliare i lunghi capelli. Taglia, usando un coccio di vetro, una treccia bionda. Vuole venga consegnata come ultimo ricordo ai suoi bambini. Il 9 termidoro sale sul patibolo con estrema risolutezza. Per non tradirsi nemmeno con il minimo pallore ha voluto un po’ di trucco sulle gote. Onorato III, disperato, viene liberato su richiesta fatta alla convenzione dalla Société populaire de Thorigny
• Onorato V, nipote del precedente, sarà ufficiale di Napoleone. Oltre a non poter partecipare alla battaglia di Austerlitz a causa di una brutta ferita, guadagnerà i titoli, non proprio soddisfacenti, di Barone di Monaco e primo scudiero dell’imperatrice Joséphine. Fu anche appassionato del pensiero illuminato e scrisse Della povertà in Francia e del metodo per sconfiggerla . Il fratello Florestano ridisegnerà la pianta urbanistica di Monaco e farà costruire la strada carrozzabile che da la Condamine conduce alla rocca, inoltre fa sistemare i giardini Saint-Martin.
• Nel 1848 la città di Mentone, parte del principato di Monaco, si dichiara ”Libera città” sotto la protezione sarda. Viene seguita da quella di Roquebrune. Florestano, temendo moti, abolisce il monopolio della produzione del grano e della farina e riforma il sistema scolastico. Carlo III, suo figlio, per evitare il passaggio brusco delle due città alla Francia, in seguito a pressioni dello scomodo e potente vicino, inizia nel febbraio 1861 una lunga serie di negoziati.
• Carlo III, su ispirazione di Carolina, moglie di Florestano, pensa anche ad emulare le case da gioco che prosperano nelle città termali tedesche. Il progetto prende corpo nel quartiere delle Spélugues, che diventa, in suo onore, Montecarlo. La prima sala giochi è istituita a Villa Bellevue alla Condamine. In epoca romana la Condamine era il quartiere dei notabili. La Spelegues era la zona rurale destinata al pascolo delle capre o abitata da artigiani. Di questo progetto si occupano Léon Langlois e Albert Aubert, due giornalisti ed affaristi disposti al rischio. I problemi peggiori per lo sviluppo del turismo nel principato derivano dalla difficoltà degli spostamenti verso il Principato. Per raggiungerlo da Nizza occorrono quattro ore. Via mare è in servizio un unico battello a ruote, il ”Palmaria”, che trasporta un po’ di tutto. La strada ferrata voluta da Carlo III renderà più agevoli gli spostamenti. Il giorno dell’inaugurazione della linea partono 400 passeggeri, dopo un anno saranno settantamila.
• Il 13 maggio 1858 Carlo, con il principe ereditario Alberto, posa la prima pietra del futuro casinò battezzato ”Elysée Alberti”. Nel 1863 il casinò è finito e viene fondata la Société des bains de mer et du Cercles des etrangers , guidata dal cinquantasettenne Francois Blanc. Questi il 6 aprile dello stesso anno acquista, pagando in contanti un milione e cinquecentomila franchi in monete d’oro, l’utilizzo esclusivo della Société per cinquanta anni. Il capitale sociale è di otto milioni di franchi, le azioni sono 32.000. Il doppio nome della Société deriva dal fatto che per un secolo il casinò ed i suoi giochi sono vietati ai cittadini di Monaco.
• Il primo progetto di casa da gioco di Aubert e Langlois si chiamava bains de Monaco. Non ebbe successo perché non riuscì ad attirare nel principato la mondanità europea. Dopo loro giunse un tale Pietro Duval, un millantatore che vantava supposte conoscenze altolocate. A questi succedette un certo Francesco Le Febvre, un losco faccendiere che ebbe però il merito di stipulare un contratto con il ”Figaro” di Parigi. Questo garantiva che gli eventi monegaschi avessero una buona copertura stampa. Dopo alcuni servizi giornalistici iniziò ad arrivare l’aristocrazia europea. Il casinò venne rimodernato nel 1858 dall’urbanista Godinot de la Bretonnerie, della ”scuola” di Haussmann e dall’architetto Dutrou, autore del palazzo dell’Industria di Parigi: questi creò la sala arabescata Mauresque.
• E’ il 1869 e a Monaco arrivano mediamente centosettantamila persone l’anno. Il casino di Le Febvre è inadeguato: viene demolito e inizia la costruzione di una nuova struttura. Nel frattempo i giocatori si danno appuntamento nella sala da pranzo dell’Hotel de Paris, inaugurato il 1° gennaio del 1864. Vengono iniziati i lavori della nuova sala da gioco realizzata dall’architetto Charles Garnier, il progettista dell’Opéra di Parigi. Tre grandi arcate centrali sorreggono una cupola in rame a trentacinque metri d’altezza. La sala è da seicento posti. Detta Salle Garnier viene inaugurata da Sarah Bernhardt il 25 gennaio 1879.
• Il primo giugno del 1866 un’ordinanza sovrana stabilisce che i terreni del comune di Monaco compresi fra il torrente di Santa Devota e il sentiero detto ”de franciosi”, e la strada che collega Monaco a Mentone, fino alla riva del mare prenderanno da quel giorno il nome del principe. Da allora: Monte-Carlo.
• Detective e gendarmi controllano i bagagli dei giocatori, nessuno può portare con sé armi da fuoco o stiletti. Vietata nel Principato la vendita di veleni, armi e munizioni. Il gioco può scatenare tristi reazioni che non farebbero certo una buona pubblicità al principato.
• Arthur Rothschild alla roulette giocava sempre 17 e 0. Cornelius Vanderbilt disegnava sul tavolo verde una croce usando dei franchi. Re Farouk d’Egitto collezionava le fiches. Il principe del Nepal gocava solo cinque giorni l’anno, ma per 24 ore consecutive. L’inglese Charles Wells, nel 1891, giocando alla roulette sempre e soltanto numeri al di sotto del dieci vinse continuamente per tre giorni consecutivi. Sbancò il tavolo, incassando un milione di franchi oro.
• Alberto, erede di Carlo, fondò nel 1881 l’Istituto Internazionale della Pace, una sorta di società delle Nazioni. Nel 1918 Alberto ruppe ogni rapporto con la Germania definendo Guglielmo II ”nuovo unno”, e restituendo titoli ed onorificenze tedesche. Nel 1911 Alberto inaugurò la prima edizione del Rally di Montecarlo. Ad Alberto succedette nel 1922 Luigi II, che si arruolò nella Legione Straniera come ”signor Monaco”, facendo dispetto al padre pacifista.
• Carlotta darà scandalo visitando spesso le carceri e facendo liberare e dotare di una abitazione, René Girier, nemico pubblico numero uno di Francia. Il 18 febbraio del 1933, Carlotta detta ”Mamou” divorzia da Polignac: Ranieri e sua sorella Antonietta hanno dieci e tredici anni.
• La figlia di Carolina di Monaco e Stefano Casiraghi si chiama Carlotta. Altri figli: il primogenito Andrea ed il minore Pietro. La piccola Carlotta è il ritratto di sua madre, così come Carolina è a sua volta somigliantissima alla nonna Carlotta, madre di Ranieri. Nel passato vi è l’antenata Carlotta di Gramont, bellissima e sfortunata moglie di Luigi I. Ghigliottinata durante la Rivoluzione francese. Il suo cuore è conservato in una teca. (vedi sopra; n. d. Roberto) Ancora, una Carlotta Grimaldi che divenne suora connil nome di Teresa.
• Nel 1940 numerosi ebrei, in fuga dalla Germania, mettono al sicuro i propri capitali nelle banche del Principato. La vita va avanti senza scossoni. Al Casinò si continua a giocare. A Mentone, pochi chilometri da Monaco, le truppe francesi in ritirata vengono massacrate degli italiani.
• Nel 1942, tedeschi ed italiani, infrangono l’armistizio del 1940. Monaco era stata dichiarata zona demilitarizzata. Viene invasa. L’occupazione dura fino al 1945.
• Nel luglio 1943 riprendono le trasmissioni di Radio Montecarlo. E’ utilizzata come strumento di propaganda dai nazifascisti. La città viene fortificata in modo da fungere da baluardo contro un’eventuale invasione degli angloamericani.
• La liberazione avviene il 3 settembre del 1944. Luigi, pluridecorato dell’esercito francese, non ha mai rinnegato la sua fedeltà alla Francia. Ranieri, ventenne, chiede di entrare a far parte dell’esercito francese e viene assegnato al settimo reggimento algerino comandato dal generale Monsabert.
• Ranieri conduce il Principato come un’azienda e si comporta come un amministratore. Realizza tra il 1958 e il 1990 tre terrapieni che ne aumentano la superficie di complessivi 309.000 metri quadrati.
• Dal 1911 Monaco ha una Costituzione. Nonostante ciò il principe sovrintende a tutto. Dai disegni di legge ai cartelloni culturali, dalla ricerca scientifica alle relazioni internazionali.
• Nel 1959 Ranieri sospende la Costituzione. A causa di una oparalisi amministartiva, scioglie il Parlamento. Si pone come sovrano assoluto. Dà ordine di elaborare un nuovo progetto costituzionale. Questo entra in vigore il 17 dicembre del 1962 e stabilisce la definitiva natura costituzionale della monarchia monegasca.
• Monarchia costituzionale ereditaria. La discendenza va alla primogenitura con priorità maschile. Il principe rende esecutivo ogni trattato stipulato. Nomina gli ambasciatori. E’ affiancato da un Consiglio della Corona composto da sette membri nominati dal principe per tre anni. Attualmente è presieduto da Charles Ballerio. Il Consiglio è esecutivo solo in caso di scioglimento del Consiglio Nazionale, per deliberare naturalizzazioni, grazie ed amnistie, o nel caso di stipula di trattati internazionali. Inoltre esistono un Consiglio di Stato, un Consiglio Economico e Sociale ed altre varie assemblee. Il potere legislativo viene esercitato dal Consiglio Nazionale (parlamento), oggi presieduto da Jean Louis Campora. E’ un’assemblea unica di diciotto membri eletti per cinque anni a suffragio universale diretto con scrutinio di lista. Eleggibili i cittadini monegaschi con più di ventuno anni. Due partiti: ”Conservatori” e ”Riformatori”. L’iniziativa delle leggi spetta al principe. La pubblicazione delle leggi e dei regolamenti deve avvenire sulla Gazzetta Ufficiale, il ”Journal de Monaco”. Il Consiglio vota la Finanziaria ed ha la competenza circa i tributi. Potere esecutivo al principe. Designa il Governo composto da tre consiglieri: finanze, lavori pubblici, affari sociali. Sceglie il Ministro di Stato, capo del governo. Attualmente è Michel Lévèque. Inoltre il Consiglio di Gabinetto composto da cinque funzionari, compreso il Capo di Gabinetto. Potere giudiziario al principe che lo delega ai Tribunali. La pena di morte è stata abolita nel 1962 con la revisione costituzionale.
• Nel 1952 le traballanti casse della SBM vengono rimpinguate da un accordo con Aristotile Onassis. Nel 1964 i contrasti si fanno duri. L’armatore greco vorrebbe estromettere la famiglia Grimaldi dalla società. Nel 1967 tenta di scalare la SBM. La dura opposizione di Ranieri lo farà desistere. Oggi la SBM impiega 2.600 persone. Per il terzo anno consecutivo il suo bilancio è in perdita. Venticinque anni fa i casinò in Europa erano circa 500. Oggi sono 10.000. Quest’anno il calo dei proventi dei tavoli è stato del 16%, pari a 829 milioni di franchi in meno.Vanno meglio le slot-machines ed i giochi ”americani” come i dadi. Cambia il tipo di frequentatore del casinò. Non c’é più l’alta società. Va meglio il settore alberghiero con una crescita del 9% nel 95-96. E’ passato da 402 a 432 milioni di franchi. Notevole l’aumento delle presenze americane ed asiatiche.
• Il Principato di Monaco è forse lo stato meglio controllato elettronicamente che esista al mondo. Vi sono 130 telecamere di sorveglianza che controllano ogni strada. Sono collegate alla Centrale di Polizia in rue Louis Notari, nei pressi del vecchio porto. Le immagini vengono archiviate e conservate per mesi. Costo dell’apparato: 15 milioni di franchi, negli anni Ottanta. Circa 500 i poliziotti in servizio. Un centinaio in borghese.
• Nei primi dieci mesi del 1996 sono arrivati nel Principato 200.000 turisti, per un totale di 568.000 notti trascorse negli alberghi. IL 26% di questi è italiano. In occasione del Grand Prix la popolazione passa da 60.000 a 150.000 unità.
• Lo yacht della famiglia Grimaldi è stato costruito a Viareggio alla fine degli anni Ottanta. E’ completamente computerizzato. Si chiama ”Malizia”.
• Mamma, troverò mai l’uomo della mia vita"? "Mia cara, un giorno troverai sicuramente il tuo principe azzurro". Così Margaret Majer Kelly rispose a sua figlia Grace un giorno del giugno 1955. La ragazza era turbata dal matrimonio della sorella minore Lizann. Precedenti fidanzati di Grace: Ray Milland, Bing Crosby, Oleg Cassini (una grande passione), Jean Pierre Aumont. Quest’ultimo fino all’estate del 1955. Grace Kelly e Ranieri si conoscono al festival di Cannes del 1955. Un anno prima Ranieri era infatuato dell’attrice francese Giséle Pascal. Questa era stata allontanata dal giovane principe. Si riteneva che un’attrice di teatro non fosse adeguata alla famiglia Grimaldi. Ranieri perde di vista Grace. Confessa il suo amore a Padre Francis Tucker, americano, reggente della parrocchia di Monaco. Questi lo invita a trascorrere il Natale dello stesso anno negli Stati Uniti. Cena del 24 dicembre a Philadelphia, in casa della famiglia Russell Austin. Attorno al tavolo c’é anche la famiglia Kelly al completo. Il 19 aprile 1956 Ranieri III, 33 anni, Principe di Monaco, sposa Grace Kelly, 26 anni, cittadina americana. Cerimonia nella cattedrale di Monaco. Officia il vescovo Giles Barthe. Durante la luna di miele una forte bufera rischia di rovesciare ed affondere lo yacht degli spos
• arolina Luisa Margherita nasce alle 9 e 27 minuti del 23 gennaio 1957. Ventuno salve di cannone ne annunciano la nascita. Le labbra le vengono bagnate con una goccia di champagne. Alberto Alessandro Luigi Pietro nasce il 14 marzo del 1958. 3 chili e 950 grammi. 52 centimetri. Cento e un colpo di cannone per l’erede. Dopo un mese di vita viene insignito della massima onorificenza monegasca, la Gran Croce dell’Ordine dei Grimaldi. A ventuno anni gli viene dedicato un francibollo. Stéphanie Maria Elisabetta nasce alle 17 del Primo febbraio 1965. 3 chili. 50 centimetri. Ventuno colpi di cannone.