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 2016  novembre 07 Lunedì calendario

Il grande casinò delle azioni
. Tutti i rischi del trading online

C’è chi promette guadagni da 500mila euro in un mese, chi propone segreti e corsi per investire e chi si spaccia per l’esperto che gestirà l’affare della nostra vita al nostro posto. Qualche dubbio viene nel leggere certe proposte, eppure le piattaforme per l’investimento facile e a botta sicura sono in vorticoso aumento. In Internet ne spuntano di continuo ed è difficile tenere il conto. Spesso si propongono sui social più frequentati dai giovani, magari disoccupati e a caccia di un lavoretto su Internet. 

Nel 2015 la Consob ha fatto 147 verifiche ispettive su 193 siti web per fenomeni di abusivismo che, nel quasi 100% dei casi, riguardano proprio questo tipo di operatori. Il lavoro ha portato alla messa al bando di 44 società. L’anno prima le piattaforme verificate erano state 500. Il meccanismo è sempre lo stesso. La proposta è di investire con strumenti come le opzioni binarie, i contratti sul forex (valute) e i cfd. Si tratta di strumenti molto complessi ma che in alcuni casi, è il caso delle opzioni binarie, ricordano le puntate al casinò. L’investitore, infatti, punta sul rialzo o sul ribasso di un determinato indice, valuta, materia prima e altro ancora. Il rialzo o il ribasso, con le opzioni binarie, si deve però verificare in pochi secondi. Sennò si perde tutto. Di per sé non è una procedura illecita, anzi. Il mercato utilizza questi strumenti da tantissimo tempo. Occorre però molta consapevolezza e competenze che non si acquisiscono in poche ore. 

Il problema è che in mezzo ai broker seri sono spuntati anche tanti abusivi, senza le necessarie autorizzazioni per operare e quindi con minori garanzie. Quasi sempre hanno sede in paradisi fiscali, ma tra questi ne spuntano anche con autorizzazioni di Paesi europei, come Cipro o Malta, dove ci sono maglie più larghe. Sono sempre più aggressivi e, a parte i banner pubblicitari online, che invadono la Rete, da un paio di anni si sono spinti anche sul nuovo filone degli «abbordaggi» al telefono. La promessa è quella dei guadagni facili e di ricchi bonus per iniziare a operare. C’è però anche una nuova frontiera, nata da poco, ed è quella della gestione automatizzata degli investimenti. Chi non ha mai sentito parlare di forex o di cfd può depositare i propri soldi su un conto e poi ci penserà la piattaforma a farli rendere. 

I rischi

Le brutte sorprese non mancano. C’è addirittura chi lamenta di non aver più riavuto indietro i capitali depositati. I fari poi sono accesi sulla mancanza di trasparenza sulle commissioni (arrivano anche al 15%), sul mancato incasso dei bonus. Anche sulle perdite non si scherza, soprattutto se si usa la leva. Queste piattaforme, infatti, utilizzano l’effetto leva, vale a dire che moltiplicano più volte i soldi investiti inizialmente. Con la leva 100 euro possono diventare 100.000. In questo modo, però, anche le perdite possono essere altrettanto enormi.

Se l’operatore non prevede meccanismi per bloccare subito le perdite (si chiamano trade out), si rischia di andare sotto zero per diverse migliaia di euro. Poi occorre pagare di tasca propria. Per difendersi c’è una sola strada: tenere gli occhi sempre bene aperti e informarsi sul broker, su quel che offre e sulle sue autorizzazioni ad operare (il sito Consob fa un elenco ogni settimana). Altrimenti tanto vale andare al casinò.