Il Messaggero, 8 novembre 2016
Da Kerry a McCain, il Kansas regala un museo ai perdenti
NEW YORK Vi dice nulla il nome Horace Greeley? Eppure è stato un politico vivace e ha corso per la presidenza Usa. Ma se non sapete chi sia, non c’è da preoccuparsi: il 99,99 per cento degli americani ne sa quanto voi. Greeley è uno dei tanti candidati alla presidenza che hanno corso ma sono stati sconfitti.
LA LISTA
Ci sono stati 44 presidenti finora negli Usa e i loro ritratti sono esposti sia alla Casa Bianca che alla Smithsonian Institution. Vari presidenti, poi, hanno la loro personale biblioteca-museo: John Kennedy in Massachusetts, Lyndon Johnson in Texas, Ronald Reagan in California, ecc. Ma dei loro rivali, pochi si curano. Solo un piccolo museo, nella lontana prateria del Kansas, si occupa di ricordare gli sconfitti. E il museo cominciò proprio perché il fondatore, il banchiere William Walter Rouse, si era appassionato alla storia di Greeley. Rouse aveva ricevuto in regalo il libro They Also Ran (Anche loro hanno corso) del famoso scrittore Irving Stone. Il libro raccontava appunto le vicende di tanti aspiranti alla Casa Bianca e fra questi spiccava Greeley, una figura per molti versi eccezionale. Greeley, un editore impegnato e liberal, ebbe il coraggio di candidarsi contro il generale Ulysses Grant, il vincitore della Guerra Civile, che correva per il secondo mandato nel 1872. Greeley rappresentava un’ala del partito repubblicano in rotta contro Grant, dopo gli scandali del suo primo mandato, ed ebbe la nomination del partito democratico, proprio un personaggio raro. Ma finì sconfitto clamorosamente e non arrivò neanche a saperlo: distrutto dalla morte della moglie, si spense di crepacuore prima che venissero contati i voti. La storia di Greeley non viene studiata a scuola, né viene ricordata nei mausolei del potere, eppure nel Museo del Kansas, che appunto si chiama They Also Ran, viene onorato insieme agli altri 60 che dal 1788 (data dell’elezione del primo presidente, George Washington) hanno corso per la Casa Bianca.
THOMAS JEFFERSON
Comunque al museo ci tengono a ricordare che non tutti gli sconfitti sono rimasti tali: alcuni hanno poi riprovato e ce l’hanno fatta. Thomas Jefferson fu sconfitto al primo tentativo, nel 1796, ma ce la fece al secondo, nel 1800. Grover Cleveland fu eletto nel 1884, sconfitto nel 1888, e rieletto nel 1892. Più di recente, Richard Nixon fu sconfitto da John Kennedy nel 1960, ma vinse poi contro Hubert Humphrey nel 1968. Insomma, perdere non significa che non si possa riprovare. Ma non c’è dubbio che negli Usa i perdenti vengano presto dimenticati. E il museo di Norton, un lindo paesino del West, nella prateria del Kansas cerca di celebrarli tutti. Finora però nessuno degli sconfitti è passato a visitarlo, neanche Bob Dole, che perse contro Bill Clinton nel 1996, è venuto, nonostante lui sia di queste parti. Dal canto suo John Kerry, oggi Segretario di Stato, ma nel 2004 perdente contro George Bush junior, non è mai venuto perché neanche sapeva che il museo esistesse. Essendo nel cuore di uno degli Stati più rossi, cioè più repubblicani, è quasi scontato che la curatrice, Lee Ann Shearer, ci dica con un certo divertimento: «Spero di dover appendere la foto di Hillary Clinton. Abbiamo 60 fotografie e sono tutte foto di uomini, è arrivato il momento di aggiungere quello di una donna».