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 2016  novembre 06 Domenica calendario

«Esperienza fantastica ma serve sacrificio». Intervista a Marco Buselli, sindaco di Volterra

VOLTERRA (Pisa) A pochi giorni dalla nascita del figlio, il sindaco di Volterra, Marco Buselli, 42 anni, aveva scritto un post che era stato quasi sommerso dai «mi piace» soprattutto delle concittadine. «Sta per nascere il mio primo bambino, cercherò di dare priorità a lui e alla mia famiglia», aveva annunciato promettendo di non sacrificare la vita del suo comune.
Mantenuta la promessa, signor sindaco?
«Certo, non ho tolto niente alla mia attività di sindaco, però sono riuscito a coccolare il mio Davide, che oggi ha 21 mesi».
Dunque nessuna aspettativa?
«L’aspettativa l’ho già presa per il mio lavoro da infermiere dopo l’elezione, perché Volterra è un comune dove un sindaco deve lavorare dodici ore al giorno e a volte anche di più».
E rispetto alla proposta del presidente dell’Inps, Tito Boeri, di rendere obbligatorio il congedo di paternità che cosa pensa?
«Io sono riuscito e riesco a seguire mio figlio semplicemente organizzando meglio la mia vita, ma mi sembra una proposta interessante, da valutare».
Ci vuole spiegare qual è il suo segreto?
«Mi sveglio un po’ prima la mattina e vado a letto un poco più tardi. Poi, tra un impegno amministrativo o istituzionale e l’altro, cerco di fare sempre un salto a casa. Sono riuscito a non perdermi un sacco di cose semplici ma straordinarie che hanno visto mio figlio protagonista».
Sua moglie lavora?
«Sì, è infermiera, come me. Lavora in chirurgia all’ospedale di Volterra. Mi ha aiutato molto, anche a stare vicino a nostro figlio».
In che modo?
«Quando non riuscivo a fare una visita a casa, arrivava lei e me lo portava in ufficio, oppure nella sala del consiglio comunale. Io facevo il mio lavoro, ma lui mi vedeva, guardava il suo babbo, lo sentiva vicino, credo».