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 2016  novembre 08 Martedì calendario

«Discoteca? Io vado in chiesa». Ma l’invito a Moggi è un caso

Signor Moggi, sta meglio? «Perché?». Dicono che sabato non si è sentito bene. Ride: «Davvero dicono che non sono stato bene?». Sì, ha annullato una serata in discoteca ad Avezzano per un malore: c’è un certificato medico che parla della necessità di tre giorni di «assoluto riposo». «Ah sì? Allora scriva che mi sentivo leggermente debole e che non sono potuto andare, così evitiamo problemi». Ma lei davvero accetta le ospitate in discoteca? «Guardi, vado molto più volentieri in chiesa. In discoteca non ci andavo neppure da ragazzo. E poi, se dovessi accettare tutti gli inviti che continuo a ricevere passerei le giornate fuori di casa».
E invece come le passa? «Con il calcio, sono un giornalista. Guardo le partite per Libero e le commento. Anche se sbagli non succede niente». E poi, cos’altro fa? «Vado all’estero a vedere le squadre straniere, mi piace tenermi aggiornato». La Juve di quest’anno le piace? «Sì, ma bisogna essere intenditori. Vincerà il campionato con largo margine». E l’Inter? «Poverina... Le auguro tutte le fortune. Certo, oggi non si potrà dare la colpa a Calciopoli...». E cosa pensa delle parole di Buffon sulle squadre che si scansano? «Voleva solo dire che gli altri club temono la Juve e tengono in panchina i migliori per schierarli alla partita successiva. Penso si riferisse alla Samp».
Appurato che Luciano Moggi gode di ottima salute, vale la pena ricordare perché ci siamo preoccupati per l’ex manager radiato dal calcio italiano dopo l’inchiesta di Calciopoli, che in effetti ha 79 anni e non è più un ragazzino. Tutto comincia il 30 ottobre, quando il Reverso Glamclub, discoteca di Avezzano, annuncia l’ospite di sabato 5 novembre: Luciano Moggi. I commenti, al netto delle bestemmie (che però da quelle parti vanno via come il pane), spaziano da «vado lì solo per un bello sputacchio in faccia» a «ma chiamate Sara Tommasi o Nina Moric». All’una e zerotre di domenica 6 arriva la rettifica: «A suon di critiche alla fine “c’ha preso ne colpo”. Luciano Moggi non sarà con noi per questa serata. A scanso di equivoci postiamo il nostro contratto stipulato con l’ex dg della Juve e il certificato medico inviato da Roma».
Il gestore del discopub, Alessandro Napoleone, 28 anni, è molto dispiaciuto: «Il dottore dice che era meglio non si affaticasse. Ci hanno avvisati che non stava bene sabato alle 22.30, poi dopo mezzanotte hanno annullato la partecipazione». Certo è bizzarro che, anziché a un tronista, il locale abbia pensato a Moggi. «Lo so, in tanti si sono chiesti cosa ci appizzava. Ma dovrebbe farci riflettere che Moggi siccome è vecchio e brutto ci fa indignare, mentre Corona che è giovane e bello no. Comunque, per noi ha fatto da tramite l’agente Settimio Colangelo, che qui ha già portato Enrico Papi, Rocco Siffredi e Enzo Salvi».
È dunque il giovane signor Colangelo a spiegarci i sei gradi di separazione tra il pornoattore e l’ex dg della Juve. Dopo essersi sincerato su dove sarebbe uscito l’articolo («sul Corriere di carta o online ?»), gentilmente racconta di essere amico del medico personale di Moggi, il professor Antonio De Luca, lo stesso che ha firmato il certificato di malattia. «È amico di un mio artista, Maurizio Mattioli. Così abbiamo pensato di chiedergli una comparsata per amicizia». Non troppo amichevole, visto che c’era un contratto, anche questo firmato da De Luca, con tanto di compenso. «Ma no, non era nemmeno un cachet, giusto un gettone». De Luca conferma il racconto e assicura che l’ex manager sta già meglio. «L’intenzione era di fare una cortesia a questo ragazzo, Settimio. Credo che il direttore da domani potrà riprendere la sua attività». Non gli diciamo che l’ha già ripresa.
A Moggi, invece, chiediamo un’ultima cosa: andrebbe ospite in discoteca a pagamento? «Ho ancora energia da vendere, ma io in un posto non vado a chiedere soldi. Non è il mestiere mio».