Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 09 Mercoledì calendario

Meno cioccolato nel Toblerone. «Colpa della Brexit»

LONDRA Ci sono meno vette sul Toblerone. Detta così, non sembra una gran notizia, eppure è finita in testa ai tg della Bbc e in prima pagina sul Financial Times.
Il motivo è che la celebre tavoletta di cioccolato svizzero non ha modificato la sua caratteristica forma dentata per una questione di gusti estetici e nemmeno per comodità gastronomica: una comune lamentela, fra i suoi fans, è che le punte, così vicine da non poter essere mangiate separatamente, finivano per urtare contro il palato. No, la ragione del mutamento è economica. Calo della sterlina causato dalla Brexit, che aumenta il costo degli ingredienti (e delle materie prime), scrive il Declino del franco in Svizzera, corregge il tiro in serata la società produttrice del Toblerone. Come che sia, sui social network cresce la protesta dei fans della popolare barretta. Un boccone, se non proprio amaro, meno dolce del solito da mandare giù.
Mendelez International, l’azienda che distribuisce il Toblerone nel Regno Unito, spiega così la decisione di mettere meno triangolini puntuti sulla sua barretta: «L’alternativa era tra aumentare i prezzi e ridurre leggermente il volume del prodotto». La scelta è caduta su quest’ultima, «per non privare il consumatore di un brand a cui è affezionato». Il peso è sceso da 400 grammi a 360 per le confezioni più grandi e da 170 a 150 per le più piccole, anche se l’involucro di cartone è rimasto delle stesse dimensioni. Ma una volta scartato, si vede subito che il Toblerone non è lo stesso: adesso c’è più spazio tra una vetta e l’altra.
La novità suscita una rabbiosa reazione fra i consumatori. Non tutti si sono subito accorti che è diminuita la quantità di cioccolata: alcuni hanno polemizzato semplicemente perché l’aspetto non è più quello. È comprensibile: prodotto in Svizzera dal 1908, il Toblerone è un marchio diventato un classico. Chi lo tocca, rischia le rimostranze del pubblico: «Potevate accorciare la barretta e lasciare la stessa distanza fra un picco e l’altro», scrive un affezionato sui social. E le rimostranze crescono di volume alla scoperta che c’è sotto un trucco: meno cioccolata, sebbene il prezzo resti uguale.
Non è il primo prodotto amato dagli inglesi che paga gli aumenti provocati dal referendum che ha sancito l’uscita dalla Ue e dal conseguente ribasso della sterlina: la Marmite, una crema da spalmare di cui qui vanno pazzi, le patatine Wakers onnipresenti nei pub, certi tipi di tè e di bastoncini pesce, hanno visto i prezzi salire nelle ultime settimane. È l’effetto dell’inflazione portata dal calo del “pound”, che favorisce le esportazioni ma fa pagare di più per le importazioni. Se uscire dall’Europa porterà benefici ai sudditi di Sua Maestà, resta da vedere. Intanto ci sono meno vette sul Toblerone. E qualcuno dà la colpa alla Brexit.