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 2001  aprile 21 Sabato calendario

Laura, "Amori e furori - Le grandipassioni delXXsecolo tra cronaca e storia", Rizzoli, Milano, 2000
1100 Coll

• Laura, "Amori e furori - Le grandipassioni delXXsecolo tra cronaca e storia", Rizzoli, Milano, 2000
1100 Coll. 11F40
• Possibilità. ”L’amore uccide ciò che siamo stati perché si possa essere ciò che non eravamo” (Sant’Agostino).
• Perdono. «Ditegli che gli perdono. Gli perdono la sua durezza, la sua crudeltà, i suoi modi. Gli perdono di avermi sfruttata, rovinata, umiliata. Gli perdono tutto perché ho amato» (Eleonora Duse pensando a Gabriele d’Annunzio prima di morire, quattordici anni prima di lui).
• Piuttosto. «Preferirei morire in un cantone piuttosto che amare un’anima tale... D’Annunzio lo detesto ma lo adoro» (Eleonora Duse).
• Vanti. Amanti vantate dal Vate: mezzo migliaio, tra nobildonne, sarte, infermiere, cameriere, prostitute.
• Chiuse. Chiusa della lettera con cui la Duse liquidò Arrigo Boito, per mettersi con D’Annunzio: «All’infuori dei baci, nulla è dicibile tra di noi. Non mi rimane dunque che ripigliare in groppa me stessa» (quella volta usò tre inchiostri di colori diversi, uno per ogni emozione).
• Specchi. Per non vedersi invecchiare Eleonora Duse tolse via di casa tutti gli specchi e ordinava che così si facesse anche nelle camere d’albergo.
• Meriti. «Le sofferenze che le procuro aumentano la sua bellezza morale» (D’Annunzio, riferendosi alla Duse).
• Atti. «Quella tua semplicità divina per cui sembra che ogni tuo atto incominci dall’infinito e si compia all’infinito» (dedica di D’Annunzio alla Duse).
• Rimpianti. « morta quella che non meritai» (commento di D’Annunzio alla morte della Duse).
• Dono della scrittrice Gertrude Stein all’amante Alice Toklas: un grande anello con rosette di brillanti, spesso e sporgente, per impedire agli uomini che le facevano il baciamano di sfiorarle la pelle con le labbra.
• Il Duce alla figlia prediletta Edda, ancora ragazza, quando venne a sapere che usciva con un tedesco: «Pessima razza. Ti consiglio: piuttosto che uscire con un germanico vai a cena con un carmelitano scalzo».
• La prima notte di nozze di Edda Mussolini: barricata nella stanza da bagno, minacciando il marito Galeazzo Ciano di buttarsi dalla finestra se lui avesse continuato a forzare la porta.
• Amanti di Galeazzo Ciano: duecento. Di Mussolini: centosessantanove. Quando Edda si lamentò delle relazioni extraconiugali del marito, il padre le rispose: «La donna deve badare alla casa, mettere al mondo dei figli e portare le corna».
• Ricoverata da quindici mesi nella clinica di Malévoz in seguito alla morte del marito, Edda Mussolini accese per caso la radio proprio mentre davano la notizia della fucilazione del padre, e per l’occasione s’infilò un abito rosso.
• Secondo Simone Wiesenthal Hitler divenne antisemita per aver contratto da giovane la sifilide da una prostituta ebrea.
• Quando la nipote Geli si rifiutava di urinargli addosso, Hitler la colpiva a sangue con uno scudiscio di pelle d’ippopotamo (secondo alcuni biografi le sue perversioni sessuali erano originate dalla mancanza del testicolo sinistro).
• Mao Zedong, un’imperfezione ai genitali per un testicolo non sviluppato, si faceva iniettare un afrodisiaco della medicina tradizionale cinese e ordinava dalla Romania la ”Vitamina H3”, secondo le ricette magiche della dottoressa Aslan.
• Mao Zedong trascurava l’igiene personale: «Io mi lavo dentro i corpi delle mie donne».
• Wallis Simpson, l’americana pluridivorziata per cui Edoardo VIII di Windsor rinunciò al trono, non dimenticò mai la prima volta che lo trovò seduto in salotto, con due cani terrier ai piedi, chino sul telaio a ricamare a mezzo punto.
• Per Wallis Edoardo VIII di Windsor fece incidere su un portacipria di Cartier la carta geografica con le tappe della loro crociera: una scia di smalto vermiglio, ogni porto contrassegnato da un brillante cabochon.
• «Non si è mai abbastanza ricchi e abbastanza magri» (Wallis Simpson).
• Lo stelo di erba tremolina che qualche volta Martin Heidegger allegava alle lettere d’amore scritte a Hannah Arendt. Morta cinque mesi prima del filosofo, lei aveva scritto senza mai farglielo leggere: «L’uomo cui sono rimasta fedele e infedele, e sempre nell’amore».
• Simone de Beauvoir di Jean-Paul Sartre: «Non mi potrà mai venire alcun male da quest’uomo, a meno che non muoia prima di me».
• Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre definivano il loro rapporto ”matrimonio morganatico”, e nei viaggi si presentavano come Monsieur e Madame M. Organatique, o Mister e Mrs Morgan Hattick. Legati tra loro da un amore ”necessario”, non si privavano però di altri amori, cosiddetti ”contingenti”.
• Le loro allieve diventavano amanti di entrambi. Simone de Beauvoir, a proposito di Natasa Sorokine, ancora minorenne, in una lettera a Sartre: «Non volevo andare a letto con lei, ma è lei che ha voluto. Non la lascerò mai, e anche se la faccio piangere vedendola poco, sarà meglio nella sua vita avermi che non avermi affatto».
• La deflorazione dell’allieva Martine Bourdine: «Ci siamo presi e ripresi senza una parola... a letto, infatti, è piacevolissima, piena di profumi e curiosamente pelosa, e con un piccolo ciuffo di peli neri nell’incavo delle reni e un corpo bianco, tutto bianco, più bianco del mio. Le sue natiche sono a goccia d’acqua, le gambe sono molto belle, il ventre muscoloso e piatto, la lingua come di zufolo» (lettera di Sartre a Simone de Beauvoir).
• La ”Famiglia” di Sartre era sempre composta da almeno cinque amanti, a cui versava un appannaggio mensile: «Mi piace molto che una donna, almeno per un certo periodo, debba al suo rapporto con me ciò che le permette di vivere». Simone de Beauvoir, l’unica indipendente, si occupava dei turni e degli orari, «in modo che le ragazze stiano al loro posto e siano felici senza dare troppo fastidio».
• La notte che Sartre morì, in ospedale, Simone, dopo che tutti se n’erano andati, si sdraiò accanto al suo cadavere, e dormì accanto a lui fino al mattino.
• «Non avere avuto figli ci ha fatto diventare figlio e figlia uno dell’altro, così ha voluto il destino» (Giulietta Masina).
• «Il nostro primo incontro io non me lo ricordo, perché in realtà io sono nato il giorno in cui ho visto Giulietta per la prima volta» (Federico Fellini).
• La prima volta che incontrò Anita Ekberg, Fellini provò «quel senso di meraviglia, di stupore rapito, di incredulità che si prova davanti alle creature eccezionali come la giraffa, l’elefante, il baobab. Sostengo che oltretutto è fosforescente».
• Fate. ”Giulietta è una piccola fata che mi ha fatto valicare un certo cancello, mi ha fatto penetrare in un paesaggio, in un territorio che non ho ancora descritto completamente” (Fellini).
• Incantesimi. ”Giulietta mi è parsa subito una misteriosa persona che richiamava una mia nostalgia di innocenza... Vi è una parte di incantesimi, magie, visioni, trasparenze la cui chiave è Giulietta. Proprio così. Mi prende per mano e mi porta in zone dove da solo non sarei mai arrivato”.
• Cocaina. La cannuccia d’oro firmata Bulgari che Helmut Berger portava al collo per sniffare cocaina.
• «Luchino mi ha sempre sottomesso. Era lui il maestro da quale partivano le iniziative sessuali, io ero la moglie recalcitrante e poi la diva capricciosa» (Helmut Berger).
• Marlene Dietrich, rifiutata da Luchino Visconti, durante una festa nella villa di via Salaria, si chiuse nel bagno e defecò nel bidè.
• Tradimenti. Marta Marzotto, che tradì a lungo il marito col pittore Renato Guttuso: ”Mi amò tanto da amare anche tutta la mia famiglia, i miei figli; ma pure mio marito”.
• «Era una cosa che coinvolgeva il cuore ma anche il cervello, perché tutto nasce da lì: una scopata è una scopata, è sempre la solita zuppa, se non c’è altro alla fine ti stufi» (Marta Marzotto).
• Durante i pranzi al Quirinale il presidente Pertini metteva una mano sulla coscia di Marta Marzotto, e le diceva: «Non pensi male contessa, lo faccio solo per attirare le sue attenzioni». La mattina dopo le telefonava, sempre alla stessa ora, le otto meno un quarto: «Marta, lei è amata da un grande pittore e adorata da un piccolo presidente».
• «Ogni volta che disegno una mela, penso al tuo sedere» (Renato Guttuso a Marta Marzotto).
• «Per te Martina potrei morire, ma non uccidere» (Renato Guttuso a Marta Marzotto).
• Quando Nilde Iotti e Palmiro Togliatti si amavano di nascosto: «Cercavamo di seminare Armandino, il compagno che vegliava su Togliatti. Ci infilavamo in negozi con doppia uscita, in caffè che davano su strade diverse. Quando finalmente lo perdevamo, eravamo contenti come ragazzi» (Nilde Iotti).
• Complici. Il professor Mario Spallone, medico di Togliatti e suo complice: ”Capivo il loro disagio e il loro desiderio di stare insieme. Non potevo accettare che andassero ad amoreggiare in macchina, lungo qualche viale, come due studenti”.
• Famiglia. Padre di Aldino, schizofrenico e autistico, figlio di primo letto, Togliatti, quando ormai conviveva con la Iotti, le propose di prendere in affidamento una bambina, Marisa Malagoli, figlia di un operaio ucciso dalla polizia nel 1950 durante uno sciopero a Modena. La Iotti: ”Era a capo di una strana famiglia in cui non c’era un vero marito, non c’era una vera moglie, ma che pure era una famiglia unita e felicissima”.
• Ferite. Steroidi e anfetamine assunti da J. F. Kennedy per placare i dolori provocati da una ferita di guerra alla colonna vertebrale, erano la causa della sua insaziabilità sessuale.
• Sposando Onassis Jacqueline Bouvier, vedova Kennedy, si garantì con un contratto prematrimoniale una liquidazione di 25 miliardi in caso di vedovanza o divorzio, e uno stipendio annuo di tre miliardi.
• Un mese dopo il matrimonio con Yoko Ono (durata della cerimonia, tre minuti scarsi), John Lennon cambiò il proprio secondo nome, Winston, in Ono.
• Fedele a una credenza giapponese, Yoko chiese il parto cesareo per far nascere il figlio lo stesso giorno del padre, in modo che alla sua morte ne ereditasse l’anima.
• Prima di prendere le decisioni importanti Yoko Ono e John Lennon consultavano un santone, a cui versavano per questo 25 mila dollari all’anno.
• Raissa, diminutivo di Rajechka, da Raj, paradiso.
• Segreti. La forza del legame che univa Raissa Titorenko e Michail Gorbaciov: ”Una specie di segreto. Il segreto dei sentimenti e delle leggi che uniscono due persone. Specialmente le persone che diventano indispensabili l’una all’altra. Penetrare questo segreto è cosa che trascende i poteri degli uomini” (Raissa).
• Woody Allen smise di andare dall’analista quando si sposò con Soon-Yi, la figlia adottiva dell’ex compagna Mia Farrow.
• Elena Petrescu, consorte di Nicolae Ceausescu, mandò al macero l’intera edizione di un dizionario enciclopedico, perché aveva pubblicato la sua vera data di nascita.