Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 05 Sabato calendario

Bublé choc: mi fermo, mio figlio è malato

«Siamo devastati». Due parole per descrivere un colpo al cuore. Il figlio di Michael Bublé, appena tre anni, ha un tumore.
«Noah è attualmente in cura negli Stati Uniti – ha scritto lo stesso crooner canadese sul suo profilo Facebook —. Io e Luisana (la moglie, ndr ) abbiamo messo le nostre carriere da parte per dedicare tutto il nostro tempo e tutte le nostre attenzioni per aiutare Noah a guarire. In questo momento difficile, chiediamo solo le vostre preghiere e rispetto per la nostra privacy. Abbiamo un lungo viaggio davanti a noi e spero che, con il sostegno della famiglia, degli amici e dei fan di tutto il mondo, noi vinceremo questa battaglia, a Dio piacendo».
È il mondo che ti crolla addosso. All’improvviso ti rendi conto di quanto l’affannarsi dietro a piccole cose che sembrano vitali perda tutto il gigantesco ma inutile significato che gli attribuivi. La caducità della vita in una diagnosi. Perché è solo l’abitudine che ci fa credere che certe cose siano irrinunciabili, perché in realtà le cose che contano davvero sono altre, perché il dramma ti mette davanti a tutta la fragilità umana. Quando accade ai famosi, alle gente di spettacolo, il pubblico rimane ancor più colpito, perché pensiamo che vivano una vita di una felicità che rasenta l’illegale: spesso belli, sempre ricchi, mai preoccupati.
L’empatia con un tipo come Michael Bublé è ancora maggiore, perché è un ragazzo di 41 anni di altri tempi, come la sua musica che ha il suo faro in Frank Sinatra. Zero tatuaggi, concerti in smoking, probabilmente pure al mare in giacca e cravatta. Una carriera da incorniciare – oltre 55 milioni di dischi venduti nel mondo, quattro Grammy vinti – e una vita privata che pareva andare di pari passo, anche perché tendiamo a idealizzare le vite degli altri, figurarsi quelle dei celebri.
Ma accade anche a loro. De Niro ha un figlio autistico; la stessa sorte toccata a quello di John Travolta e Kelly Preston, morto appena 16enne; Colin Farrell purtroppo sa tutto della sindrome di Angelman, un disordine neurogenetico che causa ritardi intellettivi e nello sviluppo («Quando mio figlio ha mosso i primi passi, a 4 anni, mi ha straziato»).
È il mondo che ti crolla addosso. Quando tutto sembrava perfetto. Nel novembre 2009 Michael Bublé si fidanza con Luisana Lopilato (oggi 29 anni), attrice, modella e cantante, bella di quella bellezza che anche le argentine bionde sanno raggiungere. Due anni e nozze a Buenos Aires con rito civile, poi rito religioso in Canada. Quando le chiede la mano, lo fa a suo modo. Con classe antica. «Ho comprato l’anello e mi sono presentato davanti al padre e a tutta la famiglia schierata: “Quiero de casarme con vos...”. Lei era sconvolta, non riusciva a credere che stavo chiedendo la sua mano a mio suocero. Poi, si è commossa. Piangevano tutti: lei, sua mamma, le sorelle. Io no, ero troppo nervoso».
Luna di miele in Italia, a Venezia, una cartolina dal luogo più romantico del mondo e un omaggio alle sue origini italiane (nonno veneto, nonna abruzzese). Il 25 gennaio 2013, con un video in cui mostrava l’ecografia della moglie, annuncia di aspettare un bambino. Proprio lui, Noah, nato il 27 agosto 2013 (da pochi mesi è arrivato anche Elias): «È stata la ciliegina sulla torta, come se la mia vita fosse iniziata solo in quel momento – raccontava —. C’erano momenti di cui avevo paura e mi sentivo sopraffatto: la paternità ha reso tutto così insignificante».