CorriereEconomia, 7 novembre 2016
Auto, lo zio Sam frena. E suona l’allarme globale
L’allarme è partito dagli Stati Uniti dove le vendite di auto, in ottobre, si sono indebolite per tutti i costruttori: il mercato è sceso del 6%, General Motors ha perso l’1,7%, Ford Motor il 12% e Fiat Chrysler il 10%. Un calo annunciato da Ford, nel luglio scorso, quando con i risultati del secondo trimestre, aveva comunicato di attendere una diminuzione delle vendite, tanto da predisporre alcuni tagli di produzione – pur confermando la sua previsione degli utili a oltre 10 miliardi per il 2016 – anche del suo best seller, il pick-up F-150, il veicolo di maggior successo in Nord America, quello che crea il 90% dei suoi profitti.
IncentiviFord ha già riattivato sconti e promozioni che erano stati sospesi da tutti i costruttori e che potrebbero essere stati una delle cause del rallentamento della domanda. Venerdì scorso ha anticipato il Black Friday, il venerdì nero, proponendo 1.000 dollari di bonus in aggiunta alle altre offerte. Già nel 2015 la stessa iniziativa era stata applicata da tutte le concessionarie. Usa dunque con il fiato sospeso e un Brasile ancora negativo, con un meno 18% che riflette la situazione pesante dell’America Latina.
In Europa, la Francia ha registrato una frenata del 4%, anche se nei dieci mesi la crescita continua ad essere vicina al 5%. Sono state le case nazionali a perdere maggiormente (in totale circa il 7%) mentre i costruttori stranieri sono rimasti stabili, con Nissan (partner di Renault) che ha ottenuto un bel 18% in più e Fca un più 10,5%. Anche la Germania si è fermata a meno 5,6%, in un mercato che ha consegnato, nei dieci mesi 2,82 milioni di unità, quasi un 5% in più. La Spagna ha dimostrato ancora una buona reattività, con un più 4,5%: dall’inizio dell’anno le immatricolazioni sono aumentate dell’11% e il 2016 dovrebbe chiudere a oltre 1.150.000 unità. L’Inghilterra dovrebbe registrare un più 1,3%, nei dieci mesi è cresciuta del 2% come Fca.
Casa nostraL’Italia indubbiamente è la nazione che sta dimostrando la migliore vivacità nel Continente, con un balzo del 9,75%. Le vendite da gennaio sono state di 1,5 milioni (+16,72%). Il risultato di Fca è stato superiore a quello del mercato, ha venduto 41.400 vetture che, sommate agli altri 9 mesi, hanno contato 450mila unità, circa il 20% in più rispetto allo stesso periodo del 2015, con una quota di mercato che supera abbondantemente il 28%. Risultati che hanno fatto dichiarare agli analisti «notizia positiva e non scontata», tanto da raccomandare acquisti sul titolo.
La performance del costruttore italo/americano, sempre dall’inizio del 2016, è dovuta principalmente all’incremento delle vendite ai privati (un più 19% quando il mercato, in questo specifico canale, è aumentato del 14%). L’iniziativa Be-Free, appena lanciata, valida per novembre, che, in un importo mensile di 249 euro, contempla tutti i costi legati non solo all’acquisto ma anche alla gestione di una Tipo, dovrebbe accelerare l’evoluzione di questa formula, in pratica un noleggio a lungo termine che lascia il cliente libero di ogni incombenza: dovrà occuparsi solamente di fare il pieno.
Sorprendono le performance registrate dai marchi nell’orbita di Fca, sempre nei primi nove mesi, nelle nazioni più importanti d’Europa. Il brand Fiat è cresciuto in Spagna del 38,3%, in Francia del 14,5%, in Germania del 14%, Alfa Romeo ha ottenuto nel territorio tedesco un più 26,1%, in quello iberico un più 11,1% e in quello transalpino un più 7,4%. Jeep in Gran Bretagna sfiora il 40% di aumento e in Spagna il 32,3%.
Da parte delle case straniere presenti nel nostro Paese, pur mantenendo la stima, per il 2016, a 1,85 milioni di unità vendute (+17,9%), si lamenta la mancata conferma, da parte del governo, del super-ammortamento sulle auto aziendali, che sta trainando la domanda di fine anno.
Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, ha precisato che «il super-ammortamento ha dimostrato di funzionare, accelerando lo smaltimento del parco anziano. Dovrebbe diventare strutturale per tutte le auto aziendali». Senza la conferma, le previsioni per il 2017 sono state riviste al ribasso: le immatricolazioni dovrebbero crescere del 5,4%, per fermarsi sotto i 2 milioni di vetture.