Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 05 Sabato calendario

La versione di Foodora: perché paghiamo quelle cifre

«Quattro euro lordi a consegna. I contributi alla gestione separata Inps a carico nostro, perché tutti hanno un regolare contratto di collaborazione coordinata e continuativa. La copertura Inail contro eventuali infortuni. E la copertura assicurativa in caso di danni contro terzi». Questo è l’ultimo contratto applicato da Foodora Italia a tutti i nuovi collaboratori/rider che portano il cibo dei ristoranti di tendenza di Milano e Torino nelle nostre case al massimo entro 35/40 minuti. Matteo Lentini (foto), 28 anni, ex capo delle Operation di una startup analoga in Russia e Gianluca Cocco, ingegnere, un’esperienza nella consulenza in Roland Berger, sono i due country manager di Foodora Italia. «L’agitazione è nata – spiegano i due – perché i rider che collaborano con noi da più tempo hanno protestato per il cambiamento nella politica dei compensi: da 5,60 euro all’ora ai 4 euro lordi a consegna». Il modello di Foodora è molto semplice. La startup del cibo a domicilio ha contrattualizzato 700 fattorini (450 a Milano e 250 a Torino) a co.co.co, come prevede la legge. Si basa su una rete capillare di ristoranti di tendenza tra Milano e Torino. Selezionate dai “commerciali” di Foodora che rispecchiano una serie di variabili. Tutti i ristoratori firmano un contratto basato su una commissione fissa corrisposta a Foodora soltanto in caso di ordine da parte del cliente. Il costo di consegna per una parte è pagato dal cliente e la spesa è segnalata nello scontrino (2,90 euro), la parte restante è versata da Foodora. Secondo Cocco e Lentini il costo-azienda di ogni fattorino per Foodora è di 5 euro a consegna. Il netto in busta paga, più i contributi previdenziali, le trattenute Irpef e la copertura Inail. Non c’è un rapporto di esclusiva, anzi il rider che impiega la sua bicicletta e la sua sim telefonica può anche lavorare per un altro operatore della logistica. Qualche volta capita che il cibo arriva in ritardo. In quel caso Foodora dà un buono spesa al cliente per una spesa futura e copre l’esborso del ristorante. Ecco perché i margini possono essere risicatissimi. Sono spesso centesimi di euro.