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 2016  ottobre 31 Lunedì calendario

Londra chic e trendy, ma quanto è cara

Per chi sogna di vivere all’estero, perché trova l’Italia troppo cara, è meglio informarsi prima. La rete può dare una mano alla fuga. Ci sono infatti degli appositi siti che configurano esattamente il costo della vita nel mondo. Expatistan.com permette di confrontare dati ben aggiornati. Gli aspiranti fuggitivi possono confrontare il costo di cibo (dal ristorante ai singoli prodotti da supermercato), casa (affitto, connessione internet, prezzo per una donna delle pulizie), abbigliamento, trasporti (una macchina di proprietà, la benzina, l’abbonamento ai mezzi pubblici), cura personale, divertimenti. Al momento sono catalogati 1.712.000 prezzi per più di 2 mila città di 200 paesi. Le informazioni ricavate con il contributo di 175 mila utenti. Il sito mostra anche, dopo aver scelto una città, quelle che hanno un costo della vita comparabile con quella dei desideri. 
Bisogno di un ulteriore confronto? Anche Numbeo.com è un buon calcolatore di quanto può costare vivere fuori dall’Italia. Al momento sono catalogati 1.056.149 prezzi per 4.020 città. I dati sono inseriti da circa 125 mila utenti. Numbeo permette inoltre di comparare elementi meno monetari ma importanti per la qualità della vita: sistema sanitario, inquinamento, traffico. 
Sempre la Camera di Commercio di Monza e Brianza prova ad aiutare gli indecisi stilando una top delle metropoli internazionali per business e qualità della vita. Al primo posto c’è Londra, seguita da New York, Singapore e Parigi. Nella mappa mondiale Milano si colloca a un dignitoso diciassettesimo posto, mentre Roma arranca al quarantaquattresimo. Tra i parametri che valutano le grandi aree metropolitane c’è anche il rapporto tra stipendi e prezzi misurato in iPhone: bastano 20,6 ore a Zurigo per acquistare lo smartphone, ne servono più di 620 a Kiev. A Roma con poco meno di 54 ore di lavoro si può acquistare il telefono della Apple. 
Sicuri di voler abbandonare l’Italia e soprattutto Milano? Pensateci bene, sembra avvertire A.T.Kearney. In una graduatoria stilata dal colosso della consulenza americana Milano vola al ventesimo posto per la dinamicità come centro commerciale, risulta quattordicesima per l’attrattività turistica e quarantunesima per qualità della vita. Non solo. Se risale al diciottesimo posto come opportunità economiche è solo cinquantesima come centro finanziario. Basta avere pazienza, sembra rassicurare A.T. Kearney. Chi vive sotto il Duomo e lavora nel circuito delle banche, ha ottimi margini di sviluppo, dal momento che la proiezione per i prossimi 10-20 anni la porta, sempre come centro finanziario, in ventinovesima posizione.